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Baldassarre Castiglione Il libro del cortegiano IntraText CT - Lettura del testo |
- Io non so come questo giovi, - rispose messer Bernardo Bibiena; - perché a me piú volte è intervenuto e, credo, a molt'altri, che avendomi formato nell'animo, per detto di persone di giudicio, una cosa esser di molta eccellenzia prima che veduta l'abbia, vedendola poi, assai mi è mancata e di gran lunga restato son ingannato di quello ch'io estimava; e ciò d'altro non è proceduto che dall'aver troppo creduto alla fama ed aver fatto nell'animo mio un tanto gran concetto, che, misurandolo poi col vero, l'effetto avvenga che sia stato grande ed eccellente, alla comparazion di quello che imaginato aveva, m'è parso piccolissimo. Cosí dubito ancor che possa intervenir del cortegiano. Però non so come sia bene dar queste aspettazioni e mandar innanzi quella fama; perché gli animi nostri spesso formano cose alle quali impossibil è poi corrispondere, e cosí piú se ne perde che non si guadagna -. Quivi disse messer Federico: - Le cose che a voi ed a molt'altri riescono minori assai che la fama, son per il piú di sorte, che l'occhio al primo aspetto le po giudicare; come se voi non sarete mai stato a Napoli o a Roma, sentendone ragionar tanto imaginarete piú assai di quello che forse poi alla vista vi riuscirà; ma delle condizioni degli omini non intervien cosí, perché quello che si vede di fuori è il meno. Però se 'l primo giorno, sentendo ragionare un gentilomo, non comprenderete che in lui sia quel valore che avevate prima imaginato, non cosí presto vi spogliarete della bona opinione come in quelle cose delle quali l'occhio súbito è giudice, ma aspettarete di dí in dí scoprir qualche altra nascosta virtú tenendo pur ferma sempre quella impressione che v'è nata dalle parole di tanti; ed essendo poi questo (come io presupongo che sia il nostro cortegiano) cosí ben qualificato, ogn'ora meglio vi confermarà a credere a quella fama, perché con l'opere ve ne darà causa, e voi sempre estimarete qualche cosa piú di quello che vederete -.