Atto,  Scena

 1  1,    9|     NONA~ ~Agapito e detti.~ ~AGAP. Si può venire?~PANT. Oh
 2  1,    9|   sior Agapito, ve reverisso.~AGAP. Vi ho da parlare.~PANT.
 3  1,    9|       ho un affar de premura.~AGAP. Si tratta di guadagnare
 4  1,   10|    son da vu. Cossa comandeu?~AGAP. Vi è un amico mio, che
 5  1,   10|    preme, vederò de servirve.~AGAP. Mi preme per l'amico, e
 6  1,   10| quello che vol i mille scudi?~AGAP. Egli è il contino Giacinto,
 7  1,   10|        El xe fio de fameggia.~AGAP. È vero, ma...~PANT. No
 8  1,   10|      Agapito, con so licenza.~AGAP. Ma sentite. È vero che
 9  1,   10|     PANT. Un mercante seguro?~AGAP. Sicurissimo. Avete tutte
10  1,   10|      che sia seguro, lo farò.~AGAP. Andiamo nel vostro studio
11  1,   10|     ho paura de no averghene.~AGAP. Ci sarà la carta, ci sarà
12  1,   10|       ve voggio far aspettar.~AGAP. Andiamo pure.~PANT. Favorì.
13  1,   10| insegnarve la strada. (parte)~AGAP. Avarone! indiscreto! Eppure
14  2,   18|   attaccate qui alla cintola.~AGAP. Dunque, come pensa che
15  2,   18|   trovo che ne mancano cento.~AGAP. Ergo il signor Pantalone
16  2,   18|       non ci è stato nessuno.~AGAP. Quell'avarone è capace
17  2,   18|   gran quantità dalla Puglia.~AGAP. Non è vero niente, anzi
18  2,   18|       gabbato di cento scudi.~AGAP. Mi faccia una grazia, mi
19  2,   18|       qui: doppie e zecchini.~AGAP. Le ha pesate queste monete?~
20  2,   18|    ricordo, ma mi pare di no.~AGAP. Questi sono tutti zecchini
21  2,   18|     in tre o quattro maniere.~AGAP. Sicuramente. Io, se fossi
22  2,   18|    voglio i miei cento scudi.~AGAP. Benissimo, lasci operare