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Baldassarre Castiglione
Il libro del cortegiano

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XLIV.

 

Quivi essendosi replicato un poco di ragionamento tra tutta la compagnia confusamente, con alcune contradizioni, pur a laude di quello che s'era parlato, e dettosi che ancor non era l'ora d'andar a dormire, disse ridendo il Magnifico Iuliano: Signora, io son tanto nemico degli inganni, che m'è forza contradir al signor Ottaviano, il qual per esser, come io dubito, congiurato secretamente col signor Gaspar contra le donne, è incorso in dul errori, secondo me, grandissimi: dei quali l'uno è, che per preporre questo cortegiano alla donna di palazzo e farlo eccedere quei termini a che essa po giungere, l'ha preposto ancor al principe, il che è inconvenientissimo; l'altro, che gli ha dato un tal fine, che sempre è difficile e talor impossibile che lo conseguisca, e quando pur lo consegue, non si deve nominar per cortegiano. - Io non intendo, - disse la signora Emilia, - come sia cosí difficile o impossibile che 'l cortegiano conseguisca questo suo fine, né meno come il signor Ottaviano lo abbia preposto al principe. - Non gli consentite queste cose, - rispose il signor Ottaviano, - perch'io non ho preposto il cortegiano al principe; e circa il fine della cortegiania non mi presumo esser incorso in errore alcuno -. Rispose allor il Magnifico Iuliano: - Dir non potete, signor Ottaviano, che sempre la causa per la quale lo effetto è tale come egli è, non sia piú tale che non è quello effetto; però bisogna che 'l cortegiano, per la instituzion del quale il principe ha da esser di tanta eccellenzia, sia piú eccellente che quel principe; ed in questo modo sarà ancora di piú dignità che 'l principe istesso, il che è inconvenientissimo. Circa il fine poi della cortegiania, quello che voi avete detto po seguitare quando l'età del principe è poco differente da quella del cortegiano, ma non però senza difficultà, perché dove è poca differenzia d'età, ragionevol è che ancor poca ve ne sia di sapere; ma se 'l principe è vecchio e 'l cortegian giovane, conveniente è che 'l principe vecchio sappia piú che 'l cortegian giovane, e se questo non intervien sempre, intervien qualche volta; ed allor il fine che voi avete attribuito al cortegiano è impossibile. Se ancora il principe è giovane e 'l cortegian vecchio, difficilmente il cortegian po guadagnarsi la mente del principe con quelle condizioni che voi gli avete attribuite; ché, per dir il vero, l'armeggiare e gli altri esercizi della persona s'appartengono a' giovani e non riescono ne' vecchi, e la musica e le danze e feste e giochi e gli amori in quella età son cose ridicule; e parmi che ad uno institutor della vita e costumi del principe, il qual deve esser persona tanto grave e d'autorità, maturo negli anni e nella esperienzia e, se possibil fosse, bon filosofo, bon capitano, e quasi saper ogni cosa, siano disconvenienfissime. Però chi instituisce il principe estimo io che non s'abbia da chiamar cortegiano, ma meriti molto maggiore e piú onorato nome. che, signor Ottaviano, perdonatemi s'io ho scoperto questa vostra fallacia, ché mi par esser tenuto a far cosí per l'onor della mia donna; la qual voi pur vorreste che fosse di minor dignità che questo vostro cortegiano, ed io nol voglio comportare -.

 

 




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