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Baldassarre Castiglione Il libro del cortegiano IntraText CT - Lettura del testo |
LXIV.
Disse il Bembo: - Ben voglio io che assai piú cortese sia questa donna al mio cortegiano non giovane, che non è quella del signor Magnifico al giovane; e ragionevolmente, perché il mio non desidera se non cose oneste, e però po la donna concedergliele tutte senza biasimo; ma la donna del signor Magnifico, che non è cosí sicura della modestia del giovane, deve concedergli solamente le oneste e negargli le disoneste; però piú felice è il mio, a cui si concede ciò ch'ei dimanda, che l'altro, a cui parte si concede e parte si nega. Ed acciò che ancor meglio conosciate che l'amor razionale è piú felice che 'l sensuale, dico che le medesime cose nel sensuale si debbeno talor negare e nel razionale concedere, perché in questo son disoneste, ed in quello oneste; però la donna, per compiacer il suo amante bono, oltre il concedergli i risi piacevoli, i ragionamenti domestici e secreti, il motteggiare, scherzare, toccar la mano, po venir ancor ragionevolmente senza biasimo insin al bascio, il che nell'amor sensuale, secondo le regule del signor Magnifico, non è licito; perché, per esser il bascio congiungimento e del corpo e dell'anima, pericolo è che l'amante sensuale non inclini piú alla parte del corpo che a quella dell'anima, ma l'amante razionale conosce che, ancora che la bocca sia parte del corpo, nientedimeno per quella si dà esito alle parole che sono interpreti dell'anima, ed a quello intrinseco anelito che si chiama pur esso ancor anima; e perciò si diletta d'unir la sua bocca con quella della donna amata col bascio, non per moversi a desiderio alcuno disonesto, ma perché sente che quello legame è un aprir l'adito alle anime, che tratte dal desiderio l'una dell'altra si transfundano alternamente ancor l'una nel corpo dell'altra e talmente si mescolino insieme che ognun di loro abbia due anime, ed una sola di quelle due cosí composta regga quasi dui corpi; onde il bascio si po piú presto dir congiungimento d'anima che di corpo, perché in quella ha tanta forza che la tira a sé e quasi la separa dal corpo; per questo tutti gli inamorati casti desiderano il bascio, come congiungimento d'anima; e però il divinamente inamorato Platone dice che basciando vennegli l'anima ai labri per uscir del corpo. E perché il separarsi l'anima dalle cose sensibili e totalmente unirsi alle intelligibili, si po denotar per lo bascio, dice Salomone nel suo divino libro della Cantica “Bascimi col bascio della sua bocca”, per dimostrar desiderio che l'anima sua sia rapita dall'amor divino alla contemplazion della bellezza celeste di tal modo, che unendosi intimamente a quella abbandoni il corpo -.