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Baldassarre Castiglione Il libro del cortegiano IntraText CT - Lettura del testo |
XVIII.
Io estimo che la conversazione, alla quale dee principalmente attendere il cortegiano con ogni suo studio per farla grata, sia quella che averà col suo principe; e benché questo nome di conversare importi una certa parità, che pare che non possa cader tra 'l signore e 'l servitore, pur noi per ora la chiamaremo cosí. Voglio adunque che 'l cortegiano, oltre lo aver fatto ed ogni di far conoscere ad ognuno sé esser di quel valore che già avemo detto, si volti con tutti i pensieri e forze dell'animo suo ad amare e quasi adorare il principe a chi serve sopra ogni altra cosa; e le voglie sue e costumi e modi tutti indrizzi a compiacerlo -. Quivi non aspettando piú, disse Pietro da Napoli: - Di questi cortegiani oggidí trovarannosi assai, perché mi pare che in poche parole ci abbiate dipinto un nobile adulatore. - Voi vi ingannate assai, - rispose messer Federico; - perché gli adulatori non amano i signori né gli amici, il che io vi dico che voglio che sia principalmente nel nostro cortegiano; e 'l compiacere e secondar le voglie di quello a chi si serve si po far senza adulare, perché io intendo delle voglie che siano ragionevoli ed oneste, o vero di quelle che in sé non sono né bone né male, come saria il giocare, darsi piú ad uno esercizio che ad un altro; ed a questo voglio che il cortegiano si accommodi, se ben da natura sua vi fosse alieno, di modo che, sempre che 'l signore lo vegga, pensi che a parlar gli abbia di cosa che gli sia grata; il che interverrà, se in costui sarà il bon giudicio per conoscere ciò che piace al principe, e lo ingegno e la prudenzia per sapersegli accommodare, e la deliberata voluntà per farsi piacer quello che forse da natura gli despiacesse; ed avendo queste avvertenze, inanzi al principe non starà mai di mala voglia né melanconico, né cosí taciturno, come molti che par che tenghino briga coi patroni, che è cosa veramente odiosa. Non sarà malèdico, e specialmente dei suoi signori; il che spesso interviene, ché pare che nelle corti sia una procella che porti seco questa condizione che sempre quelli che sono piú beneficati dai signori, e da bassissimo loco ridutti in alto stato, sempre si dolgono e dicono mal d'essi; il che è disconveniente, non solamente a questi tali, ma ancor a quelli che fossero mal trattati. Non usarà il nostro cortegiano prosonzione sciocca; non sarà apportator di nove fastidiose; non sarà inavvertito in dir talor parole che offendano in loco di voler compiacere; non sarà ostinato e contenzioso, come alcuni, che par che non godano d'altro che d'essere molesti e fastidiosi a guisa di mosche e fanno profession di contradire dispettosamente ad ognuno senza rispetto; non sarà cianciatore, vano o bugiardo, vantatore né adulatore inetto, ma modesto e ritenuto, usando sempre, e massimamente in publico, quella reverenzia e rispetto che si conviene al servitor verso il signor; e non farà come molti i quali, incontrandosi con qualsivoglia gran principe, se pur una sol volta gli hanno parlato, se gli fanno inanti con un certo aspetto ridente e da amico, cosí come se volessero accarezzar un suo equale, o dar favor ad un minore di sé. Rarissime volte o quasi mai non domanderà al signore cosa alcuna per se stesso, acciò che quel signor, avendo rispetto di negarla cosí a lui stesso, talor non la conceda con fastidio, che è molto peggio. Domandando ancor per altri, osserverà discretamente i tempi e domanderà cose oneste e ragionevoli; ed assettarà talmente la petizion sua, levandone quelle parti che esso conoscerà poter dispiacere e facilitando con destrezza le difficultà, che 'l signor la concederà sempre, o se pur la negarà, non crederà aver offeso colui a chi non ha voluto compiacere: perché spesso i signori, poi che hanno negato una grazia a chi con molta importunità la domanda, pensano che colui che l'ha domandata con tanta instanzia la desiderasse molto; onde, non avendo potuto ottenerla, debba voler male a chi gliel'ha negata; e per questa credenza essi cominciano ad odiare quel tale, e mai piú nol possono vedere con bon occhio.