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| Carlo Goldoni Il geloso avaro IntraText - Concordanze (Hapax - parole che occorrono una sola volta) |
grassetto = Testo principale
Atto, Scena grigio = Testo di commento
1001 2, 15| tolèla. Queste le xe cosse lecite e oneste. Se tratta d'un
1002 1, 8| giusto...~PANT. Aspetta; (lega la borsa, e la ripone) adesso
1003 1, 2| collera mi ha acciecato. La leggerò alla meglio. (la prende
1004 0, aut| soddisfare il genio de' leggitori, potrà nascondersi facilmente
1005 0, pre| viva, o almeno fin che avrò lena per scrivere. Il nuovo mio
1006 2, 8| come la cosa sta.~PANT. (Lenguazza del diavolo!) (da sé)~DOTT.
1007 2, 12| PANT. Caspita, el xe lesto sior ganimede! Sta civiltà
1008 0, pre| onorevole ricordanza, e fra le lettere della edizione mia Fiorentina
1009 1, 7| bastonerò, la farò star in letto. Presto, la voggio trovar
1010 2, 13| questo poi, favorisca. (gli leva la boccetta) Voglio aver
1011 3, 18| maggior peso di questo mondo, levandomi d'attorno queste due persone
1012 2, 13| la vita; rinvigoriscono, levano ogni dolore di capo.~PANT.
1013 3, 4| perché vienli a seccarme per levarmeli dalle man? I vorria che
1014 1, 15| l'incomodo.~EUF. Voi mi levate le grazie.~ASP. Il ventaglio
1015 2, 19| ASP. Ma per i cento scudi levategli l'ordine.~ONOF. Ah sì, vado
1016 2, 7| Ammazzatemi una volta, e levatemi da queste pene.~PANT. Sì,
1017 2, 8| ancora detto, che avete levati ad Eufemia persino i quattro
1018 3, 18| Ah sior auditor, no me la levè per carità! Sior Dottor,
1019 1, 5| véder se la laora, se la leze, se la scrive, se la sta
1020 1, 13| può soffrire. Ed ella sta lì come una marmotta). (da
1021 3, 18| Cielo, ti ringrazio, sarò libera da una gran pena). (da sé)~
1022 3, 16| Ah signore auditore, se liberarmi volete da quelle persone
1023 3, 16| assassinata.~LUI. Signore, liberate quella virtuosa donna dalle
1024 1, 15| Queste le avete studiate sui libri, non le avete certo imparate
1025 2, 2| EUF. Presto, dico, vallo a licenziare, e poi torna qua.~TRACC.
1026 1, 15| con me se sono sola, lo licenzio se sono accompagnata. Invito
1027 | licet
1028 2, 9| decoro di mio marito, per sì lieve cagione l'averò io calpestato?) (
1029 3, 4| mia sofferenza non ha più limiti da contenersi. Il cuore
1030 3, 1| ha dato l'anello.~FEL. (Linguacciona!) (da sé) Con me non ci
1031 3, 16| cuore.~EUF. Signore, le lingue malediche hanno caricato
1032 2, 13| bozzetta con quel prezioso liquor, che per la so testa sarà
1033 1, 12| PANT. Cosse che con tre lire se provede per un anno.
1034 1, 7| Giustizia? La ripudierò: ah, ste lite le costa troppo! La bastonerò,
1035 2, 8| casa vostra siano delle liti.~PANT. Mi no parlo mai.
1036 1, 6| no vedeva che li toleva a livello al diese per cento? Quando
1037 0, pre| corso della mia penna, ove lodar tentassi o la di Lei Famiglia,
1038 3, 15| Sì, egli in persona.~EUF. Lode al cielo, è venuto a tempo.~ ~ ~
1039 0, pre| forse sentirsi dir quelle lodi ch'ei merita, e che in faccia
1040 1, 6| scarpe, che indora fina el logo comun. Mi no, veh! caro
1041 3, 12| ma el doverave esser poco lontan.~EUF. Sento gente.~TRACC.
1042 3, 3| muggier? mandarla in bocca al lovo?~TRACC. Sior patron.~PANT.
1043 1, 8| Dottor, saludè vostra fia; e lu: Sior sì, la sarà servida.
