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Baldassarre Castiglione
Il libro del cortegiano

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XLIII.

 

Quivi il signor Ottaviano, rivolto alla signora Duchessa con maniera d'aver dato fine al suo ragionamento, - Eccovi, Signora, - disse, - quello che a dir m'occorre del fin del cortegiano; nella qual cosa s'io non arò satisfatto in tutto, basterammi almen aver dimostrato che qualche perfezion ancora dar si gli potea oltra le cose dette da questi signori; li quali io estimo che abbiano pretermesso e questo e tutto quello ch'io potrei dire, non perché non lo sapessero meglio di me, ma per fuggir fatica; però lasserò che essi vadano continuando, se a dir gli avanza cosa alcuna -. Allora disse la signora Duchessa: - Oltra che l'ora è tanto tarda, che tosto sarà tempo di dar fine per questa sera, a me non par che noi debbiam mescolare altro ragionamento con questo; nel quale voi avete raccolto tante varie e belle cose, che circa il fine della cortegiania si po dir che non solamente siate quel perfetto cortegiano che noi cerchiamo, e bastante per instituir bene il vostro principe, ma, se la fortuna vi sarà propizia, che debbiate ancor essere ottimo principe, il che saria con molta utilità della patria vostra -. Rise il signor Ottaviano e disse: - Forse, Signora, s'io fussi in tal grado, a me ancor interverria quello che sòle intervenire a molti altri, li quali san meglio dire che fare -.

 

 




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