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Baldassarre Castiglione Il libro del cortegiano IntraText - Concordanze (Hapax - parole che occorrono una sola volta) |
grassetto = Testo principale Libro, Capitolo grigio = Testo di commento
1509 II, LXI | Furiarum maxima iuxta me cubat”. E messer Ieronimo Donato, 1510 II, XXV | lochi publici, a forza di cubiti si fanno far strada a tutti, 1511 II, XXVII | altri di berrette, altri di cuffie; e cosí intervien che quelle 1512 I, XLVII | nutrí dallo latte e dalla culla, fu la musica; e volse il 1513 II, XXVII | che quelle poche cose piú culte paiono lor prestate, e tutte 1514 IV, XLV | agricultore che si mettesse a cultivare e seminare d'ottimi grani 1515 IV, XIII | come bono agricultore le cultivi e loro apra la via, levandoci 1516 IV, XLV | ancora la diligenzia della cultura umana, si vedon sempre largamente 1517 IV, LXVII | poco tanti ornamenti, che cumulando insieme tutte le bellezze 1518 III, LIX | tutte le grazie unitamente cumulate, come un sol fior composto 1519 I, XVI | senza diffetto alcuno e cumulato d'ogni laude, mi par necessario 1520 II, XXXIV | piú delle donne, curiosa e cupida di saper secreti, e massimamente 1521 Intro | come sono gli omini sempre cupidi di novità, parea che quelli 1522 IV, XLII | circa l'essere ingenioso, cupido d'onore, magnanimo, cortese, 1523 III, XLVII | che in tal caso non si curan di morire. Ed or m'occorre 1524 I, XXXIX | Cosí io ancora poco mi curarei, se da un toscano fossi 1525 III, LXXIV | trafiggono il core, mostrando non curarlo e volersi in tutto donare 1526 II, LXXXVII | per esser maschera non mi curava, e pareami che quelle risa 1527 IV, XXXII | gli mostrarei che delle cure che al principe s'appartengono 1528 IV, LXVII | questo maggior lume, non curerà il minore, ed ardendo in 1529 IV, LVI | felicità d'amore, ché non mi curerò io di farmi tener vecchio, 1530 II, XCVI | dicendo: - Ora vedrete, se ci curiamo che di noi si dica male -.~ ~ ~ 1531 III, XXX | dividendo il populo in trenta curie, a quelle pose i nomi delle 1532 II, XXXIV | come è il piú delle donne, curiosa e cupida di saper secreti, 1533 III, LXXIII | umani sono naturalmente curiosi di sapere, súbito che uno 1534 IV, XXXIII | medesimo obedisse e fosse quasi custode ed esecutore incorruttibile 1535 IV, XI | ròcca di Iove guardata da custodi sagacissimi, i quali tanto 1536 IV, XXXIII | stessi con la propria la custodiriano, ed ognun voluntieri obediria 1537 III, XLI | parte di quelle che son custodite con troppa stretta guardia, 1538 IV, LXX | separate aduni, alle imperfette dài la perfezione, alle dissimili 1539 II, LXXVIII | uno e l'altro vestiti di damasco bianco, disse la Reina ad 1540 II, LXXVI | dove eran molti cavalieri e dame; e ridendosi di questa sua 1541 II, LXXXVI | la vista insieme con li danari; non vedi tu, se qui abbiam 1542 II, XCVII | finire il ragionamento, dandoci, come si sòl dire, una licenzia 1543 II, II | gli omini effemminati. Dannano ancora i vestimenti, come 1544 I, XLV | Pietro, - voi dianzi avete dannati i Franzesi che poco apprezzan 1545 I, XLII | osservanzia tutti e litterati; e dannava i Franzesi proprii dell' 1546 IV, XXIV | modi procedeno poi infiniti danni e ruine ai miseri populi, 1547 IV, LXVI | rinchiusi pungon l'anima e dànnole passione acerbissima, come 1548 II, XXXVI | di sé e considerar come dannosa e mortal cosa sia lo incorrer 1549 IV, IV | non solamente non siano dannose o vane, ma utilissime e 1550 IV, IX | vicii; li quali sempre sono dannosi, dispiacevoli ed accompagnati 1551 III, L | dipinge di poco momento; dànnosi esempi di molt'altre che 1552 III, XLIV | s'astenne da un leggero e dannoso appetito, mostrando continenzia 1553 II, XI | rispetto il cortegiano; perché danzando in presenzia di molti ed 1554 I, LVI | per mano, ed avendo prima danzato una bassa, ballarono una 1555 I, LVI | musico piacevolissimo e danzator eccellente, che sempre tutta 1556 II, LXXXV | ingeniosissimo, musico, danzatore, ballatore e piú accorto 1557 IV, III | Gonzaga e 'l signor Gaspar danzavano, avendo fatto riverenzia 1558 I, XXII | scherzi, motteggi, balli e danzi, nientedimeno con tal maniera, 1559 I, XIII | ragionamento a domani e darassi tempo al Conte di pensar 1560 I, XXI | correr tori, lanzar aste e dardi, sia tra i Spagnoli eccellente. 1561 I, XXVIII | l'arme, se per lanzar un dardo, o ver tenendo la spada 1562 II, XXIV | Io, circa questo, vi darei la sentenzia con lo esempio 1563 I, XXIX | perché, come voi dite, dariano fatica a chi le dicesse 1564 II, LXXXII | pur stava in opinion di darlo ad un altro. Biagin in ultimo, 1565 I, X | potranno queste signore darmi infamia piú ch'io non ami.~ ~ ~ 1566 IV, LIX | LIX.