1044 0, aut| teatro che dicesi di San Luca, della nobilissima casa
1045 0, pre| semi di quelle Virtù, che luminose un giorno risplenderanno
1046 2, 17| voi non la possederete più lungamente.~PANT. Vorla fursi...~LUI.
1047 3, 16| fu recato in istrada poco lungi da questa casa; sono venuto
1048 3, 19| Sì, ti xe bello, ti xe lusente, ti xe raro: ma se te devo
1049 1, 6| quel poco de dota; m'ha lusingà dodesemile scudi de dota.
1050 0, pre| Io stesso non me ne sarei lusingato. Dopo la Sposa Persiana,
1051 3, 3| querela, de quattrin, de lusuria...~PANT. D'usura?~TRACC.
1052 3, 16| conversazioni, e tentano di macchiar quel decoro, che con tanti
1053 3, 16| un poco di servitù possa macchiare il decoro?~LUI. Pare a voi
1054 3, 16| indiscreta, l'affligge, la macera, la tormenta.~ASP. E con
1055 1, 12| Gli va colle buone! un maglio sulla coppa). (da sé)~PANT.
1056 2, 5| Custìa la xe golosa, la la magneria mezza, e po la ghe farave
1057 3, 8| siate venuta a ricevere una mala grazia.~ASP. Io poi di queste
1058 0, aut| al mondo con questi due malanni d'intorno, e il caso forse
1059 1, 2| Se mi dite più di quelle maledette parole non farete niente,
1060 3, 19| ti me sarà de tormento! Maledettissimo oro! Va al diavolo. Voggio
1061 3, 16| EUF. Signore, le lingue malediche hanno caricato d'imposture
1062 3, 4| quanti che i xe, sti avari malignazi.~EUF. Son qui, signor consorte:
1063 2, 20| Dunque va bene.~LUI. Va malissimo. Pantalone accetta i regali,
1064 2, 2| ha fatt miga con nissuna malizia: la l'ha fatto per el ducato.~
1065 2, 3| un sciocco; ma un sciocco malizioso.~EUF. Quello mio padre l'
1066 2, 21| mezzana, e per una parola mi maltratta. Non farà niente, lo dico
1067 3, 18| Conoscete voi di averla maltrattata contro giustizia?~PANT.
1068 0, aut| il valoroso Rubini, e la mancanza dell'incomparabile attore
1069 3, 2| casa. (parte)~PANT. Ghe mancarave anca questa. E vu, no andè?~
1070 3, 6| vengo innanzi.~EUF. (Ci mancava costei). (da sé)~ARG. Signora,
1071 2, 14| Dunque donna Eufemia sa le mance ch'io do, sa la premura
1072 3, 18| Abbracciatela almeno.~PANT. No mancherà tempo.~DOTT. Andiamo via
1073 2, 11| Luigi, quello che gh'ha mandà...~PANT. No lo posso recever.
1074 2, 16| favorirmi.~PANT. (El l'ha mandada a ella, e no a mi). (come
1075 2, 1| regaletto che i ghe vol mandar.~ARG. Oh bravo davvero!
1076 2, 7| qualche bona speranza, nol ve mandarave i regali.~EUF. Ma non avete
1077 3, 3| Si ben! mia muggier? mandarla in bocca al lovo?~TRACC.
1078 1, 11| domandate liberamente; mandatemi a chiamare, che in tutto
1079 2, 8| caffè e del zucchero, e lo manderò a regalar a don Luigi. Cussì
1080 2, 5| mandelo a vu?~EUF. Io credo lo mandi a voi. Con me non ha niente
1081 1, 11| creduto di far bene; e mi mangiarei le dita, se credessi d'aver
1082 3, 5| pranzo non avete né meno mangiato.~EUF. (Che cosa finalmente
1083 3, 1| Vuol comprare un paio di manichini, per donarli a quello che
1084 2, 18| gabbato in tre o quattro maniere.~AGAP. Sicuramente. Io,
1085 2, 13| per la so testa sarà una manna.~LUI. Tutto quel che da
1086 3, 4| tormentarmi? (s'alza)~PANT. La mansion. (con flemma)~EUF. La mia
1087 1, 6| mi l'osso del collo per mantegnirla, e che ella po se tolesse
1088 1, 6| restituir la dota, e l'averò mantegnua per tanti anni. Con ella
1089 2, 21| farà niente, lo dico e lo manterrò; per questa strada non farà
1090 1, 12| véder; voggio saver.~ARG. Marameo.~PANT. Presto: diseme tutto,
1091 3, 18| denaro d'usura, vi farò marcire in una prigione.~PANT. Se
1092 1, 12| ducato, lo scriverò a to mare. L'oro e l'arzento costa
1093 1, 1| incapricciarse in una donna maridada: in una donna, che ha el
1094 1, 6| E perché songio andà a maridarme? Per quel poco de dota;
1095 2, 5| cosse le vol dipender dai maridi). (piano ad Argentina)~PANT.
