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Baldassarre Castiglione Il libro del cortegiano IntraText CT - Lettura del testo |
XII.
Aspettava il Magnifico Iuliano che 'l signor Gasparo seguitasse piú oltre; ma vedendo che già tacea, disse: - Della imperfezion delle donne parmi che abbiate addutto una freddissima ragione; alla quale, benché non si convenga forse ora entrar in queste suttilità, rispondo secondo il parere di chi sa e secondo la verità che la sustanzia in qualsivoglia cosa non po in sé ricevere il piú o il meno; ché, come niun sasso po esser piú perfettamente sasso che un altro quanto alla essenzia del sasso, né un legno piú perfettamente legno che l'altro, cosí un omo non po essere piú perfettamente omo che l'altro, e conseguentemente non sarà il maschio piú perfetto che la femina, quanto alla sustanzia sua formale, perché l'uno e l'altro si comprende sotto la specie dell'omo e quello in che l'uno dall'altro son differenti è cosa accidentale e non essenziale. Se mi direte adunque che l'omo sia piú perfetto che la donna, se non quanto alla essenzia, almen quanto agli accidenti, rispondo che questi accidenti bisogna che consistano o nel corpo o nell'animo; se nel corpo, per esser l'omo piú robusto, piú agile, piú leggero, o piú tollerante di fatiche, dico che questo è argumento di pochissima perfezione, perché tra gli omini medesimi quelli che hanno queste qualità piú che gli altri non son per quelle piú estimati; e nelle guerre, dove son la maggior parte delle opere laboriose e di forza, i piú gagliardi non son però i piú pregiati; se nell'animo, dico che tutte le cose che possono intender gli omini, le medesime possono intendere anche le donne; e dove penetra l'intelletto dell'uno, po penetrare eziandio quello dell'altra -.