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Baldassarre Castiglione
Il libro del cortegiano

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XLVI.

 

E perché, come già avemo detto, tali si fanno gli abiti in noi quali sono le nostre operazioni, e nell'operar consiste la virtú, non è impossibilmaraviglia che 'l cortegiano indrizzi il principe a molte virtú, come la giustizia, la liberalità, la magnanimità, le operazion delle quali esso per la grandezza sua facilmente po mettere in uso e farne abito; il che non po il cortegiano, per non aver modo d'operarle; e cosí il principe, indutto alla virtú dal cortegiano, po divenir piú virtuoso che 'l cortegiano. Oltra che dovete saper che la cote che non taglia punto, pur fa acuto il ferro; però parmi che ancora che 'l cortegiano instituisca il principe, non per questo s'abbia a dir che egli sia di piú dignità che 'l principe. Che 'l fin di questa cortegiania sia difficile e talor impossibile, e che quando pur il cortegian lo consegue non si debba nominar per cortegiano, ma meriti maggior nome, dico ch'io non nego questa difficultà, perché non meno è difficile trovar un cosí eccellente cortegiano, che conseguir un tal fine; parmi ben che la impossibilità non sia né anco in quel caso che voi avete allegato, perché se 'l cortegian è tanto giovane, che non sappia quello che s'è detto che egli ha da sapere, non accade parlarne, perché non è quel cortegiano che noi presuponemo, né possibil è che chi ha da saper tante cose sia molto giovane. E se pur occorrerà che 'l principe sia cosí savio e bono da se stesso, che non abbia bisogno di ricordiconsigli d'altri (benché questo è tanto difficile quanto ognun sa), al cortegian basterà esser tale che, se 'l principe n'avesse bisogno, potesse farlo virtuoso; e con lo effetto poi potrà satisfare a quell'altra parte, di non lassarlo ingannare e di far che sempre sappia la verità d'ogni cosa, e d'opporsi agli adulatori, ai malèdici ed a tutti coloro che machinassero di corromper l'animo di quello con disonesti piaceri; ed in tal modo conseguirà pur il suo fine in gran parte, ancora che non lo metta totalmente in opera; il che non sarà ragion d'imputargli per diffetto, restando di farlo per cosí bona causa; ché se uno eccellente medico si ritrovasse in loco dove tutti gli omini fossero sani, non per questo si devria dir che quel medico, se ben non sanasse gli infermi, mancasse del suo fine; però, come del medico deve essere intenzione la sanità degli omini, cosí del cortegiano la virtú del suo principe; ed all'uno e l'altro basta aver questo fine intrinseco in potenzia, quando il non produrlo estrinsicamente in atto procede dal subietto, al quale è indrizzato questo fine. Ma se 'l cortegian fosse tanto vecchio, che non se gli convenissi esercitar la musica, le feste, i giochi, l'arme e l'altre prodezze della persona, non si po però ancor dire che impossibile gli sia per quella via entrare in grazia al suo principe; perché se la età leva l'operar quelle cose, non leva l'intenderle, ed avendole operate in gioventú, lo fa averne tanto piú perfetto giudicio e piú perfettamente saperle insegnar al suo principe, quanto piú notizia d'ogni cosa portan seco gli anni e la esperienzia; ed in questo modo il cortegian vecchio, ancora che non eserciti le condicioni attribuitegli, conseguirà pur il suo fine d'instituir bene il principe.

 

 




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