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Baldassarre Castiglione
Il libro del cortegiano

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LXXIV.

 

Simile a questa maniera che tende all'ironico è ancora un altro modo, quando con oneste parole si nomina una cosa viciosa. Come disse il Gran Capitano ad un suo gentilomo, il quale dopo la giornata della Cirignola, e quando le cose già erano in securo, gli venne incontro armato riccamente quanto dir si possa, come apparechiato di combattere; ed allor il Gran Capitano, rivolto a don Ugo di Cardona, disse: “Non abbiate ormai piú paura di tormento di mare, ché santo Ermo è comparito”; e con quella onesta parola lo punse, perché sapete che santo Ermo sempre ai marinari appar dopo la tempesta e dà segno di tranquillità; e cosí volse dire il Gran Capitano che, essendo comparito questo gentilomo, era segno che il pericolo già era in tutto passato. Essendo ancora il signor Ottaviano Ubaldino a Fiorenza in compagnia d'alcuni cittadini di molta autorità, e ragionando di soldati, un di quei gli addimandò se conosceva Antonello da Forlí, il qual allor s'era fuggito dal stato di Fiorenza. Rispose il signor Ottaviano: “Io non lo conosco altrimenti, ma sempre l'ho sentito ricordare per un sollicito soldato”; disse allor un altro Fiorentino: “Vedete come egli è sollicito, che si parte prima che domandi licenzia”.

 

 




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