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Baldassarre Castiglione Il libro del cortegiano IntraText CT - Lettura del testo |
- Ed io, - rispose ridendo il signor Gasparo, - non solamente affermo esser debito d'ogni nobil cavaliero quello che voi dite, ma estimo gran cortesia e gentilezza coprir qualche errore, ove per disgrazia, o troppo amore, una donna sia incorsa; e cosí veder potete ch'io tengo piú alla parte delle donne, dove la ragion me lo comporta, che non fate voi. Non nego già che gli omini non si abbiano preso un poco di libertà; e questo perché sanno che per la opinion universale ad essi la vita dissoluta non porta cosí infamia come alle donne; le quali, per la imbecillità del sesso, sono molto piú inclinate agli appetiti che gli omini, e se talor si astengono dal satisfare ai suoi desidèri, lo fanno per vergogna, non perché la voluntà non sia loro prontissima; e però gli omini hanno posto loro il timor d'infamia per un freno che le tenga quasi per forza in questa virtú, senza la quale, per dir il vero, sariano poco d'apprezzare; perché il mondo non ha utilità dalle donne, se non per lo generare dei figlioli. Ma ciò non intervien degli omini, i quali governano le città, gli eserciti e fanno tante altre cose d'importanzia: il che, poiché voi volete cosí, non voglio disputar come sapessero far le donne; basta che non lo fanno; e quando è occorso agli omini far paragon della continenzia, cosí hanno superato le donne in questa virtú come ancora nell'altre, benché voi non lo consentiate. Ed io circa questo non voglio recitarvi tante istorie o fabule quante avete fatto voi, e rimettovi alla continenzia solamente di dui grandissimi signori giovani, e su la vittoria, la quale suol far insolenti ancora gli omini bassissimi; e dell'uno è quella d'Alessandro Magno verso le donne bellissime di Dario, nemico e vinto; l'altra di Scipione, a cui, essendo di ventiquattro anni ed avendo in Ispagna vinto per forza una città, fu condutta una bellissima e nobilissima giovane, presa tra molt'altre; e intendendo Scipione questa esser sposa d'un signor del paese, non solamente s'astenne da ogni atto disonesto verso di lei, ma immaculata la rese al marito, facendole di sopra un ricco dono. Potrei dirvi di Senocrate, il quale fu tanto continente, che una bellissima donna, essendosegli colcata accanto ignuda e facendogli tutte le carezze ed usando tutti i modi che sapea, delle quai cose era bonissima maestra, non ebbe forza mai di far che mostrasse pur un minimo segno d'impudicizia, avvenga che ella in questo dispensasse tutta una notte; e di Pericle, che udendo solamente uno che laudava con troppo efficacia la bellezza d'un fanciullo, lo riprese agramente; e di molt'altri continentissimi di lor propria voluntà, e non per vergogna o paura di castigo, da che sono indutte la maggior parte di quelle donne che in tal virtú si mantengono; le quali però ancor con tutto questo meritano esser laudate assai, e chi falsamente dà loro infamia d'impudicizia è degno, come avete detto, di gravissima punizione -.