~ ~Dassi adunque molta laude, non 1567 I, XV | estimiam poco l'autorità dataci del contradire, dico che 1568 III, LXII | parlerò; e se vi dispiacerà, datene la colpa a voi stesso. Estimo 1569 III, LI | amor di Dio, - disse, - datigliela vinta, ch io conosco che 1570 II, XXIV | in parte alcuna l'ordine datogli: acciò che non gl'intravenisse 1571 III, XXXI | mio, satisfatto al carico datomi da queste signore, penso 1572 III, XXVI | s'inginochiò, e disse: “O Dea, tu che conosci lo intrinseco 1573 II, LXXXVIII| quali, vedendo questo nostro debatto, dimandarono che cosa era 1574 III, LXXII | disse messer Bernardo, - debb'io sperare che e suoi precetti 1575 IV, XXVIII | proverbio che ai servi non si debbe dar ocio; e credesi che 1576 IV, XLIII | sera, a me non par che noi debbiam mescolare altro ragionamento 1577 IV, XLIX | vecchio, non mi par già che debbiamo privarlo di questa felicità 1578 IV, XLIII | fortuna vi sarà propizia, che debbiate ancor essere ottimo principe, 1579 IV, XVIII | levati, lassariano la ragione debilissima e languida, di modo che 1580 IV, XXXII | pietà verso Idio, che è debita a tutti, e massimamente 1581 III, XXXII | vere laudi che loro sono debite; e ricordatevi che se 'l 1582 III, LXXII | tórla al suo rivale, sète debitor de insegnarli a tener secreti 1583 III, XIII | Ché secondo che per quella debole fievolezza le donne son 1584 III, XX | e deprimer l'altro, far decapitare, incarcerare e proscrivere 1585 II, LXXVIII | È ancor bello quando si dechiara una cosa o si interpreta 1586 I, LV | Rispose il Magnifico: - Di dechiararci in qual modo abbia il cortegiano 1587 I, XLVIII | cortegiano. Vorrei ben che dechiaraste in qual modo questa e l' 1588 II, XLIII | appartiene allo ingegno, dechiarateci quello che consiste nell' 1589 I, XIX | esempio adduco che questo, per dechiarire che cosa ella sia; ché senza 1590 IV, XXXVIII | essendo ancor giunto al decimo anno della sua età, dimostra 1591 IV, XL | fa infinite cose fuor del decoro e si avvilisce tanto che 1592 IV, LIV | nome di vecchio non per decrepito, né quando già gli organi 1593 IV, LXI | tutta la mia vita gli ho dedicata, siano or ancor le mie parole 1594 I, LII | triunfi e ne' lochi publici le dedicavano, e come care le comparavano; 1595 III, XXIII | della quale gli Ateniesi dedicorono innanzi alla porta della 1596 III, I | animi intenti e totalmente dediti; e di questo io confidentemente 1597 I, XLIX | eccellentissimo pittore e tanto dedito alla pittura, che avendo 1598 I, XXXIV | con nove figure di dire, deducendole con bel modo dai Latini, 1599 I, XXXIV | Latini, come già i Latini le deducevano dai Greci.~ ~ ~ 1600 IV, XI | si sforza di nascondere i deffetti naturali, cosí dell'animo 1601 I, III | disposti corpi del mondo deformato e guasto nella sua verde 1602 II, VIII | merita, cosí sia ancor male defraudar se stesso del debito onore 1603 II, LXXXIV | che questa compagnia sia defraudata da voi. Ma sí come circa 1604 III, XXXII | la signora Emilia, - Non defraudate, - disse, - le donne di 1605 I, XIV | tronco; e se qualche volta degenerano, procede dal mal agricultore. 1606 III, XX | faccia perché non paia che degiuni e comanda che le orazioni, 1607 | degl' 1608 I, XXX | siamo tanto arditi, che non degnamo di far quello che hanno 1609 IV, LXX | sia la tua stanzia. Però dégnati, Signor, d'udir i nostri 1610 II, XXV | signori, io non voglio che noi degnimo parlar d'essi -.~ ~ ~ 1611 III, LXXV | crudeltà e dai strazi usatigli, delibera determinatamente e da dovero 1612 II, XXVII | che debba fra se stesso deliberar ciò che vol parere e di 1613 II, LXXXVI | avendo alquanto giocato, deliberarono fare una burla a questo 1614 IV, LXII | cortegiano, sentendosi preso, deliberarsi totalmente di fuggire ogni 1615 I, LIII | da quella bellezza; e che deliberasse forse ancor Alessandro per 1616 IV, VIII | VIII.~ ~Ma se deliberassero di sapere e di far quello 1617 IV, XX | che e nei giudici e nelle deliberazioni piú spesso interviene che ' 1618 I, VI | ragionevolmente mancar d'obedirvi, delibero proporre un gioco, del qual 1619 IV, XVI | acconcio, che al gusto lor pare delicatissimo; poi risapendo che cosa 1620 II, XXVII | tutto l'abito sia pulito e delicato ed abbia una certa conformità 1621 IV, XVIII | quanti non hanno tutti i deliciosi giardini del mondo; e tra 1622 I, XXXV | e varia, e quasi come un delicioso giardino pien di diversi 1623 II, I | nel pensiero come in un delizioso e vago giardino fiorisca 1624 I, XLIII | hanno. Qual animo è cosí demesso, timido ed umile, che leggendo 1625 II, XLV | tenerlo, lasciarò disputare a Democrito; il quale, se forse ancora 1626 III, LVII | contentarsi d'ogni minima demostrazione, ed apprezzar piú da lei 1627 I, XVII | volta in un minimo punto si denigra per coardia o altro rimproccio, 1628 III, LXIII | vostro tanto dolervi di lei denota qualche inganno, come ho 1629 IV, LXIV | alle intelligibili, si po denotar per lo bascio, dice Salomone 1630 IV, XXII | che 'l principal governo dependa tutto dal supremo principe. 