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Baldassarre Castiglione
Il libro del cortegiano

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XI.

 

Disse allora il signor Gaspar: - Io non voglio rinovar le cose già dette, ma voi ben vorreste indurmi a dir qualche parola che offendesse l'animo di queste signore, per farmele nemiche, cosí come voi col lusingarle falsamente volete guadagnar la loro grazia. Ma esse sono tanto discrete sopra le altre, che amano piú la verità, ancora che non sia tanto in suo favore, che le laudi false; né hanno a male, che altri dica che gli omini siano di maggior dignità, e confessaranno che voi avete detto gran miraculi ed attribuito alla donna di palazzo alcune impossibilità ridicule e tante virtú, che Socrate e Catone e tutti i filosofi del mondo vi sono per niente; ché, a dir pur il vero, maravigliomi che non abbiate avuto vergogna a passar i termini di tanto. Ché ben bastar vi dovea far questa donna di palazzo bella, discreta, onesta, affabile e che sapesse intertenere senza incorrere in infamia con danze, musiche, giochi, risi, motti e l'altre cose che ogni vedemo che s'usano in corte; ma il volerle dar cognizion di tutte le cose del mondo ed attribuirle quelle virtú che cosí rare volte si son vedute negli omini, ancora nei seculi passati, è una cosa che né supportare né a pena ascoltare si po. Che le donne siano mo animali imperfetti e per conseguente di minor dignità che gli omini e non capaci di quelle virtú che sono essi, non voglio io altrimenti affirmare, perché il valor di queste signore bastaria a farmi mentire; dico ben che omini sapientissimi hanno lassato scritto che la natura, perciò che sempre intende e disegna far le cose piú perfette, se potesse, produria continuamente omini; e quando nasce una donna, è diffetto o error della natura e contra quello che essa vorrebbe fare. Come si vede ancor d'uno che nasce cieco, zoppo, o con qualche altro mancamento e negli arbori molti frutti che non maturano mai, cosí la donna si po dire animal produtto a sorte e per caso; e che questo sia, vedete l'operazion dell'omo e della donna e da quelle pigliate argumento della perfezion dell'uno e dell'altro. Nientedimeno essendo questi diffetti delle donne colpa di natura che l'ha produtte tali, non devemo per questo odiarle, né mancar di aver loro quel rispetto che vi si conviene; ma estimarle da piú di quello che elle si siano, parmi error manifesto -.

 

 




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