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Baldassarre Castiglione Il libro del cortegiano IntraText CT - Lettura del testo |
XLIX.
Allora il signor Gaspar, - Ricordomi, - disse, - che questi signori iersera, ragionando delle condicioni del cortegiano, volsero ch'egli fusse inamorato; e perché, reassumendo quello che s'è detto insin qui, si poria cavar una conclusione che 'l cortegiano, il quale col valore ed autorità sua ha da indur il principe alla virtú, quasi necessariamente bisogna che sia vecchio, perché rarissime volte il saper viene innanzi agli anni, e massimamente in quelle cose che si imparano con la esperienzia, non so come, essendo di età provetto, se gli convenga l'essere inamorato; atteso che, come questa sera s'è detto, l'amor ne' vecchi non riesce e quelle cose che ne' giovani sono delicie e cortesie, attillature tanto grate alle donne, in essi sono pazzie ed inezie ridicule ed a chi le usa parturiscono odio dalle donne e beffe dagli altri. Però se questo vostro Aristotile, cortegian vecchio, fosse inamorato e facesse quelle cose che fanno i giovani inamorati, come alcuni che n'avemo veduti a' dí nostri, dubito che si scorderia d'insegnar al suo principe, e forse i fanciulli gli farebbon drieto la baia e le donne ne trarebbon poco altro piacere che di burlarlo -. Allora il signor Ottaviano, - Poiché tutte l'altre condicioni, - disse, - attribuite al cortegiano se gli confanno ancora che egli sia vecchio, non mi par già che debbiamo privarlo di questa felicità d'amare. - Anzi, disse il signor Gaspar, - levargli questo amare è una perfezion di piú ed un farlo vivere felicemente fuor di miseria e calamità -.