1631 I, XXII | esercizi, i quali, benché non dependano drittamente dalle arme, 1632 IV, XXXII | come dalla giustizia ancora depende quella pietà verso Idio, 1633 III, XLVI | fortezze e ròcche, onde dependeva tutto 'l stato e la vita 1634 II, IX | canne e gli altri tutti che dependono dall'arme. Avendosi adunque 1635 II, XXXIX | la sua pittura non sapria depingerle. E di questi tali infiniti 1636 III, XX | delle scelerità e quasi depositari delle rubbarie che fanno 1637 I, XXXII | non solamente vessata e depredata, ma lungamente abitata da' 1638 III, XX | stati, estollere l'uno e deprimer l'altro, far decapitare, 1639 IV, XXXVI | tutti i fiumi che da quello derivano e di quindi traboccassero 1640 I, LIII | amor dell'uno e dell'altro derivasse solamente da quella bellezza; 1641 I, XXII | voglio che 'l cortegiano descenda qualche volta a piú riposati 1642 II, LV | cominciarono a liquefarsi e descender giú mormorando, come la 1643 IV, IV | perfetto, di quel modo che descritto l'hanno il conte Ludovico 1644 II, XLV | a noi è proprio, che per descriver l'omo si suol dire che egli 1645 IV, V | condursi a questo bon fine desegnato, certo è che l'animo di 1646 I, XLIII | quasi perpetua, se per sua desgrazia non gli fosse vetato il 1647 III, I | siano scritti. Cosí noi desideramo che tutti quelli, nelle 1648 III, LXI | medesime donne, le quali spesso desideran cose tanto strane, che non 1649 III, LIX | le sperarà, ma pur non le desiderarà; perché se la bellezza, 1650 I, X | son certo che per cortesia desideraranno una di quelle cause che 1651 III, LXVI | spesso palesa ancor a cui piú desiderarebbe nasconderle. Però chi non 1652 III, LXXVII | sopra il cortegiano io ne desiderarei molte altre; pur, poiché 1653 III, XLIII | contenti e piacer suoi tanto desiderati, in ultimo la vita propria, 1654 II, XXXIX | persuasion di molti scolari, desingannar quel podestà e confessargli 1655 I, XXVI | presenti, di quella sprezzata desinvoltura (ché nei movimenti del corpo 1656 II, LXXXVI | di modo che cominciò a desperarsi e maledire e biastemare 1657 III, XLIII | compassion di quel populo e desperazion dei poveri amanti, non bastò 1658 I, LV | signor Prefetto ancor non despiacerà lo intender questa parte. - 1659 IV, V | senza timor o periculo di despiacergli; e conoscendo la mente di 1660 II, XVIII | che forse da natura gli despiacesse; ed avendo queste avvertenze, 1661 II, LXI | gentilomo che avea una brutta e despiacevole moglie, essendogli domandato 1662 I, XLIII | ogni umanità, infidele e despregiator degli omini e degli dèi, 1663 | dessa 1664 I, XLVII | ragion esser formata, e però destarsi e quasi vivificar le sue 1665 II, XLIV | che voi, Conte, iersera mi deste imputazione ch'io non partiva 1666 III, LIII | ingegno, sapere, giudicio, desterità, modestia e tant'altre virtú, 1667 II, XXIX | Lelii; anzi non so per qual destin interviene ogni dí che dui 1668 III, III | poi del corpo e forze e destrezze della persona lassaremo 1669 I, XXII | fa l'omo leggerissimo e destro piú che alcun'altra cosa; 1670 III, XIV | senza il quale le parti si destruiriano. E però maschio e femina 1671 III, XXXI | Romani tutti non fussero destrutti -. Rispose il Magnifico 1672 IV, VIII | nascon tanti mali, morti, destruzioni, incendi, ruine, che si 1673 I, XIV | ad uno nobile, il qual se desvia dal camino dei sui antecessori, 1674 III, LI | cognizion delle cose grandi, non desviano gli ingegni, anzi gli svegliano; 1675 II, XXIV | esser savi ed aver autorità desviar dai comandamenti de' signori: 1676 II, XXIV | è assai pericolosa cosa desviare dai comandamenti de' suoi 1677 III, LII | da ciò non l'avesse talor desviato? Non vi nomino i chiari 1678 II, LXIII | Domine magister, Deus det vobis bonum sero”; e 'l 1679 III, LXXV | strazi usatigli, delibera determinatamente e da dovero di ritirarsi, 1680 IV, LXXI | amoroso improvvisamente m'ha dettato; ora che par che piú non 1681 II, LXIX | arrossirmi di vergogna per parole dettemi da donne, molto piú spesso 1682 IV, XLIV | quello che s'era parlato, e dettosi che ancor non era l'ora 1683 II, LXIII | disse: “Domine magister, Deus det vobis bonum sero”; e ' 1684 IV, XXVII | ed a questo fine ancora deveno essere indrizzate le leggi 1685 IV, XL | lasciamo di far quello che deveremmo; benché il piacere è molto 1686 I, XXIII | signora Duchessa, - tutti dui devete aver doppio castigo: esso 1687 I, XXXVII | resta impedita, per esser deviata dalla strada nella quale 1688 II, I | che ogni cosa assorbe e devora, né mai piú ripigliar terra 1689 II, LXXXVI | alla Nostra Donna di Loreto devotamente scalzo ed ignudo, ché questo 1690 II, LXXX | né incanti né reliquie né devozione alcuna in che avesse fede. 1691 III, LVII | donna amato, ragionevolmente devrà contentarsi d'ogni minima 1692 II, XLV | Iacomo Sansecondo, cosí non devrei in presenzia d'auditori 1693 II, XXXII | e fredde, che piú presto devrian mover vomito che riso: tanto 1694 I, XXXVII | de' Medici, a Francesco Diaceto e ad alcuni altri che pur 1695 III, LII | un ardente ed affettuoso dialogo d'uno innamorato con la 1696 II, XCIV | spezzare quei durissimi diamanti, scaldar que' freddi ghiacci, 1697 II, LXXXVI | in camera, disse: “E che