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Baldassarre Castiglione Il libro del cortegiano IntraText CT - Lettura del testo |
XXXI.
Quivi essendosi un poco il Magnifico Iuliano fermato vedendo che 'l signor Gasparo non parlava, - Non vi par, disse, - che queste donne fussero causa di bene agli loro omini e giovassero alla grandezza di Roma? - Rispose il signor Gasparo: - In vero queste furono degne di molta laude; ma se voi cosí voleste dir gli errori delle donne come le bone opere, non areste tacciuto che in questa guerra di Tito Tacio una donna tradì Roma ed insegnò la strada ai nemici d'occupar il Capitolio, onde poco mancò che i Romani tutti non fussero destrutti -. Rispose il Magnifico Iuliano: - Voi mi fate menzion d'una sola donna mala ed io a voi d'infinite bone; ed oltre le già dette io potrei addurvi al mio proposito mille altri esempi delle utilità fatte a Roma dalle donne e dirvi perché già fusse edificato un tempio a Venere Armata ed un altro a Venere Calva, e come ordinata la festa delle Ancille a Iunone, perché le ancille già liberarono Roma dalle insidie de' nemici. Ma lassando tutte queste cose, quel magnanimo fatto d'aver scoperto la congiurazion di Catilina, di che tanto si lauda Cicerone, non ebbe egli principalmente origine da una vil femina? la quale per questo si poria dir che fosse stata causa di tutto 'l bene che si vanta Cicerone aver fatto alla republica romana. E se 'l tempo mi bastasse, vi mostrarei forse ancor le donne spesso aver corretto di molti errori degli omini; ma temo che questo mio ragionamento ormai sia troppo lungo e fastidioso; perché avendo, secondo il poter mio, satisfatto al carico datomi da queste signore, penso di dar loco a chi dica cose piú degne d'esser udite, che non posso dir io -.