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Onesto da Bologna
Rime

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X A

 

Cino da Pistoia ad Onesto

 

Io son colui che spesso m'inginocchio,

pregando Amor che d'ogni mal mi targa:

e' mi risponde come quel da Barga,

e voi, messer, lo mi gittate in occhio.

E veggiovi goder come 'l monocchio

che gli altri del maggior difetto varga;

tale che muta, in peggio non si starga,

con' fece del signor suo lo ranocchio.

In figura vi parlo, ed in sembiante

siete dell'animale che si lorda:

ben è talvolta far l'orecchia sorda;

e non crediate che 'l tambur mi storda,

 ché sì credeste a chi li amici scorda;

chi mostra 'l vero intendo, e sogli amante.

 

 

 




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