diavol farete voi tutta notte di 1698 II, LXI | confessò, per tentazion del diavolo aver ingravidate quelle 1699 II, LXXII | io non creda cosa che voi dicate”. Replicando pur costui, 1700 II, LXXXVIII| strettissimo; ed esso, sempre dicendomi ch'io era pazzo, mettea 1701 III, LXX | precipitargli con certa ruína, dicendone tutti i mali, o veri o falsi 1702 II, XXV | parlare e tengono lunga la diceria, e rideno, e batteno le 1703 II, XXXV | stesso d'un medesimo vino, dicevate talor che era perfettissimo, 1704 I, XIX | contentomi pur assai bene. Dichiarate adunque un poco piú minutamente 1705 IV, XXX | costa altro che parole, dichiarateci per vostra fé tutto quello 1706 II, XLVI | male. Io non so altrimenti dichiarirlo; ma se voi da voi stessi 1707 III, VII | insegnate. Però vorrei che ci dichiariste un poco meglio quai siano 1708 II, XL | circondandola di fin oro. Non diciamo adunque che l'arte o tal 1709 I, XXXI | nostro; ma bisogna che voi diciate circa questo ciò che ne 1710 IV, XII | un sasso, il qual se ben diecemilia volte fosse gittato all' 1711 II, III | almeno non sia l'omo giunto a dieceotto anni ed altre tai cose: 1712 II, LXXXIX | dalla manica quel spago e diello da un capo in mano al contadino 1713 IV, XXVII | di dominare, ma per poter diffendere se stessi e li medesimi 1714 III, XXVII | omini che dentro v'erano si diffendessino assai, pur, per esser essi 1715 III, XLVIII | la meschina giovane si diffendeva quanto le era possibile; 1716 III, XVII | intendemo già in che modo voi ci diffendiate; però questo mi par un uscir 1717 I, XLV | l'arme, come quelli che diffendon le lettre oprano in tal 1718 IV, XLIV | l'età del principe è poco differente da quella del cortegiano, 1719 II, XCIX | tarda voglio, - disse, - che differiamo il tutto a domani; tanto 1720 II, XLV | fastidioso, forse bon sarà differirlo insino a dimani -. Quivi 1721 Intro | scudo della usanza si son diffesi dalla invidia del tempo 1722 III, XIII | trattato le cause ed accusato e diffeso inanti ai giudici eloquentissimamente? 1723 III, LXX | retorica, che quelle si diffidano di se stesse e si tengon 1724 II, XXXVIII | sente in qualche parte manco diffidarse però di se stesso, né perder 1725 I, X | procede perch'io mi son diffidato di poter mai indur donna 1726 I, XLI | questa materia scrivono e diffiniscono le virtú dell'animo e cosí 1727 I, XLV | rinovarla; ma io la tengo per diffinita in favore dell'arme e voglio 1728 IV, LI | che dagli antichi savi è diffinito, amor non è altro che un 1729 III, XIV | ha la femina, secondo la diffinizione dell'uno e dell'altro; né 1730 IV, LXV | nutrite dal calore amoroso si diffundeno e van pullulando intorno 1731 IV, LXVI | talmente che cercano di diffundere i spirti; ed essi, trovando 1732 II, IV | discorso, forse ormai troppo diffuso ma non in tutto for di proposito; 1733 III, XX | che vole che quando l'om digiuna se unga la faccia perché 1734 II, LXXXVI | mercore, né ova il venere, e digiunar pane ed acqua ogni sabbato 1735 II, LXII | diceva al sacerdote che digiunava volentieri ed andava alle 1736 III, XLVII | altre donne facciano atti dignissimi di memoria che non si sanno, 1737 II, LXIII | d'udire, e naturalmente dilettaci in tai cose il nostro errore 1738 I, XXVIII | e gustano le perfette, e dilettansi talor di quella dissonanzia 1739 III, II | liberalità e leggiadria, sonomi dilettato di saper quali siano in 1740 II, XIV | le fiere sentono qualche dilettazion della melodia. Questo è 1741 I, XIII | chiameranno piacevole; alcuni si diletteranno piú della modestia; alcun' 1742 I, XXXVII | imprimendo in esse soavemente una dilettevole passione. Varie cose ancor 1743 I, XXXV | concetti dell'animo, ci dilettiamo della oscurità e, chiamandola 1744 IV, VI | altro che a propor cose che dilettino e dian piacere all'animo 1745 II, XLVI | mordendo bisogna ancor esser diligentemente considerato, e chi sia quello 1746 IV, XIII | ragione, la quale purifichi e dilucidi quell'anima, levandole il 1747 II, LIII | che parea un paradiso; e dimandandogli un di que' suoi compagni, 1748 II, LXXVII | rispondi, ché gli Signori dimandano del parer tuo”. Allora l' 1749 IV, XXXII | ragionevolmente confidenzia di dimandargli grazia quando sono in qualche 1750 II, LXXXVIII| vedendo questo nostro debatto, dimandarono che cosa era e fermaronsi 1751 II, LV | parve che quelle parole dimandassero troppo gran prezzo per i 1752 II, LXXVI | aveva speranza che voi mi dimandaste per marito”. Vedete come 1753 IV, XXX | quello, che dell'anima. - Dimandatene, - rispose il signor Ottaviano 1754 IV, XI | ingiusto, che essendone dimandato confessi d'esser tale; anzi 1755 IV, XXIX | non voler rispondere alle dimande vostre, dico che secondo 1756 I, XXIII | io, avendo a contradire, dimanderò; perché questo credo che 1757 II, XXXI | messer Federico ridendo: - Dimandiamone consiglio a fra Serafino, 1758 II, XXVIII | con quel torzer di capo, dimenandosi tutto, ed invitando con 1759 I, XXIX | importanti, o