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Baldassarre Castiglione
Il libro del cortegiano

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XXXIII.

 

Appresso li direi come dovesse amar la patria e i populi suoi, tenendogli non in troppo servitú, per non si far loro odioso; dalla qual cosa nascono le sedizioni, le congiure e mille altri mali; né meno in troppo libertà, per non esser vilipeso; da che procede la vita licenziosa e dissoluta dei populi, le rapine, i furti, gli omicidii, senza timor alcuno delle leggi; spesso la ruina ed esizio totale delle città e dei regni. Appresso, come dovesse amare i propinqui di grado in grado, servando tra tutti in certe cose una pare equalità, come nella giustizia e nella libertà; ed in alcune altre una ragionevole inequalità, come nell'esser liberale, nel remunerare, nel distribuir gli onori e dignità secondo la inequalità dei meriti, li quali sempre debbono non avanzare, ma esser avanzati dalle remunerazioni; e che in tal modo sarebbe non ché amato ma quasi adorato dai sudditi; né bisogneria che esso per custodia della vita sua si commettesse a forestieri, ché i suoi per utilità di se stessi con la propria la custodiriano, ed ognun voluntieri obediria alle leggi, quando vedessero che esso medesimo obedisse e fosse quasi custode ed esecutore incorruttibile di quelle; ed in tal modo, circa questo, darebbe cosí ferma impression di sé, che se ben talor occorresse contrafarle in qualche cosa, ognun conosceria che si facesse a bon fine e 'l medesimo rispetto e riverenzia s'aría al voler suo, che alle proprie leggi; e cosí sarian gli animi dei cittadini talmente temperati, che i boni non cercariano aver piú del bisogno e i mali non poriano; perché molte volte le eccessive ricchezze son causa di gran ruina; come nella povera Italia, la quale è stata e tuttavia è preda esposta a genti strane, per lo mal governo, come per le molte ricchezze di che è piena. Però ben saria che la maggior parte dei cittadini fossero né molto ricchi né molto poveri, perché i troppo ricchi spesso divengon superbi e temerari; i poveri, vili e fraudolenti; ma li mediocri non fanno insidie agli altri e vivono securi di non essere insidiati; ed essendo questi mediocri maggior numero, sono ancora piú potenti; e però né i poveri né i ricchi possono conspirar contro il principe, o vero contra gli altri, né far sedizioni; onde per schifar questo male è saluberrima cosa mantenere universalmente la mediocrità.

 

 




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