1096 1, 13| Ed ella sta lì come una marmotta). (da sé)~EUF. Cosa dici,
1097 1, 14| concepito; o sia perché il matrimonio medesimo infonda nelle mogli
1098 2, 16| devertirse. Me maraveggio de sta matta de donna, che no gh'ha gnente
1099 2, 13| cossa che l'impiega quei matti che no lo cognosse!) (da
1100 1, 1| permetta che diga. El mal mazor l'è questo, che no la vol
1101 1, 7| PANT. Vogliatemi bene? La mazzerò... Ma la Giustizia? La ripudierò:
1102 2, 15| ghe vol complimenti. Le medesìne no se recusa.~LUI. Ecco,
1103 2, 15| e oneste. Se tratta d'un medicamento. Se fusse qualcoss'altro,
1104 2, 1| bagattella di mezzo e vai mendicando il perché?~TRACC. Mo, se
1105 1, 2| una di quelle che fanno mercanzia della loro grazia.~LUI.
1106 2, 15| siete geloso. Non parmi di meritare un simile trattamento.~EUF. (
1107 2, 16| permettetemi ch'io dica che voi meritereste un migliore marito.~EUF.
1108 2, 9| padrone di farlo, ed io meriterò che mi sgridi. L'ambizione
1109 0, pre| Lei Famiglia, o i di Lei meriti personali, perch'egli, se
1110 2, 9| dello speziale la gente si è messa a ridere, ed ha principiato
1111 1, 4| pazienza!) (da sé) Li avete messi in tasca.~ONOF. Ah sì. Ora
1112 2, 1| ducato, el saria el più bel mestier de sto mondo.~ARG. Traccagnino,
1113 0, pre| ch'io mi struggo in un tal mestiere, ed è eccedente il numero
1114 2, 3| pretende ch'io gliene dia la metà.~EUF. Con qual fondamento
1115 1, 12| tutto, se no volè che ve metta le man in scarsella.~EUF.
1116 1, 10| cielo quanti desegni el metterà in testa a mia muggier). (
1117 3, 2| pegni! che togo l'usura! Metterme in desgrazia della Giustizia!) (
1118 1, 11| star male. Ho creduto di mettervi in una buona casa. Un uomo
1119 2, 13| permettesse, che ghe ne mettesse un puoco in t'una mia bozzetta.~
1120 1, 2| LUI. Donna Aspasia, non mi mettete alla disperazione.~ASP.
1121 2, 1| ducato, io non te lo levo, ma mettiti le mani al petto, me ne
1122 2, 5| xe golosa, la la magneria mezza, e po la ghe farave mal.~
1123 1, 8| volì che el pader fazza el mezzan alla fiola?~PANT. El poderave
1124 1, 2| Pantalone è geloso, non mancano mezzi per deludere le sue cautele.
1125 0, aut| originale; l'hanno trattato i migliori Poeti, ed io pure l'ho adoperato
1126 3, 3| voggio che se sappia i fatti mii. Mia muggier ghe poderave
1127 | mila
1128 3, 4| Se se va alla Vicarìa, i ministri vede, e i vorrà magnar). (
1129 1, 10| studio a far due righe di minuta per far il contratto.~PANT.
1130 2, 13| dolor di capo ho un segreto mirabile.~PANT. Qualche spirito fursi?~
1131 0, aut| alle di lui mani comparve mirabilmente, e la Commedia fece in Genova
1132 3, 11| Traccagnino.~ ~PANT. Aiuto!~TRACC. Misericordia!~PANT. Vien i zaffi.~TRACC.