ancor con chi fosse dimestichissimo di cose piacevoli, con donne 1760 II, XLIX | qualche bugietta, crescendo o diminuendo secondo 'l bisogno. Ma la 1761 IV, VII | potesse ridurre in servitú e diminuir loro quel bene e satisfazione 1762 IV, XXXVI | lassasse in parte alcuna diminuire l'autorità per troppo bassezza, 1763 IV, LXVI | solamente non le accresce, ma le diminuisce la sua perfezione. Di questo 1764 III, VIII | nel cantar o sonar quelle diminuzioni forti e replicate, che mostrano 1765 IV, XXIV | Biante che i magistrati dimostrano quali sian gli omini; ché 1766 II, XCVIII | esser aiutato dalla verità, dimostraria chiaramente che le donne 1767 I, XXV | né altro, ma solamente a dimostrarvi qual abbia ad essere un 1768 II, XCV | altri segni cosí lungamente dimostrati, in poco d'ora fece lo star 1769 I, III | secondo i meriti, chiaramente dimostrava quanto giudicio circa quelle 1770 I, LII | Apelle; ma assai chiaramente dimostrò quanto lo estimasse, avendo 1771 IV, XXXVII | Procuste e Scirone, Cacco, Diomede, Anteo, Gerione, che tiranni 1772 IV, XLVII | cortegiania Platone formò Dione Siracusano; ed avendo poi 1773 IV, XLVII | avendo poi trovato quel Dionisio tiranno come un libro tutto 1774 IV, XXIII | che dai costumi di quello dipendan tutti gli altri; né si conviene 1775 III, L | corde, sonniferi; la cosa si dipinge di poco momento; dànnosi 1776 II, XCIII | animali disonesti che si dipingono per l'osterie in tante forme; 1777 IV, XXXVI | strada che va da Palazzo al diporto di Belvedere e molti altri 1778 I, LV | quello che pensate che esso direbbe; e cosí sarà satisfatto 1779 I, XXXVIII | seriano pochissime, non direste voi poi che Cornelio nella 1780 III, LXIV | modesto che abbia vergogna di dirgliene, scrivaglielo -. Suggiunse 1781 I, XIII | contradir cosa alcuna perché diria la verità, e cosí il gioco 1782 I, X | mostrarebbon di crederlo, e diriano che ciò procede perch'io 1783 IV, XLV | per indur l'animo loro al diritto camino.~ ~ ~ 1784 I, XXXIII | esser intesa, non po né dirla né scriverla. Appresso bisogna 1785 II, XXXV | alieno dalla verità, che nel dirlo piú tosto desse carico e 1786 II, LXXXVI | diventato cieco, e piangendo dirottamente disse: “O fratelli mei, 1787 I, XLVII | dall'arme ai convivii. E dirovvi il severo Socrate, già vecchissimo, 1788 III, LXXVI | belle cose, che restavano a dirsi del cortegiano. - Eccovi, 1789 II, XV | risse, volubili, che amano e disamano in un punto, dati a tutti 1790 II, IX | accia essendo armato, e come disarmato, ed a mostrarle prese di 1791 IV, XXVII | parte alcuna; o vero per discacciar i tiranni e governar bene 1792 IV, XXXVIII | già Temistocle' essendo discacciato dalla patria sua e raccolto 1793 II, VI | cause la vista nostra poco discerna, pur sopra tutto per l'ambizione 1794 II, II | laudano. Parmi ben che mal discernano la causa di questa differenzia 1795 II, LXXVII | miglioramento alcuno, né discernea con quello occhio piú che 1796 II, I | presente come malo, non discernendo che quella mutazione da 1797 II, XIV | molto meglio e piú presto la discerneno e con molto maggior piacere 1798 III, XXIX | Tevere entra in mare. Cosí discesi in terra per cercar de' 1799 III, XXXVII | quello che ha produtto, si discioglieria: però alle donne piú si 1800 I, XLVII | voi letto che delle prime discipline che insegnò il bon vecchio 1801 IV, XLVII | e i sacerdoti papi e i discipoli maestri, e cosí insieme 1802 IV, LI | che qui non è omo a cui si disconvenga l'esser inamorato, ancor 1803 IV, XLIV | quasi saper ogni cosa, siano disconvenienfissime. Però chi instituisce il 1804 II, XLVI | quelle cose che hanno in sé disconvenienza e par che stian male, senza 1805 I, I | poter condur a fine, pareami disconvenirsi a chi estimasse le giuste 1806 II, LXXXV | Duchessa ridendo: - Non si disconvien talor usare le burle ancor 1807 I, XLVII | certo ch'abbia i spiriti discordanti l'un dall'altro. Eccovi 1808 Intro | imitazione far testimonio d'esser discorde di giudicio da colui che 1809 II, VII | in ogni cosa tal che non discordi da se stesso, ma faccia 1810 IV, XXIV | omini pusillanimi e spargano discordie per tenergli disgiunti e 1811 III, XVIII | l'officio loro circa il discorrere e pensare, cosí come se 1812 II, LXXXI | visitare un gentilomo, il quale discortesemente lo lasciava stare in piedi, 1813 I, XXX | e chi da questi dui si discosta va tentoni, come chi camina 1814 II, LXXIX | Ridesi ancor d'alcune cose discrepanti; come disse uno l'altro 1815 III, XI | grazia. Ma esse sono tanto discrete sopra le altre, che amano 1816 II, XXXIV | quale ella sapeva ch'era discretissima e d'ottimo giudicio, l'amava 1817 I, XVIII | invidia da chi ode, quello è discretissimo ed, oltre alle laudi che 1818 II, XXIII | il tutto si rimetta alla discrezion vostra -.