Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Baldassarre Castiglione
Il libro del cortegiano

IntraText CT - Lettura del testo

Precedente - Successivo

Clicca qui per attivare i link alle concordanze

XIX.

 

Non cercherà d'intromettersi in camera o nei lochi secreti col signore suo non essendo richiesto, se ben sarà di molta autorità; perché spesso i signori, quando stanno privatamente, amano una certa libertà di dire e far ciò che lor piace, e però non vogliono essere né veduti né uditi da persona da cui possano esser giudicati; ed è ben conveniente. Onde quelli che biasimano i signori che tengono in camera persone di non molto valore in altre cose che in sapergli ben servire alla persona, parmi che facciano errore, perché non so per qual causa essi non debbano aver quella libertà per relassare gli animi loro, che noi ancor volemo per relassare i nostri. Ma se 'l cortegiano, consueto di trattar cose importanti, si ritrova poi secretamente in camera, dee vestirsi un'altra persona, e differir le cose severe ad altro loco e tempo ed attendere a ragionamenti piacevoli e grati al signor suo, per non impedirgli quel riposo d'animo. Ma in questo ed in ogni altra cosa sopra tutto abbia cura di non venirgli a fastidio ed aspetti che i favori gli siano offerti, piú presto che uccellargli cosí scopertamente come fan molti, che tanto avidi ne sono, che pare che, non conseguendogli, abbiano da perder la vita; e se per sorte hanno qualche disfavore, o vero veggono altri esser favoriti, restano con tanta angonia, che dissimular per modo alcuno non possono quella invidia; onde fanno ridere di sé ognuno e spesso sono causa che i signori dian favore a chi si sia solamente per far lor dispetto. Se poi ancor si ritrovano in favor che passi la mediocrità, tanto si inebriano in esso, che restano impediti d'allegrezza; né par che sappian ciò che si far delle mani né dei piedi e quasi stanno per chiamar la brigata che venga a vedergli e congratularsi seco, come di cosa che non siano consueti mai piú d'avere. Di questa sorte non voglio che sia il nostro cortegiano. Voglio ben che ami i favori, ma non però gli estimi tanto, che non paia poter anco star senz'essi; e quando gli consegue, non mostri d'esservi dentro novo né forestiero, né maravigliarse che gli siano offerti; né gli rifuti di quel modo che fanno alcuni, che per vera ignoranzia restano d'accettargli e cosí fanno vedere ai circonstanti che se ne conoscono indegni. Dee ben l'omo star sempre un poco piú rimesso che non comporta il grado suo; e non accettar cosí facilmente i favori ed onori che gli sono offerti, e rifutargli modestamente, mostrando estimargli assai, con tal modo però, che dia occasione a chi gli offerisce d'offerirgli con molto maggior instanzia; perché quanto piú resistenzia con tal modo s'usa nello accettargli, tanto piú pare a quel principe che gli concede d'esser estimato e che la grazia che fa tanto sia maggiore, quanto piú colui che la riceve mostra apprezzarla e piú di essa tenersi onorato. E questi sono i veri e sodi favori, e che fanno l'omo esser estimato da chi di fuor li vede; perché, non essendo mendicati, ognun presume che nascano da vera virtú; e tanto piú, quanto sono accompagnati dalla modestia -.

 

 




Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License