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Baldassarre Castiglione Il libro del cortegiano IntraText CT - Lettura del testo |
VII.
Avendo adunque il Conte iersera con tanta copia e bel modo ragionato della cortegiania, in me veramente ha mosso non poco timor e dubbio di non poter cosí ben satisfare a questa nobil audienza in quello che a me tocca a dire, come esso ha fatto in quello che a lui toccava. Pur, per farmi participe piú ch'io posso della sua laude ed esser sicuro di non errare almen in questa parte, non gli contradirò in cosa alcuna. Onde, consentendo con le opinioni sue, ed oltre al resto circa la nobilità del cortegiano e lo ingegno e la disposizion del corpo e grazia dell'aspetto, dico che per acquistar laude meritamente e bona estimazione appresso ognuno, e grazia da quei signori ai quali serve, parmi necessario che e' sappia componere tutta la vita sua e valersi delle sue bone qualità universalmente nella conversazion de tutti gli omini senza acquistarne invidia; il che quanto in sé difficil sia, considerar si po dalla rarità di quelli che a tal termine giunger si veggono; perché in vero tutti da natura siamo pronti piú a biasmare gli errori, che a laudar le cose ben fatte, e par che per una certa innata malignità molti, ancor che chiaramente conoscano il bene, si sforzano con ogni studio ed industria di trovarci dentro o errore o almen similitudine d'errore. Però è necessario che 'l nostro cortegiano in ogni sua operazion sia cauto, e ciò che dice o fa sempre accompagni con prudenzia; e non solamente ponga cura d'aver in sé parti e condizioni eccellenti, ma il tenor della vita sua ordini con tal disposizione, che 'l tutto corrisponda a queste parti, e si vegga il medesimo esser sempre ed in ogni cosa tal che non discordi da se stesso, ma faccia un corpo solo di tutte queste bone condizioni; di sorte che ogni suo atto risulti e sia composto di tutte le virtú, come dicono i Stoici esser officio di chi è savio; benché però in ogni operazion sempre una virtú è la principale; ma tutte sono talmente tra sé concatenate, che vanno ad un fine e ad ogni effetto tutte possono concorrere e servire. Però bisogna che sappia valersene, e per lo paragone e quasi contrarietà dell'una talor far che l'altra sia piú chiaramente conosciuta, come i boni pittori, i quali con l'ombra fanno apparere e mostrano i lumi de' rilevi, e cosí col lume profundano l'ombre dei piani e compagnano i colori diversi insieme di modo, che per quella diversità l'uno e l'altro meglio si dimostra, e 'l posar delle figure contrario l'una all'altra le aiuta a far quell'officio che è intenzion del pittore. Onde la mansuetudine è molto maravigliosa in un gentilomo il qual sia valente e sforzato nell'arme; e come quella fierezza par maggiore accompagnata dalla modestia, cosí la modestia accresce e piú compar per la fierezza. Però il parlar poco, il far assai e 'l non laudar se stesso delle opere laudevoli, dissimulandole di bon modo, accresce l'una e l'altra virtú in persona che discretamente sappia usare questa maniera; e cosí interviene di tutte l'altre bone qualità. Voglio adunque che 'l nostro cortegiano in ciò che egli faccia o dica usi alcune regole universali, le quali io estimo che brevemente contengano tutto quello che a me s'appartien di dire; e per la prima e piú importante fugga, come ben ricordò il Conte iersera, sopra tutto l'affettazione. Appresso consideri ben che cosa è quella che egli fa o dice e 'l loco dove la fa, in presenzia di cui, a che tempo, la causa perché la fa, la età sua, la professione, il fine dove tende e i mezzi che a quello condur lo possono; e cosí con queste avvertenzie s'accommodi discretamente a tutto quello che fare o dir vole -.