~ ~ ~ 1819 III, XVIII | gli omini nel generar si diseccano piú che le donne, spesso 1820 I, XLIX | massimamente nella guerra, per disegnar paesi, siti, fiumi, ponti, 1821 I, XLIX | addietro: e questo è il saper disegnare ed aver cognizion dell'arte 1822 IV, XXVIII | virtuosa educazione come avemo disegnata, facendolo, senza piú mi 1823 IV, XLVII | che 'l fin che noi avemo disegnato al nostro cortegiano. Né 1824 IV, I | i nostri fragili e vani disegni, talor li summerga prima 1825 II, XXV | conversazione coi pari o poco diseguali; ché ancor a questa bisogna 1826 I, I | imposto carico alle mie forze disequale, che a me averlo accettato.~ 1827 IV, XLVII | Stagira sua patria, già disfatta, fosse reedificata; ed Aristotile, 1828 II, XXXII | che nascono da' favori e disfavori de' signori. Però voglio 1829 II, XXXIX | sciocchezza d'accusar o disfavorir se medesimo; e però talor 1830 IV, XXIV | spargano discordie per tenergli disgiunti e debili; e da questi modi 1831 III, VIII | intenzione. Imaginatevi come disgraziata cosa saria veder una donna 1832 II, XXXVI | quello ancor fanno cosí disgraziatamente che non riesce, tanto che 1833 I, XL | avesse, a tutti pareria disgraziatissimo, come lo Egnazio catulliano. 1834 II, XX | medesimo, sarà freddissimo e disgraziato, di sorte che farà stomaco 1835 II, XL | avete una gioia, la qual dislegata mostri esser bella, venendo 1836 I, VII | quello che dia principio a disobedire, lasserò questo ad un altro 1837 IV, L | nella compagnia che sia piú disobidiente di voi; però sarà ben che 1838 III, LXXV | procedono; cosí restano esse disonorate, e lo amante si trova aver 1839 II, LXXXV | offende e poi ne nascono disordini e gravi inimicizie. Ma i 1840 II, XIII | in vero non si conviene e dispare assai vedere un omo di qualche 1841 IV, LXIX | rubo di Mosè, le lingue dispartite di foco, l'infiammato carro 1842 II, XXXI | piú del tempo in ciò si dispensa nelle corti; e se questa 1843 III, XXXIX | avvenga che ella in questo dispensasse tutta una notte; e di Pericle, 1844 III, XLI | savi, valenti e belli, aver dispensato molt'anni amando, senza 1845 I, V | maggior parte del tempo vi dispensavano; come messer Bernardo Bibiena, 1846 I, LVI | poco tempo che ci avanza si dispensi in qualche altro piacer 1847 IV, XXXIV | dall'odio e sdegno che gli dispera, per le ingiurie e contumelie 1848 III, LXXIV | loro, non contentano né disperano mai gli amanti del tutto; 1849 I, XXXVII | primo che ha scritto, e disperarsi che tanti e cosí nobili 1850 III, LXXIV | l povero amante per vera disperazion è sforzato usar modi donde 1851 I, XXIX | uscita che è la voce, si disperde, son forse tollerabili alcune 1852 I, XX | condicioni porta seco una certa dispettosa maraviglia e sono gli omini 1853 II, XVIII | profession di contradire dispettosamente ad ognuno senza rispetto; 1854 III, LXXII | disse messer Bernardo, - non dispiacendo agli omini di que' tempi 1855 IV, I | esso ancor morendo molto dispiacer diede a tutta la casa; perché 1856 III, LXII | donne, parlerò; e se vi dispiacerà, datene la colpa a voi stesso. 1857 I, XXXIV | accettati. Però a me non dispiacerebbe che, occorrendogli, dicesse 1858 I, IV | lei, e la maggior pena il dispiacerle. Per la qual cosa quivi 1859 IV, LVIII | faccia oscura, molesta, dispiacevole e trista del male; e se 1860 IV, IX | quali sempre sono dannosi, dispiacevoli ed accompagnati dalla infamia 1861 III, LXXVI | vostro avversario; èmmi ben dispiaciuta questa contenzione, non 1862 I, XI | allora; e pareami che l'esser dispiaciuto, e per colpa mia, a quella 1863 I, XXXIII | scriverla. Appresso bisogna dispor con bell'ordine quello che 1864 II, XIV | voci perfettissime e mani dispostissime agli instrumenti; molto 1865 II, XL | questo perché si sentiva dispostissimo? e perché non avea troppo 1866 IV, LVII | pena convenientissima a chi disprezza la bellezza, dico che da 1867 II, XXXVIII | meglio, e col tacere le disprezzano, come indegne che di lor 1868 IV, XL | si avvilisce tanto che è disprezzato; alcun altro, per servar 1869 II, I | l'animo senile subietto disproporzionato a molti piaceri, gustar 1870 III, XIX | quelle che con scienzia disputando hanno confuso tanti idolatri: 1871 II, LVIII | salsissimo; come l'altr'ieri, disputandosi di fare un bel “mattonato” 1872 I, XLI | animo e cosí sottilmente disputano della dignità di quelle, 1873 I, XLV | essendo già stata questa disputazione lungamente agitata da omini 1874 I, V | Qualche volta nasceano altre disputazioni di diverse materie, o vero 1875 I, XXI | che passano la cosa in dispute e punti, ed avendo la elezion 1876 III, LXXVI | cominciano a rompersi e dissentir l'un dall'altro. - Non mi 1877 III, IV | debba la donna essere molto dissimile dall'omo; perché come ad 1878 II, VII | stesso delle opere laudevoli, dissimulandole di bon modo, accresce l' 1879 II, LXXXIII | condita di quello inganno, o dissimulare o beffare o riprendere o 1880 II, XCIII | di modo che esso potea dissimularlo ed affermare non l'aver 1881 III, XLIII | essa prudentissimamente lo dissimulasse e per ogni via cercasse 1882 II, LXXV | a questo modo una certa dissimulazion salsa ed acuta, quando un 1883 