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Baldassarre Castiglione
Il libro del cortegiano

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VIII.

 

Poi che cosí ebbe detto messer Federico, parve che si fermasse un poco. Allor súbito, - Queste vostre regule, - disse il signor Morello da Ortona, - a me par che poco insegnino; ed io per me tanto ne so ora, quanto prima che voi ce le mostraste; benché mi ricordi ancor qualche altra volta averle udite da' frati co' quali confessato mi sono, e parmi che le chiamino “le circonstanzie” -. Rise allor messer Federico e disse: - Se ben vi ricorda, volse iersera il Conte che la prima profession del cortegiano fosse quella dell'arme e largamente parlò di che modo far la doveva; però questo non replicaremo piú. Pur sotto la nostra regula si potrà ancor intendere, che ritrovandosi il cortegiano nella scaramuzza o fatto d'arme o battaglia di terra o in altre cose tali, dee discretamente procurar di appartarsi dalla moltitudine e quelle cose segnalate ed ardite che ha da fare, farle con minor compagnia che po ed al conspetto de tutti i piú nobili ed estimati omini che siano nell'esercito, e massimamente alla presenzia e, se possibil è, inanzi agli occhi proprii del suo re o di quel signore a cui serve; perché in vero è ben conveniente valersi delle cose ben fatte. Ed io estimo che come è male cercar gloria falsa e di quello che non si merita, cosí sia ancor male defraudar se stesso del debito onore e non cercarne quella laude, che sola è vero premio delle virtuose fatiche. Ed io ricordomi aver già conosciuti di quelli, che, avvenga che fossero valenti, pur in questa parte erano grossieri; e cosí metteano la vita a pericolo per andar a pigliar una mandra di pecore, come per esser i primi che montassero le mura d'una terra combattuta; il che non farà il nostro cortegiano, se terrà a memoria la causa che lo conduce alla guerra, che dee esser solamente l'onore. E se poi se ritroverà armeggiare nei spettaculi publici, giostrando, torneando, o giocando a canne, o facendo qualsivoglia altro esercizio della persona, ricordandosi il loco ove si trova ed in presenzia di cui, procurerà esser nell'arme non meno attillato e leggiadro che sicuro, e pascer gli occhi dei spettatori di tutte le cose che gli parrà che possano aggiungergli grazia; e porrà cura d'aver cavallo con vaghi guarnimenti, abiti ben intesi, motti appropriati, invenzioni ingeniose, che a sé tirino gli occhi de' circonstanti, come calamita il ferro. Non sarà mai degli ultimi che compariscano a mostrarsi, sapendo che i populi, e massimamente le donne, mirano con molto maggior attenzione i primi che gli ultimi, perché gli occhi e gli animi, che nel principio son avidi di quella novità, notano ogni minuta cosa e di quella fanno impressione; poi per la continuazione non solamente si saziano, ma ancora si stancano. Però fu un nobile istrione antico, il qual per questo rispetto sempre voleva nelle fabule esser il primo che a recitare uscisse. Cosí ancor, parlando pur d'arme, il nostro cortegiano arà risguardo alla profession di coloro con chi parla, ed a questo accommodarassi, altramente ancor parlandone con omini, altramente con donne; e se vorrà toccar qualche cosa che sia in laude sua propria, lo farà dissimulatamente, come a caso e per transito e con quella discrezione ed avvertenzia, che ieri ci mostrò il conte Ludovico.

 

 




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