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Baldassarre Castiglione Il libro del cortegiano IntraText CT - Lettura del testo |
LVII.
Allora messer Roberto da Bari, pur ridendo, - Io, - disse, - signor Magnifico, mi appello di questa vostra sentenzia e penso che averò molti compagni; ma poiché pur volete insegnar questa rusticità, per dir cosí, alle maritate, volete voi che le non maritate siano esse ancora cosí crudeli e discortesi e che non compiacciano almen in qualche cosa i loro amanti? Se la mia donna di palazzo, - rispose il signor Magnifico, non sarà maritata, avendo d'amare voglio che ella ami uno col quale possa maritarsi; né reputarò già errore che ella gli faccia qualche segno d'amore; della qual cosa voglio insegnarle una regula universale con poche parole, acciò che ella possa ancora con poca fatica tenerla a memoria: e questa è che ella faccia tutte le demostrazioni d'amore a chi l'ama, eccetto quelle che potessero indur nell'animo dell'amante speranza di conseguir da lei cosa alcuna disonesta. Ed a questo bisogna molto avvertire, perché è uno errore dove incorrono infinite donne, le quali per l'ordinario niun'altra cosa desiderano piú che l'esser belle; e perché lo avere molti innamorati ad esse par testimonio della lor bellezza, mettono ogni studio per guadagnarne piú che possono; però scorrono spesso in costumi poco moderati, e lassando quella modesia temperata che tanto lor si conviene, usano certi sguardi procaci, con parole scurili ed atti pieni di impudenzia, parendo lor che per questo siano vedute ed udite voluntieri, e che con tai modi si facciano amare; il che è falso, perché le demostrazioni che si fan loro nascono da un appetito mosso da opinion di facilità, non d'amore. Però voglio che la mia donna di palazzo non con modi disonesti paia quasi che s'offerisca a chi la vole ed uccelli piú che po gli occhi e la voluntà di chi la mira, ma con i meriti e virtuosi costumi suoi, con la venustà, con la grazia induca nell'animo di chi la vede quello amor vero che si deve a tutte le cose amabili, e quel rispetto che leva sempre la speranza di chi pensa a cosa disonesta. Colui adunque che sarà da tal donna amato, ragionevolmente devrà contentarsi d'ogni minima demostrazione, ed apprezzar piú da lei un sol sguardo con affetto d'amore, che l'essere in tutto signor d'ogni altra; ed io a cosí fatta donna non saprei aggiunger cosa alcuna, se non che ella fosse amata da cosí eccellente cortegiano come hanno formato questi signori, e che essa ancor amasse lui, acciò che e l'uno e l'altra avesse totalmente la sua perfezione -.