II, XII | questo ancor voglio che dissimuli il studio e la fatica che 1884 IV, XLI | portano l'una all'altra, dissipano le facultà e la sustanzia 1885 III, V | impudiche, con que' risi dissoluti, con la loquacità, insolenzia 1886 II, II | malivolenzie, mali costumi e dissolutissima vita in ogni sorte di vicii; 1887 II, XXXVIII | mangiatore, né bevitore, né dissoluto in alcun mal costume, né 1888 III, XVIII | quale per troppo caldo è distante dal temperamento; ma, quanto 1889 IV, LII | dall'ombre e da una ordinata distanzia e termini di linee, vi s' 1890 I, XV | non ha queste cosí sottili distinzioni; anzi, come ho detto, spesso 1891 II, L | atti men che onesti, senza distorgersi il viso o la persona cosí 1892 IV, XL | quelli che indrizzano i legni distorti; ché in tal modo s'accostaremo 1893 IV, XXII | ed esser suoi ministri, distribuendo a salute dei mortali i beni 1894 IV, LIX | quelle inimicizie, morti, distrucioni, di che son causa gli appetiti 1895 Intro | della medesima consuetudine distruggere e quasi sepelir vivi quelli 1896 I, XXXIII | nell'uno né nell'altro senza distruzione far si po. Quello adunque 1897 IV, LVI | inimicizie, guerre, morti e distruzioni; di che po far bon testimonio 1898 I, XII | elezione; e guardatevi col disubedire di non dar esempio agli 1899 II, XXIV | incorre l'omo nell'error della disubidienza e ruina quello che ha da 1900 Intro | tempi s'usavano ed or sono disusate dalli medesimi Toscani. 1901 IV, X | príncipi per corrumpergli e disviarli dalla via della virtú ed 1902 II, LXIII | e già aveva alzati tre dita della man sinistra per assignar 1903 IV, XXV | Gaspar; e per vostra fé diteci ancora tutto quello che 1904 II, LV | toscano, mercatante luchese. - Ditela, - suggiunse la signora 1905 Intro | spaventato da questo periculo, diterminaimi di riveder súbito nel libro 1906 II, LXXIII | preciose anella che nelli diti avea per non bagnarle nello 1907 I, L | la quale se non è tanto diuturna, per dir cosí, come la statuaria, 1908 I, XXV | come abbiate a fare per divenirne. Pur, per satisfare ancor 1909 IV, XXXV | per questi nostri monti divenissero omini savi e valorosi cavalieri, 1910 I, XVIII | perché quando si crucciava diveniva tanto terribile nell'aspetto, 1911 II, LXXXVI | tenne per fermo d'esser diventato cieco, e piangendo dirottamente 1912 II, XXII | asciutta ed àrrida, che diventi rusticità. Ma sia il cortegiano, 1913 IV, XXXIV | che i mali e sediciosi non diventino potenti; la qual cosa è 1914 II, LXVIII | esser in presenzia di donne, diventò osceno e non conveniente -.~ ~ ~ 1915 I, XXXVII | tutti boni e l'un dall'altro diversissimi; di modo che chi potesse 1916 I, XXXV | battute, cerchiamo anelar per diverticuli; perché nella nostra lingua 1917 IV, LVI | acquetar il signor Morello e divertir il ragionamento, non lassò 1918 II, VI | sopra tutto per l'ambizione divien tenebrosa; ché ognun volentier 1919 I, XLVI | quella, che era per cosí divin poema chiara ed illustre, 1920 III, LX | dalla divina bellezza e divinissimi costumi d'una Signora, talmente 1921 II, XXVII | di tai cose; perché cosí divisati portan seco una certa vivezza 1922 II, LXXXV | cortegiano, il qual fu tanto ben divisato di panni ed acconcio cosí 1923 III, XLVIII | tutti i modi a pregarla piú dolcemente che seppe che volesse avergli 1924 II, LXXXV | ragionamento, che ad ognuno doleano gli fianchi per le risa; 1925 II, LXXXVIII| all'osteria sempre andava dolendomi della disavventura del poveretto, 1926 III, XLVII | gittò dentro. La sorella dolente e piangendo l'andava secondando 1927 I, X | tutto contrari a questi dolenti, i quali non solamente si 1928 II, LI | conoscereste quanto io ho ragion di dolermi; ché quando aveva il suo 1929 II, XCII | parlate delle donne; e poi vi dolete che esse non v'amino? - 1930 II, XCII | amino? - Di questo non mi dolgo io, - rispose il signor 1931 III, LXIII | argumento ch'io l'amo; ma dolgomi perché essa non vol quello 1932 III, XL | né mai essi d'altro si dolgon piú, che del mancar loro 1933 IV, I | notizia lasciò acerba e dolorosa memoria della sua morte; 1934 III, LXXV | LXXV.~ ~Queste tai dolorose dimostrazioni son troppo 1935 II, LI | signore, amorevolmente si dolse col padre, dicendo che gli 1936 III, XXXII | cosí vituperoso accordo, si dolsero, rimproverandogli che, lassando 1937 I, XXXIX | Eschine, che lo mordeva, domandandogli d'alcune parole le quali 1938 II, LV | cominciarono a parlar alto e domandare il prezzo che volevano de' 1939 II, LVI | lamentandosi forte, e parea che domandasse ragione al Re del torto 1940 II, LXII | si maravigliava d'un che domandava ducento ducati d'un cavallo? 