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Baldassarre Castiglione
Il libro del cortegiano

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XXXIX.

 

Allor la signora Emilia, - A me par, - disse, - che questa vostra disputa sia mo troppo lunga e fastidiosa; però fia bene a differirla ad un altro tempo -. Messer Federico pur incominciava a rispondere; ma sempre la signora Emilia lo interrompeva. In ultimo disse il Conte: - Molti vogliono giudicare i stili e parlar de' numeri e della imitazione; ma a me non sanno già essi dare ad intendere che cosa sia stilenumero, né in che consista la imitazione, né perché le cose tolte da Omero o da qualche altro stiano tanto bene in Virgilio, che piú presto paiano illustrate che imitate; e ciò forse procede ch'io non son capace d'intendergli. Ma perché grande argumento che l'om sappia una cosa è il saperla insegnare, dubito che essi ancora poco la intendano; e che e Virgilio e Cicerone laudino perché sentono che da molti son laudati, non perché conoscano la differenzia che è tra essi e gli altri; ché in vero non consiste in avere una osservazione di due, di tre o di dieci parole usate a modo diverso dagli altri. In Salustio, in Cesare, in Varrone e negli altri boni si trovano usati alcuni termini diversamente da quello che usa Cicerone; e pur l'uno e l'altro sta bene, perché in cosí frivola cosa non è posta la bontà e forza d'una lingua, come ben disse Demostene ad Eschine, che lo mordeva, domandandogli d'alcune parole le quali egli aveva usate, e pur non erano attiche, se erano monstri o portenti; e Demostene se ne rise, e risposegli che in questo non consistevano le fortune di Grecia. Cosí io ancora poco mi curarei, se da un toscano fossi ripreso d'aver detto piú tosto satisfatto che sodisfatto, ed onorevole che orrevole, e causa che cagione, e populo che popolo, ed altre tai cose -. Allor messer Federico si levò in piè e disse: - Ascoltatemi, prego, queste poche parole -. Rispose ridendo la signora Emilia: - Pena la disgrazia mia a qual di voi per ora parla piú di questa materia, perché voglio che la rimettiamo ad un'altra sera. Ma voi, Conte, seguitate il ragionamento del cortegiano; e mostrateci come avete bona memoria, ché, credo, se saprete ritaccarlo ove lo lassaste, non farete poco -.

 

 




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