Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Baldassarre Castiglione Il libro del cortegiano IntraText CT - Lettura del testo |
XXX.
Né meno giovarono allo augumento di quella le donne sabine, che si facessero le troiane al principio; ché avendosi Romulo concitato generale inimicizia de tutti i suoi vicini per la rapina che fece delle lor donne, fu travagliato di guerre da ogni banda; delle quali, per esser omo valoroso, tosto si espedí con vittoria, eccetto di quella de' Sabini, che fu grandissima, perché Tito Tacio, re de' Sabini, era valentissimo e savio; onde, essendo stato fatto uno acerbo fatto d'arme tra Romani e Sabini con gravissimo danno dell'una e dell'altra parte, ed apparecchiandosi nova e crudel battaglia, le donne sabine, vestite di nero, co' capelli sparsi e lacerati, piangendo, meste, senza timore dell'arme che già erano per ferir mosse, vennero nel mezzo tra i padri e i mariti, pregandogli che non volessero macchiarsi le mani del sangue de' soceri e dei generi; e se pur erano mal contenti di tal parentato, voltassero l'arme contra esse, ché molto meglio loro era il morire che vivere vedove, o senza padri e fratelli, e ricordarsi che i suoi figlioli fossero nati di chi loro avesse morti i lor padri, o che esse fossero nate de chi lor avesse morti i lor mariti. Con questi gemiti piangendo, molte di loro nelle braccia portavano i suoi piccoli figliolini, de' quali già alcuni cominciavano a snodar la lingua e parea che chiamar volessero e far festa agli avoli loro; ai quali le donne mostrando i nepoti e piangendo, “Ecco”, diceano, “il sangue vostro, il quale voi con tanto impeto e furor cercate di sparger con le vostre mani”. Tanta forza ebbe in questo caso la pietà e la prudenzia delle donne, che non solamente tra li dui re nemici fu fatta indissolubile amicizia e confederazione, ma, che piú maravigliosa cosa fu, vennero i Sabini ad abitare in Roma, e dei dui popoli fu fatto un solo; e cosí molto accrebbe questa concordia le forze di Roma, mercè delle sagge e magnanime donne; le quali in tanto da Romulo furono remunerate che, dividendo il populo in trenta curie, a quelle pose i nomi delle donne sabine -.