1133 3, 18| carattere di moglie onesta. Misero Pantalone, aveva egli in
1134 2, 3| Traccagnino del suo ducato? Che mistero vi è sotto?~ARG. Sentite
1135 0, aut| averlo bensì disegnato sul modello rappresentatomi al vivo
1136 1, 11| sicuramente.~DOTT. Senti? modera quella lingua.~ARG. Caro
1137 3, 16| pentirvi, siete discreto nel moderarvi, siete saggio e prudente
1138 1, 11| confidenza.~EUF. Ditele che moderi quella lingua, altrimenti
1139 1, 2| che possa offendere la sua modestia: bramo solo un'amichevole
1140 1, 14| matrimonio medesimo infonda nelle mogli onorate un rispetto, una
1141 3, 5| ARG. Ditemi ciò che vi molesta, se mi volete bene.~EUF.
1142 3, 18| attorno queste due persone moleste.~DOTT. Adesso che questa
1143 0, pre| quella della più esemplare molestia, col più grazioso artifizio
1144 | molte
1145 2, 5| Me rincresce che no gh'ho monea, no gh'ho gnente da darve;
1146 3, 2| fortuna, povero voi! Corro al Monte; se perdo al lotto per causa
1147 2, 21| vogliamo, non vagliono né monti d'oro, né catene di ferro;
1148 3, 20| denari?~PANT. Perché se mor; e un zorno el s'ha da lassar.~
1149 0, aut| peripezia di quest'uomo più al morale, che al fin giocoso. Non
1150 0, aut| Genova un buon effetto. Morì poco dopo il valoroso Rubini,
1151 1, 6| diese per cento? Quando morirà donna Eufemia, bisognerà
1152 3, 19| no me servo, ma se quando morirò ti me sarà de peso, ti me
1153 2, 9| ridere, ed ha principiato a mormorare. Io non sapevo cosa fosse
1154 2, 20| poi strapazza la moglie, mortifica le persone, e tira a cimento
1155 1, 15| riportarvi queste ciarle né per mortificar voi, né per iscreditar chi
1156 1, 11| EUF. Quel non so che, lo mortificherò io.~DOTT. Figliuola mia,
1157 1, 2| mi perseguiti, tu mi vuoi morto.~ASP. Che cosa avete, signor
1158 3, 1| vedere?~SAN. Non vorrei, mostrandola, che si venisse a sapere
1159 0, pre| frutti, in qualche anno si mostrano meno feconde, e il Giardiniero
1160 2, 9| di pace. È geloso senza motivo di esserlo: è sospettoso
1161 1, 12| stiamo qui che facciamo la muffa.~PANT. Ma! cossa vorla far?
1162 2, 6| ARG. Diavolo! Satanasso! Mummia maledetta! (parte)~ ~ ~
1163 1, 15| usanza vostra.~ASP. Orsù, mutiamo discorso.~EUF. Sì, mutiamolo,
1164 1, 15| mutiamo discorso.~EUF. Sì, mutiamolo, che mi farete piacere.~
1165 3, 20| forse creduta, se altrui si narrasse e si rappresentasse sopra
1166 2, 11| vustu?~TRACC. Almanco una nasadina, per carità.~PANT. Presto,
1167 1, 7| vienstu senza dir gnente? (nasconde l'oro)~TRACC. Oh, gh'è delle
1168 0, aut| genio de' leggitori, potrà nascondersi facilmente tra la folla
1169 3, 1| le credete: è venuta di nascosto di sua madre.~FEL. (Via,
1170 2, 11| almanco che se consola el naso.~PANT. Gola de porco, va
1171 1, 12| EUF. Acciò mi compri dei nastri, delle spille, della polve
1172 1, 14| al marito; o sia una mia natural timidezza, di cui però non
1173 | neanche
1174 2, 7| Se el cercava de mi, che necessità ghe gera che el vegnisse
1175 1, 15| Certamente, non si può negare che non sia bello.~ASP.
1176 2, 18| scudi, non si vergogna a negargli una ricognizione d'un carlino.
1177 1, 2| questa tanto meno saprà negarmela, quanto più le si rende
1178 | negli
1179 2, 9| ch'io sia la sua maggior nemica. Non parlo del poco cibo,
1180 0, aut| cui divengano fra di loro nemiche. L'arte del Poeta può ritrovare
1181 0, aut| pericolose sono costantemente nemico, ma confessare degg'io averlo
1182 | nessun
1183 1, 10| I cento scudi li voggio netti: de quelli no sperè un soldo.
