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Baldassarre Castiglione
Il libro del cortegiano

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XL.

 

Allora messer Cesare, il qual per bon spacio tacciuto avea, - Pensate, - disse, - di che modo parla il signor Gasparo a biasimo delle donne, quando queste son quelle cose ch'ei dice in laude loro. Ma se 'l signor Magnifico mi concede ch'io possa in loco suo respondergli alcune poche cose circa quanto egli, al parer mio, falsamente ha detto contra le donne, sarà bene per l'uno e per l'altro: perché esso si riposerà un poco e meglio poi potrà seguitare in dir qualche altra eccellenzia della donna di palazzo; ed io mi terrò per molta grazia l'aver occasione di far insieme con lui questo officio di bon cavaliero, cioè diffender la verità. - Anzi ve ne priego, - rispose il signor Magnifico; - ché già a me parea aver satisfatto, secondo le forze mie, a quanto io doveva e che questo ragionamento fosse ormai fuor del proposito mio -. Suggiunse messer Cesare: - Non voglio già parlare della utilità che ha il mondo dalle donne, oltre al generar i figlioli, perché a bastanza s'è dimostrato quanto esse siano necessarie non solamente all'esser ma ancor al ben esser nostro; ma dico, signor Gaspar, che se esse sono, come voi dite, piú inclinate agli appetiti che gli omini, e con tutto questo se ne astengano piú che gli omini, il che voi stesso consentite, sono tanto piú degne di laude, quanto il sesso loro è men forte per resistere agli appetiti naturali; e se dite che lo fanno per vergogna, parmi che in loco d'una virtú sola ne diate lor due; ché se in esse piú po la vergogna che l'appetito e perciò i astengono dalle cose mal fatte, estimo che questa vergogna, che in fine non è altro che timor d'infamia, sia una rarissima virtú e da pochissimi omini posseduta. E s'io potessi senza infinito vituperio degli omini dire come molti d'essi siano immersi nella impudenzia, che è il vicio contrario a questa virtú, contaminarei queste sante orecchie che m'ascoltano: e per il piú questi tali ingiuriosi a Dio ed alla natura sono omini già vecchi, i quali fan professione chi di sacerdozio, chi di filosofia, chi delle sante leggi; e governano le republiche con quella severità catoniana nel viso, che promette tutta la integrità del mondo; e sempre allegano il sesso feminile esser incontinentissimo; né mai essi d'altro si dolgon piú, che del mancar loro il vigor naturale per poter satisfare ai loro abominevoli desidèri, i quali restano ancor nell'animo, quando già la natura li nega al corpo; e però spesso trovano modi dove le forze non sono necessarie.

 

 




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