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Baldassarre Castiglione Il libro del cortegiano IntraText CT - Lettura del testo |
Rispose allor il signor Ottaviano ridendo: - Quelli che non ebbero questi risguardi, arebbono fatto meglio avendogli, benché, se considerate, trovarete che molti gli ebbero, e massimamente que' primi antichi, come Teseo ed Ercule: né crediate che altri fossero Procuste e Scirone, Cacco, Diomede, Anteo, Gerione, che tiranni crudeli ed impii, contra i quali aveano perpetua e mortal guerra questi magnanimi eroi; e però per aver liberato il mondo da cosí intollerabili mostri (ché altramente non si debbon nominare i tiranni), ad Ercule furon fatti i tempii e i sacrifici e dati gli onori divini; perché il beneficio di estirpare i tiranni è tanto giovevole al mondo, che chi lo fa merita molto maggior premio, che tutto quello che si conviene ad un mortale. E di coloro che voi avete nominati, non vi par che Alessandro giovasse con le sue vittorie ai vinti, avendo instituite di tanti boni costumi quelle barbare genti che superò, che di fiere gli fece omini? edificò tante belle città in paesi mal abitati, introducendovi il viver morale; e quasi congiungendo l'Asia e l'Europa col vinculo dell'amicizia e delle sante leggi, di modo che piú felici furno i vinti da lui, che gli altri; perché ad alcuni mostrò i matrimoni, ad altri l'agricoltura, ad altri la religione, ad altri il non uccidere, ma il nutrir i padri già vecchi, ad altri lo astenersi dal congiungersi con le madri e mille altre cose che si porian dir in testimonio del giovamento che fecero al mondo le sue vittorie.