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Onesto da Bologna
Rime

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XI A

 

Cino da Pistoia ad Onesto

 

Messer, lo mal che ne la mente siede

e pone e tien sopra lo cor la pianta,

poi e' ha per li occhi sua potenza spanta,

di lui se non dolor mai non procede.

E quest'è il frutto che m'ha dato e diede,

 poscia ched io provai, dolente,

quanta è la sua segnoria, che voglia manta

mi dà di morte, tegnendo sua fede.

Provedenza non ha, ma pure ancede,

e s'è per voi la vertù volta e franta,

Fortuna è sola ch'al contrario fiede.

Ma dì tanto valor quella s'ammanta,

ch'Amor siccome suo soggetto riede,

ch'a vo' promette e innanzi a lei si vanta.

 

 

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