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Baldassarre Castiglione
Il libro del cortegiano

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IL QUARTO LIBRO DEL CORTEGIANO DEL CONTE BALDESAR CASTIGLIONE A MESSER ALFONSO ARIOSTO

 

I.

 

Pensando io di scrivere i ragionamenti che la quarta sera dopo le narrate nei precedenti libri s'ebbero, sento tra varii discorsi uno amaro pensiero che nell'animo mi percuote e delle miserie umane e nostre speranze fallaci ricordevole mi fa; e come spesso la fortuna a mezzo il corso, talor presso al fine rompa i nostri fragili e vani disegni, talor li summerga prima che pur veder da lontano possano il porto. Tornami adunque a memoria che non molto tempo dapoi che questi ragionamenti passarono privò morte importuna la casa nostra di tre rarissimi gentilomini, quando di prospera età e speranza d'onore piú fiorivano. E di questi il primo fu il signor Gaspar Pallavicino, il quale, essendo stato da una acuta infirmità combattuto e piú che una volta ridutto all'estremo, benché l'animo fosse di tanto vigore che per un tempo tenesse i spiriti in quel corpo a dispetto di morte, pur in età molto immatura forní il suo natural corso: perdita grandissima non solamente alla casa nostra ed agli amici e parenti suoi, ma alla patria ed a tutta la Lombardia. Non molto appresso morí messer Cesare Gonzaga il quale a tutti coloro che aveano di lui notizia lasciò acerba e dolorosa memoria della sua morte; perché, producendo la natura cosí rare volte, come fa, tali omini, pareva pur conveniente che di questo cosí tosto non ci privasse; ché certo dir si po che messer Cesare ci fosse a punto ritolto quando cominciava a mostrar di sé piú che la speranza, ed esser estimato quanto meritavano le sue ottime qualità; perché già con molte virtuose fatiche avea fatto bon testimonio del suo valore, il quale risplendeva, oltre alla nobilità del sangue, dell'ornamento ancora delle lettere e d'arme e d'ogni laudabil costume; tal che, per la bontà, per l'ingegno, per l'animo e per lo saper suo non era cosa tanto grande, che di lui aspettar non si potesse. Non passò molto che messer Roberto da Bari esso ancor morendo molto dispiacer diede a tutta la casa; perché ragionevole pareva che ognun si dolesse della morte d'un giovane di boni costumi, piacevole, e di bellezza d'aspetto e disposizion della persona rarissimo, in complession tanto prosperosa e gagliarda quanto desiderar si potesse.

 

 




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