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Baldassarre Castiglione Il libro del cortegiano IntraText CT - Lettura del testo |
LV.
Allora messer Federico, - Signor Magnifico, - disse, - voi ragionate di questa cosa, come che sia necessario che tutti quelli che parlano d'amore con donne dicano le bugie e cerchino d'ingannarle; il che se cosí fosse, direi che i vostri documenti fossero boni; ma se questo cavalier che intertiene ama veramente e sente quella passion che tanto affligge talor i cori umani, non considerate voi in qual pena, in qual calamità e morte lo ponete, volendo che la donna non gli creda mai cosa che dica a questo proposito? Dunque i scongiuri, le lacrime e tant'altri segni non debbono aver forza alcuna? Guardate, signor Magnifico, che non si estimi che, oltre alla naturale crudeltà che hanno in sé molte di queste donne, voi ne insegnate loro ancora di piú -. Rispose il Magnifico: - Io ho detto non di chi ama, ma di chi intertiene con ragionamenti amorosi, nella qual cosa una delle piú necessarie condicioni è che mai non manchino parole; e gli innamorati veri, come hanno il core ardente, cosí hanno la lingua fredda, col parlar rotto e súbito silenzio; però forsi non saria falsa proposizione il dire: chi ama assai parla poco. Pur di questo credo che non si possa dar certa regula, per la diversità dei costumi degli omini; né altro dir saprei, se non che la donna sia ben cauta, e sempre abbia a memoria che con molto minor periculo posson gli omini mostrar d'amare, che le donne -.