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Alfabetica [« »] pensieri 21 pensiero 10 pensino 2 penso 46 pensò 5 pentire 1 pentirsi 1 | Frequenza [« »] 46 mia 46 musica 46 palazzo 46 penso 46 piacere 46 poiché 46 rispetto | Baldassarre Castiglione Il libro del cortegiano IntraText - Concordanze penso |
Libro, Capitolo
1 Intro | senza difficultà. Perciò non penso aver commesso errore, se 2 Intro | parmi meritare escusazione. Penso adunque, e nella materia 3 Intro | parlano come parl'io; e cosí penso non avere fatto ingiuria 4 Intro | sapesse il cortegiano; e penso che chi non avesse avuto 5 I, VI | proporre un gioco, del qual penso dover aver poco biasmo e 6 I, X | ritrovano tanta dolcezza, penso che nelle amorevoli dimostrazioni 7 I, XIX | grazia e 'l volto bellissimo penso per certo che in me sia 8 I, XX | appartengono; e di questo penso il primo dever essere maneggiar 9 I, XXII | che mediocremente esperto, penso che debba lasciar gli altri 10 I, XXX | questo (nel vulgar dico) non penso che abbia da esser altro 11 I, XXXVI | quel paese non è intesa. Penso io adunque, come ben ha 12 I, XLII | ornamento dell'animo in ciascuno penso io che siano le lettere, 13 I, XLVII | signor Gaspar, - La musica penso, - disse, - che insieme 14 I, XLIX | molta importanza la estimo, penso che dal nostro cortegiano 15 I, LII | artificio che la marmoraria, e penso che presso agli antichi 16 I, LIII | tornando al nostro proposito, penso che molto piú godesse Apelle 17 I, LIV | Ludovico: - Anzi, signor mio, penso che 'l tacer a tutti debba 18 I, LIV | satisfatto a me stesso, penso molto meno aver satisfatto 19 II, IV | IV.~ ~Ma a questi vecchi penso che omai a bastanza sia 20 II, VI | necessario; ed essendo cosí, penso che senza altri precetti 21 II, XI | come or noi ci troviamo, penso che licito gli sia e questo, 22 II, XXXI | un gioco; però in questo penso che intervenga una cosa 23 II, XLII | XLII.~ ~Io penso che ormai la signora Emilia 24 II, LVI | e di molta autorità; e penso che la Republica delle simie 25 II, LXXXIV| albergo sono io venuto, che penso di starvi piú che prima 26 II, LXXXIV| ancor volete ch'io dica, penso potermene espedir con poche 27 II, XCIII | passar quel termine; e già penso aver detto perché a me non 28 II, XCVIII| e d'eloquenzia mediocre, penso che, per esser aiutato dalla 29 III, IV | insegnato al cortegiano, penso ben che di molte di quelle 30 III, VII | a tali auditori; ché non penso già che sia alcun qui che 31 III, XXI | corretto i loro errori, penso che restareste impedito -.~ ~ ~ 32 III, XXVIII| accordava con questo; anzi penso che quell'anima, non potendo 33 III, XXXI | datomi da queste signore, penso di dar loco a chi dica cose 34 III, XXXV | rispose il signor Gaspar, - penso io che di molte opere del 35 III, LVI | mi par molto austera, e penso che l'abbiate imparata da 36 III, LVI | sprezzato, ma aborrito? Penso ben che quelle che hanno 37 III, LVII | questa vostra sentenzia e penso che averò molti compagni; 38 IV, II | adunque se vivuti fossero, penso che sariano giunti a grado, 39 IV, III | vedendolo danzar con una, penso ch'egli abbia fatto la pace 40 IV, XI | imparar se possano; ma penso che agli omini che l'hanno 41 IV, XXV | Allor il signor Gaspar, - Penso, - disse, - che se delle 42 IV, XXXV | Allor il signor Gaspar, - Penso io, - disse, - che piccol 43 IV, XLVII | al nostro cortegiano. Né penso che Aristotile e Platone 44 IV, XLVIII| Platone son suoi compagni, penso che niun piú debba sdegnarsi 45 IV, LXX | che degni son di vederti, penso che or qui fra noi sia la 46 IV, LXXI | non saprei che dire; e penso che amor non voglia che