Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Carlo Goldoni Il filosofo inglese IntraText CT - Lettura del testo |
SCENA SEDICESIMA
Jacobbe e madama di Brindè; poi un garzone del libraio.
JAC. |
Perdonate, madama. |
M.BR. |
Sì, vi perdono. Intendo. Il foglio era opportuno; per ciò non vi riprendo. Vorrei non esser giunta sul punto d'impedirlo; Ma letto in mia presenza io non dovea soffrirlo. |
JAC. |
Sensi che un cuore onesto dettati ha con saviezza, Offendere non ponno la sua delicatezza. Che mai contiene il foglio, che a voi non faccia onore? Vi scrissi, vi pregai, per grazia e per favore, Di ritornar da voi per ora dispensarmi, Che per il comun bene dovevo allontanarmi. Benigna rispondeste con saggia e franca mano, Che stima di me avreste, ancorché da lontano. Cotali sentimenti non so di meritarli; Ma la ragion non vedo, ond'abbiasi a celarli. |
M.BR. |
Questo non è che io bramo celare agli occhi altrui, Ma quel che viene appresso, quel che domando a vui. |
JAC. |
Quel che chiedete a me, non è che una questione Che spiega e che dimostra di Newton l'attrazione. |
M.BR. |
È ver che l'attrazione è il general soggetto, Ma io la riduceva ai semi dell'affetto; E non vorrei che male la tesi interpretata, Il mondo mi credesse accesa, innamorata. |
JAC. |
Si sa che voi amate lo studio e le bell'arti. |
M.BR. |
È ver, ma sono umana; e il cuor fa le sue parti. |
JAC. |
Madama, io non v'intendo. Qual sentimento è questo? |
M.BR. |
Parto di un cuor sincero, parto di un labbro onesto. Jacob, voi non verrete in casa mia? |
JAC. |
Vi prego Dispensarmi per ora. |
M.BR. |
Restate, io non lo nego; Ma in pubblico parlarmi almen non negherete. |
JAC. |
Farò quel che vi aggrada. |
M.BR. |
Meco, Jacob, sedete. |
JAC. |
Soffrir mal vi conviene l'incomodo sedile. Recateci due sedie. (alla bottega del libraio.) |
M.BR. |
Filosofo gentile! (il garzone porta due sedie.) Amico, sui principi di Newton immortale, Dell'attrazione appresi il moto universale. Gravitazione, impulso, magnete e simpatia, Per attrazion soltanto afferma che si dia. Degli atomi dicendo la forza equivalente Tanto nel corpo attratto, quanto nell'attraente, Su tal principio adunque ragiono, e così dico: Un corpo esser non puote nemico dell'amico; Poiché virtù attrattiva con tante forze sue O entrambi li allontana, o unisce tutti due. Pari ragione io trovo ne' corpi razionali: Si odiano, se fra loro non son gli atomi eguali; Si amano, se fra loro si trova analogia, Traendosi a vicenda con forza e simpatia; Onde se attrar si sente per un oggetto il core, E l'altro non risponde con atomi di amore, O ancor dell'attrazione fia la sentenza oscura, O il corpo che resiste fa fronte alla natura. |
JAC. |
Madama, la questione bizzarra è inver non poco: So che la proponete per passatempo e gioco. Però dando risposta, siccome è mio dovere, Sincero e brevemente dirovvi il mio parere. È ver che opra per tutto la forza di attrazione Ella però rispetta l'arbitrio e la ragione; Poiché se ella sforzasse con barbara violenza, L'uom perderebbe il dono più bel di provvidenza. Non sol ne' corpi vari, ma nelle idee si prova, A forza di argomenti, che l'attrazion si trova; Ma son ragionamenti che fan pompa d'ingegno: Niun delle occulte cose giugne a toccare il segno. |
M.BR. |
Negar potete voi, Jacob, che non si dia Fra due diversi oggetti virtù di simpatia? |
JAC. |
Anzi sostengo e dico, che l'odio e che l'amore Hanno la loro fonte negli atomi del cuore; Ond'è che al sol mirare non più veduto oggetto, Accendesi di amore, ovvero di dispetto. |
M.BR. |
Ma donde avvenir puote, stranissima ragione, Che uno di amor si accenda, e l'altro di avversione? |
JAC. |
Ciò non sarà, madama; diversa è la sentenza. Può credersi avversione di amor la indifferenza. |
M.BR. |
Indifferenza e amore son due diversi obietti; Incerti di attrazione dunque saran gli effetti. E se cotal sistema altrui non parrà strano, Newton con sue scoperte avrà sudato invano. |
JAC. |
Ditemi, se vi aggrada, questo parlar sì forte Di amor, donde proviene? Andiamo per le corte. Madama, in confidenza, provate voi nel petto D'impulso, di attrazione, di simpatia l'effetto? |
M.BR. |
Non spiego i miei pensieri, non fo tal confidenza, Col dubbio d'incontrare disprezzo o indifferenza. |
JAC. |
Non può temer disprezzi donna dal volgo esente; Può darsi che troviate un'alma indifferente. Ma tal se la trovate a fronte dell'affetto, Per voi la scorgerete ripiena di rispetto. |
M.BR. |
Ah Jacobbe... |