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Baldassarre Castiglione
Il libro del cortegiano

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LXV.

 

Molto serveno ancor cosí i detti giocosi per pungere, come i detti gravi per laudare, le metafore bene accomodate, e massimamente se son risposte e se colui che risponde persiste nella medesima metafora detta dall'altro. E di questo modo fu risposto a messer Palla de' Strozzi, il quale, essendo forauscito di Fiorenza e mandandovi un suo per altri negozi, gli disse quasi minacciando: “Dirai da mia parte a Cosimo de' Medici che la gallina cova”. Il messo fece l'ambasciata impostagli; e Cosimo, senza pensarvi, súbito gli rispose: “E tu da mia parte dirai a messer Palla che le galline mal possono covar fuor del nido”. Con una metafora laudò ancor messer Camillo Porcaro gentilmente il signor Marc'Antonio Colonna; il quale, avendo inteso che messer Camillo in una sua orazione aveva celebrato alcuni signori italiani famosi nell'arme e, tra gli altri, d'esso aveva fatto onoratissima menzione, dopo l'averlo ringraziato. gli disse: “Voi, messer Camillo, avete fatto degli amici vostri quello che de' suoi denari talor fanno alcuni mercatanti, li quali quando si ritrovano aver qualche ducato falso, per spazzarlo pongon quel solo tra molti boni ed in tal modo lo spendeno; cosí voi, per onorarmi, bench'io poco vaglia, m'avete posto in compagnia di cosí virtuosi ed eccellenti signori, ch'io col merito loro forsi passerò per buono”. Rispose allor messer Camillo: “Quelli che falsifican li ducati sogliono cosí ben dorarli, che all'occhio paiono molto piú belli che i boni; però se cosí si trovassero alchimisti d'omini, come si trovano de' ducati, ragion sarebbe suspettar che voi foste falso, essendo, come sète, di molto piú bello e lucido metallo, che alcun degli altri”. Eccovi che questo loco è commune all'una e l'altra sorte de' motti; e cosí sono molt'altri, dei quali si potrebbon dare infiniti esempi, e massimamente in detti gravi; come quello che disse il Gran Capitano, il quale, essendosi posto a tavola ed essendo già occupati tutti i lochi, vide che in piedi erano restati dui gentilomini italiani i quali avean servito nella guerra molto bene; e súbito esso medesimo si levò e fece levar tutti gli altri e far loco a que' doi e disse: “Lassate sentare a mangiar questi signori, che se essi non fossero stati, noi altri non aremmo ora che mangiare”. Disse ancor a Diego Garzia, che lo confortava a levarsi d'un loco pericoloso, dove b atteva l'artigliaria: “Dapoi che Dio non ha messo paura nell'animo vostro, non la vogliate voi metter nel mio”. E 'l re Luigi, che oggi è re di Francia, essendogli, poco dapoi che fu creato re, detto che allor era il tempo di castigar i suoi nemici, che lo aveano tanto offeso mentre era duca d'Orliens, rispose che non toccava al re di Francia vendicar l'ingiurie fatte al duca d'Orliens.

 

 




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