1941 I, XXXVIII | proposito del cortegiano. Pur domando a voi: in che consiste la 1942 IV, XVIII | correre. Eccovi che quelli che domano i cavalli non gli vietano 1943 IV, XXXVI | della fama che per aver domato il mondo con l'arme avea 1944 II, LXXIX | Pontremolo e per messer Domenico dalla Porta, i quali, come 1945 II, LXI | praticando nel monasterio domesticamente e confessando spesso le 1946 III, LXV | altro fine, per goder quelle domestiche carezze ed accoglienzie 1947 II, LXIV | mortali un compare, e molto domestico del prete, per burlarlo 1948 II, XXVI | spada persiana, verriano a dominar la Persia; cosí l'aver noi 1949 I, II | tempo in qua sempre è stata dominata da ottimi Signori; avvenga 1950 IV, XXXVI | quei che meritano esser dominati, o per far utilità ai sudditi, 1951 IV, LXX | dopo 'l lungo vaneggiare donaci il vero e sodo bene; facci 1952 III, LXXVII | in piedi, e cortesemente donando licenzia a tutti si ritrasse 1953 I, LIII | Alessandro per questo rispetto donarla a chi gli parve che piú 1954 III, LXXV | fargli tutti i piaceri e donarsegli, acciò che, essendogli mancato 1955 II, LXXVI | l'addimanda per marito, donasegli la vita. Di questo modo 1956 II, LXVII | prima che perdiate il resto donategli almen un ducato, acciò che 1957 I, LII | trovati alcuni pittori che donavano l'opere sue, parendo loro 1958 I, XL | ivi si vede con una certa donnesca disposizione leggiadra ed 1959 I, LII | senza rispetto alcuno gliela donò: liberalità veramente degna 1960 I, XXIII | tutti dui devete aver doppio castigo: esso del suo fallo 1961 II, LXV | ducati sogliono cosí ben dorarli, che all'occhio paiono molto 1962 IV, XXIII | inquieto, come talor chi dorme da strane ed orribili visioni.~ ~ ~ 1963 III, XLV | seguente ad ora di desinare dormí come morto, sepulto nel 1964 II, LXX | tardi, e gli rimproverava il dormir tanto, dicendogli: “Io a 1965 II, LXX | altre cose; e voi ancor dormite?” Disse allora Lorenzo: “ 1966 I, XXVII | lasciarsi cadere i panni da dosso, che nella attillatura, 1967 II, LXVIII | avemogli dato Fiorenza in dota”; e questo disse, perché 1968 I, IV | Emilia Pia, la qual per esser dotata di così vivo ingegno e giudicio, 1969 I, XXXI | quelle scritture degli omini dotti non sono al proposito nostro; 1970 I, XXXI | hanno fatto a pena omini dottissimi, ai scritti de' quali rimetterei 1971 I, III | altrui riceveva, per esser dottissimo nell'una e nell'altra lingua, 1972 II, LI | E stando a questi dí un dottor de' nostri a vedere uno, 1973 III, XLVI | avarizia date a chi non doveano? e Dio volesse che a' dí 1974 II, XC | offenderle gravemente, dico che dovemo morderle in altro ed astenerci 1975 IV, XV | sono stimulati contra il dovere è male, e però resistono 1976 I, XLVI | sé, mostrando per questo dovergli esser tanto grato, quanto 1977 III, XLV | ora, signor Gasparo, che dovessino i scrittori vergognarsi 1978 IV, LXXII | mostrato, ragionevolmente dovrà contentarsi di tanta felicità 1979 III, LVI | occorre che nel letto, che dovrebbe esser nido di concordia 1980 I, XIX | non gli ha fatti femine, dovrebbono non come bone femine esser 1981 IV, XIII | felici frutti, che soli si dovriano desiderar che nascessero 1982 III, LXVI | massimamente quando per dritta linea mandano i raggi suoi 1983 II, XLVIII | saprian chiarir tutti i nostri dubbi, se noi da loro i volessimo 1984 II, XXII | l'altre vie son molto piú dubbiose e piú lunghe, che non è 1985 I, XIX | del corpo sto io alquanto dubbioso, e massimamente per queste 1986 II, LXVII | suo padre perdo, perché dubita ch'io perda tanto, che non 1987 IV, XIV | sentono, che 'l castigo che dubitan che gli ne abbia da venire; 1988 III, XLIX | dalla Rovere a Saona, e dubitando che alcune vele che s'erano 1989 Intro | sentirne qualche fastidio, dubitandomi di molti inconvenienti, 1990 I, XVI | contraria alla commune opinione, dubitano di ingannar se medesimi 1991 II, LXXXVII | sapesse che si fare e dicea dubitar, se si dilungava da San 1992 III, V | nascondere di sé quello ch'ella dubitasse che altri potesse risapere; 1993 I, I | me stesso lungamente ho dubitato, messer Alfonso carissimo, 1994 II, LV | lo suspetto della guerra dubitavano essi ancor de' Poloni, erano 1995 IV, II | Baious; il signor Ottaviano, duce di Genova; messer Bernardo 1996 II, LXII | maravigliava d'un che domandava ducento ducati d'un cavallo? perché, 1997 IV, XLIV | contra le donne, è incorso in dul errori, secondo me, grandissimi: 1998 III, XXXVI | Federico suo marito e di duo figlioli e la pregionia 1999 II, XI | quelle prestezze de' piedi e duplicati rebattimenti, i quali veggiamo 2000 I, XXVIII | accento in un groppetto duplicato, con tal facilità che paia 2001 I, L | Per esser le statue piú durabili, si poria forse dir che 2002 II, XXX | senza inganno alcuno, e per durar fin alla morte con le voglie 2003 IV, LXXIII | che i ragionamenti fossero durati piú del consueto, ma per 2004 III, XLV | delle quali l'una imponendo durissime leggi a tutti i sensi suoi, 2005 I, I | perché da un canto mi parea durissimo negar alcuna cosa, e massimamente 2006 | ebbi 2007 I, II | rarissimi libri greci, latini ed ebraici, quali tutti ornò d'oro 2008 IV, LXVIII | segue, che quasi diviene ebria e fuor di se stessa, per 2009 II, LXXXVI | adirato disse: “O ch'io sono ebriaco o cieco, o voi dite le bugie”.