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Baldassarre Castiglione
Il libro del cortegiano

IntraText - Concordanze


   Libro, Capitolo
1 I, XVIII | oltre alle laudi che esso si , ne merita ancor dagli altri; 2 I, XX | perde l'arte in quel tempo, segno che prima ha perduto 3 I, XXIII | procedono. Però chi falla e mal esempio, come messer 4 I, XXVI | dice, tirar per i capegli somma disgrazia e fa estimar 5 I, XXIX | giudicio di chi legge e tempo di considerarle maturamente. 6 I, XXXVI | altre di novo fa rinascere e lor grazia e dignità, fin 7 I, XL | disgrazia a tutte le cose sempre la pestifera affettazione 8 II, XI | ciascun lo conoscesse, non noia; anzi per mostrarsi 9 II, XIII | soavissima ed artificiosa. ornamento e grazia assai 10 II, XVII | laude del calvizio, non il core a voi ancor di saper 11 II, XXVIII | pur tutto questo di fuori notizia spesso di quel dentro. 12 II, XXIX | altra mala causa; e ciascun la colpa al compagno di 13 II, XXX | amicizia che, secondo me, ci quanto di bene ha in sé 14 II, XLIII | narrare piacevolmente; e loro il volto, i gesti, 15 II, XLV | il riso esilara l'animo e piacere, né lascia che in 16 II, XLVII | crudele, che non solamente non elemosina a quel poveretto 17 II, XLVII | lei la domanda, ma non gli pur licenzia; tanto gode 18 II, LIV | sempre che mi si ricorda mi grandissima noia, né levar 19 II, LXII | se la Santità vostra mi questo vescovato, non sarà 20 II, LXXIV | appar dopo la tempesta e segno di tranquillità; e 21 II, LXXVIII| questo è simile quando si una ammonizion famigliare 22 II, LXXXIII| troppo frequente (ché in vero fastidio, tutto il giorno, 23 II, XC | sia la calunnia che se le , sia per sempre vituperata. 24 II, XCVIII | omini; e perché spesso si fede a coloro che hanno 25 III, X | molto amico delle donne, loro la custodia della città 26 III, X | gli altri offici marziali agli omini? Non credete 27 III, XV | che la materia, anzi le l'essere, cosí l'omo è piú 28 III, XVI | darò io già a quello che il vostro filosofo ne' suoi 29 III, XXVI | iscambio del letto nuziale ordine che apparecchiato 30 III, XXXIX | assai, e chi falsamente loro infamia d'impudicizia 31 III, LXVI | fisamente in un sano gli la sua infirmità; che 32 IV, III | tarda che non sòle quando si principio al ragionare, 33 IV, XVII | e l'appetito, combatte e la vittoria alla ragione, 34 IV, XXIX | mostri il suo lume, pur modo di fruir piú perfettamente 35 IV, XLVII | chiamarlo cortegiano, non mi noia; perché la natura non 36 IV, LIII | sangue in quella stagione gli tanto di forza, quanta ne 37 IV, LIV | modo sia licito; ché se ben loro affanni, pericoli, 38 IV, LIX | In somma, ad ogni cosa supremo ornamento questa 39 IV, LXIV | nientedimeno per quella si esito alle parole che sono 40 IV, LXX | sue vive e limpide acque gusto di vera beatitudine;


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