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Baldassarre Castiglione Il libro del cortegiano IntraText CT - Lettura del testo |
Assai gentil modo di facezie è ancor quello che consiste in una certa dissimulazione, quando si dice una cosa e tacitamente se ne intende un'altra; non dico già di quella manera totalmente contraria, come se ad un nano si dicesse gigante, e ad un negro, bianco; o vero, ad un bruttissimo, bellissimo, perché son troppo manifeste contrarietà, benché queste ancor alcuna volta fanno ridere; ma quando con un parlar severo e grave giocando si dice piacevolmente quello che non s'ha in animo. Come dicendo un gentilomo una espressa bugia a messer Augustin Foglietta ed affermandola con efficacia, perché gli parea pur che esso assai difficilmente la credesse, disse in ultimo messer Augustino: “Gentilomo, se mai spero aver piacer da voi, fatemi tanta grazia che siate contento, ch'io non creda cosa che voi dicate”. Replicando pur costui, e con sacramento, esser la verità, in fine disse: “Poiché voi pur cosí volete, io lo crederò per amor vostro, perché in vero io farei ancor maggior cosa per voi”. Quasi di questa sorte disse don Giovanni di Cardona d'uno che si voleva partir di Roma: “Al parer mio costui pensa male; perché è tanto scelerato, che stando in Roma ancor col tempo poria esser cardinale”. Di questa sorte è ancor quello che disse Alfonso Santa Croce; il qual, avendo avuto poco prima alcuni oltraggi dal Cardinale di Pavia, e passeggiando fuor di Bologna con alcuni gentilomini presso al loco dove si fa la giustizia, e vedendovi un omo poco prima impiccato, se gli rivoltò con un certo aspetto cogitabundo e disse tanto forte che ognun lo sentí: “Beato tu, che non hai che fare col Cardinale di Pavia!”