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Baldassarre Castiglione Il libro del cortegiano IntraText CT - Lettura del testo |
XXI.
Son contento - disse il Magnifico Iuliano, - non parlar piú di questo; ma tornando alle laudi delle donne, dico che 'l signor Gasparo non mi troverà omo alcun singulare, ch'io non vi trovi la moglie, o figliola, o sorella di merito eguale e talor superiore; oltra che molte son state causa d'infiniti beni ai loro omini e talor hanno corretto di molti loro errori. Però essendo, come avemo dimostrato, le donne naturalmente capaci di quelle medesime virtú che son gli omini, ed essendosene piú volte veduto gli effetti, non so perché, dando loro io quello che è possibile che abbiano e spesso hanno aúto e tuttavia hanno, debba esser estimato dir miracoli, come m'ha apposto il signor Gasparo; atteso che sempre sono state al mondo, ed ora ancor sono, donne cosí vicine alla donna di palazzo che ho formata io, come omini vicini all'omo che hanno formato questi signori -. Disse allora il signor Gasparo: - Quelle ragioni che hanno la esperienzia in contrario non mi paion bone; e certo s'io vi addimandassi quali siano, o siano state queste gran donne tanto degne di laude, quanto gli omini grandi ai quali son state moglie, sorelle o figliole, o che siano loro state causa di bene alcuno, o quelle che abbiano corretto i loro errori, penso che restareste impedito -.