1184 2, 2| no la l'ha fatt miga con nissuna malizia: la l'ha fatto per
1185 | niuno
1186 0, aut| dicesi di San Luca, della nobilissima casa de' Vendramini. Non
1187 2, 8| Cussì saremo del pari, con nobiltà, con pulizia. Ah! cossa
1188 0, aut| carità e la prudenza di non nominarmi il soggetto. Ignaro io dunque
1189 3, 16| Corte medesima, a cui è nota la di lei prudenza, la di
1190 0, aut| Un uomo con due difetti notabili diviene ancora più comico,
1191 3, 16| onestà; e guardatevi che note io non faccia le vostre
1192 2, 13| incomodè. No l'ha dormio sta notte. Lassemola un puoco in quiete.~
1193 3, 4| m'aspetto qualche insulto novello). (da sé, siede)~PANT. Scrivè. (
1194 0, pre| mestiere, ed è eccedente il numero delle cose fatte da me sinora,
1195 2, 16| della premura che per voi nutro, so che vi degnate gradirla.
1196 2, 9| ch'io lo secondi, ch'io l'obbedisca, ch'io taccia. Pare ch'egli
1197 0, pre| Di V. E.~Umiliss. Dev. Obblig. Servitore~Carlo Goldoni~~ ~
1198 3, 7| servita. (a Pantalone)~PANT. Obbligatisslmo alle sue grazie. (Cossa
1199 3, 4| PANT. Se po gh'avè delle obbligazion, scrivè: obbligatissima.~
1200 1, 2| Per non lasciarvi solo, obbligo mio marito a star qui, ed
1201 2, 13| riceverà seguro, e la ghe sarà obligada. Vago, se la se contenta,
1202 2, 13| che della signora.~PANT. Obligatissimo alle so finezze. Oe, Traccagnin.~ ~ ~
1203 1, 2| ASP. Benissimo, cercherò l'occasione...~LUI. Ecco vostro marito.
1204 3, 4| vendetta de no aver mi serrà un occhio, per rabbia de no poder
1205 1, 11| e servitevi nelle vostre occorrenze.~EUF. Quando così volete,
1206 1, 15| se un altro mondo non vi occupasse.~ASP. Per me son contenta
1207 2, 11| Cossa gh'è?~TRACC. L'è un odor che me consola el cuor.~
1208 3, 16| LUI. Pare a voi ch'io l'offenda, esibendomi di servirla?~
1209 2, 4| fa male, ed il bacile mi offende.~ARG. (In quanto a me non
1210 2, 4| In quanto a me non mi offenderebbe nemmeno se me lo dessero
1211 3, 9| ascondere i trattamenti che offendono la riputazione. Venite via
1212 3, 8| cui le cose da lui a me offerte sieno in questa casa restate.~
1213 3, 16| estendersi l'arbitrio mio senza offesa della giustizia, ve lo esibisco
1214 | ognuna
1215 1, 1| BRIGH. Che colpa ghe n'oia mi?~LUI. Perché non cercare
1216 2, 13| t'una mia bozzetta.~LUI. Oibò, madama si servirà di questa.
1217 3, 18| esce dall'armadio)~PANT. Oimei! Muggier, no me abbandonè.
1218 2, 15| Queste le xe cosse lecite e oneste. Se tratta d'un medicamento.
1219 3, 2| cognosso altri. Tolè do ongari, perché zecchini no ghe
1220 3, 4| istesso; ch'ella verrà ad onorare questa mia casa.~EUF. Questa
1221 1, 12| bezzi: mi che li vadagno onoratamente. (parte)~ ~ ~
1222 1, 11| senza vizi, pontuale e onorato. Tutti mi hanno detto che
1223 2, 13| È una piccola cosa; mi onorerà, se si compiacerà di riceverla.~
1224 0, pre| Paterno di Vostra Eccell., di onorevole ricordanza, e fra le lettere
1225 2, 10| averave da esser de vinti onze almanco. Voggio pesarlo.
1226 2, 18| AGAP. Benissimo, lasci operare a me. Vado alla Vicarìa.
1227 2, 9| un punto che mi sentiva oppressa, né saprei dire il perché.
1228 0, pre| fatiche illustrate. Sono oramai quattr'anni ch'io scrivo
1229 2, 2| Brighella, che el gh'ha ordene de lassar el bazil.~EUF.
