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Baldassarre Castiglione Il libro del cortegiano IntraText CT - Lettura del testo |
Rise il Magnifico Iuliano e disse: - La ostinazione che tende a fine virtuoso si dee chiamar constanzia; come fu di quella Epicari, libertina romana, che essendo consapevole d'una gran congiura contra di Nerone, fu di tanta constanzia che, straziata con tutti i piú asperi tormenti che imaginar si possano, mai non palesò alcuno delli complici; e nel medesimo pericolo molti nobili cavalieri e senatori timidamente accusarono fratelli, amici e le piú care ed intime persone che avessero al mondo. Che direte voi di quell'altra che si chiamava Leona? in onor della quale gli Ateniesi dedicorono innanzi alla porta della ròcca una leona di bronzo senza lingua, per dimostrar in lei la constante virtú della taciturnità; perché essendo essa medesimamente consapevole d'una congiura contra i tiranni, non si spaventò per la morte di dui grandi omini suoi amici, e benché con infiniti e crudelissimi tormenti fusse lacerata, mai non palesò alcuno dei congiurati -. Disse allor madonna Margherita Gonzaga: - Parmi che voi narriate troppo brevemente queste opere virtuose fatte da donne; ché se ben questi nostri nemici l'hanno udite e lette, mostrano non saperle e vorriano che se ne perdesse la memoria: ma se fate che noi altre le intendiamo, almen ce ne faremo onore -.