1230 1, 14| donna civile a una donna ordinaria. Argentina potrebbe condursi
1231 1, 3| ONOF. Il medico me l'ha ordinata.~ASP. Anzi il medico ve
1232 3, 16| sono venuto a ricevere gli ordini vostri. Vi ho trovato in
1233 2, 10| pesarlo. No voggio che i oresi me gabba in tel peso. Quando
1234 2, 13| fate bestemmiare una mezz'oretta.~PANT. La compatissa. Fava
1235 0, pre| rappresentare i caratteri più originali del mondo. Non ho riguardo
1236 1, 7| presto: l'astu cognossù alla ose?~TRACC. Sior no, perché
1237 1, 15| dirlo, e son certa che non oserebbe rimproverarmi; pure gli
1238 0, pre| ringraziandolo con una lettera mia ossequiosa, posta in fronte ad alcuna
1239 3, 1| la conosca.~SAN. Eccola, osservate: è nuova, nuova.~ARG. Sì,
1240 1, 6| e no vorave spender mi l'osso del collo per mantegnirla,
1241 2, 21| costanza una patentissima ostinazione. (parte)~~
1242 3, 16| ragioni per una parte, l'ostinazioni di donna Eufemia per l'altra,
1243 | ove
1244 2, 1| raccontarmi?~TRACC. M'è successo ozi quel che no m'è successo
1245 3, 4| cattivo.~PANT. Scrivè. (con pacatezza)~EUF. (Or ora m'aspetto
1246 1, 15| lo sa, quando gli tocca pagare la perdita della consorte.~
1247 3, 18| Sì, ghe voggio ben.~GIS. Pagate i vostri debiti.~PANT. No
1248 2, 19| Agapito, che il grano me l'ha pagato un terzo meno.~ASP. Peggio!
1249 3, 18| auditore, m'ascolti: io pagherò tutti e quieterò tutti;
1250 3, 1| PASQ. Vuol comprare un paio di manichini, per donarli
1251 3, 1| niente di più. Non voglio palesar le persone. E così si trovava
1252 0, pre| saltando, come dir si suole, di palo in frasca, dirà Ella che
1253 2, 9| oh Dio! più strapazzi che pane! E una miserabile vita che
1254 0, pre| foglio non ha da essere un panegirico alle di Lei Virtù, ché io
1255 3, 1| volta~ARG. Quel mercante di panni.~SAN. Oh, non dico poi niente
1256 1, 1| soggezion che la tien el signor Pantalon so marido, geloso come una
1257 2, 17| a toccar colla piera de paragon. (parte)~ ~ ~
1258 | parecchi
1259 3, 1| gliel'ha donato un bel parigino.~ARG. Brava! (a Felicina)~
1260 0, aut| vero amico. Il Geloso è parimenti un carattere da Commedia
1261 0, pre| conosciuta dal Mondo? Ne parlai brevemente, vivente ancora
1262 2, 16| delle quali mi vergogno parlarne; ma trattandosi della premura
1263 1, 2| parlate.~ASP. E se poi...~LUI. Parlatele in buona maniera. Spiegatele
1264 1, 7| TRACC. Sior no, perché i parlava pian.~PANT. Furbazzi! el
1265 3, 4| adoratori.~EUF. Appena gli parlavo, lo salutavo appena.~PANT.
1266 2, 20| per timor di quel cane non parlerà. Ma io l'informerò d'ogni
1267 1, 1| BRIGH. Cossa sarà mai? parlerò. Caro signor padron, gh'
1268 3, 2| se fusse sicuro che no parlessi... vorria anca farve sta
1269 1, 7| TRACC. Alla voze el m'ha parso un omo sigura.~PANT. Ah
1270 2, 8| comprarghene un altro). (da sé, partendo)~EUF. (Mi pare impossibile
1271 1, 15| famiglia ha le sue regole particolari.~ASP. Oh, la vostra regola
1272 0, aut| episodi, ed ha avuto i suoi partigiani. Ella esce presentemente
1273 2, 7| vegniva a mi. El s'ha taccà al partìo; e se crede che mi l'abbia
1274 2, 19| signor Agapito? Lo vedo partir frettoloso. Vi è accaduto
1275 0, pre| Comica, trovando in essi partitamente l'abilità di rappresentare
1276 3, 16| riveritissimo.~ASP. Così partite, senza dir nulla?~LUI. Sì,
1277 3, 16| senza dir nulla?~LUI. Sì, parto, e in questa casa non ci
1278 1, 2| molto meglio per me. L'oro, pascolando la sua avarizia, vincerà
1279 3, 19| maledetta zelosia la me xe passada, l'amor dell'oro me cresse.
1280 1, 6| volte sti zecchini i me sarà passai per le man! I taggiadori
1281 2, 20| fare?~LUI. Mille cose mi passano per la mente; ma la migliore
1282 1, 15| qui non si viene senza il passaporto di vostro marito! mio fratello
1283 1, 8| sui occhi. Sti do i pol passar per de peso, no i voggio
1284 2, 18| fossi in lei, non vorrei passarmela con questa bella disinvoltura.~
1285 1, 15| che una sua finezza sia passata nelle vostre mani. Prendetelo.~
1286 1, 11| immagino che vostro marito vi passerà un tanto per le piccole
1287 1, 4| scudi, mi dà la vita. Non passeranno però otto giorni, ch'io
1288 3, 18| Pantalone, aveva egli in due passioni diviso il cuore, ora una
1289 2, 19| signor Agapito fa qualche passo per i cento scudi, vi renderete
1290 2, 8| avere una moglie che è una pasta di zuccaro.~PANT. Ella e
1291 2, 21| col titolo di costanza una patentissima ostinazione. (parte)~~
1292 0, pre| Eccellentiss. Signor Antonio, Zio Paterno di Vostra Eccell., di onorevole
1293 1, 11| stassivo male, se vi vedessi a patir, cara figliuola mia, mi
1294 1, 11| assaissimo, che voi doveste patire. Una figliuola unica ch'
1295 2, 11| via de qua.~TRACC. Za che patisse la gola, lassè almanco che
1296 0, pre| risplenderanno a pro della Patria e del suo glorioso Casato.~
1297 0, pre| SIGNOR~ALVISE VENDRAMINI~PATRIZIO VENETO~ ~Sanno tutti quelli
1298 2, 3| TRACC. Al tribunal delle patrone che no recusa i regali. (
1299 2, 11| porco, va via de qua.~TRACC. Pazenzia!~PANT. Chi xe che me domanda?~
1300 1, 11| io l'ho preso, sarebbe pazzia il dolersene, e poca riputazione
1301 1, 5| sgraffia, e colla lengua le pela. (parte)~ ~ ~
1302 1, 13| saria cangiata, o lo avrei pelato come un cappone. (parte)~ ~ ~
1303 2, 7| volta, e levatemi da queste pene.~PANT. Sì, ve coperò.~ ~ ~
1304 0, pre| grazioso artifizio del mondo ha penetrato sin nell'animo mio, e mi
1305 2, 9| Non è cosa nuova ch'io peni, sarà cosa nuova che io
1306 0, pre| trattenere il corso della mia penna, ove lodar tentassi o la
1307 2, 18| cintola.~AGAP. Dunque, come pensa che sieno andati li cento
1308 2, 7| scusa, è stato un vostro pensamento.~PANT. Busiara! falsa! frascona!~
1309 2, 8| improvviso; no ho avù tempo de pensarghe suso.~DOTT. Sareste ancora
1310 1, 4| glieli renderò.~ASP. Come pensate di volerli impiegare?~LUI.
1311 3, 11| Salvemo el scrigno.~TRACC. Pensè a salvar la patrona.~PANT.
1312 1, 4| volerli impiegare?~LUI. Ci penserò. Una guantiera d'argento
1313 3, 18| andata via, e che siamo soli, pensiamo a noi, signore auditore.
1314 3, 16| desistete affatto da ogni pensiero contro l'onestà di questa
1315 2, 14| di me, voglio che se ne penta). (da sé)~TRACC. No so se
1316 2, 2| EUF. Senti.~TRACC. S'ela pentida?~EUF. Di' a Brighella che
1317 2, 9| ma del mio giustissimo pentimento. (parte)~DOTT. Venite qui;
1318 1, 11| dolersene, e poca riputazione il pentirsi.~DOTT. Brava; queste sono
1319 3, 16| siete poi ragionevole nel pentirvi, siete discreto nel moderarvi,
1320 | perch'
1321 1, 6| pontadori, tra chi venze e chi perde, se raddoppia i zecchini.
1322 2, 15| via mi, acciocché no la perdè, acciocché no i ve la roba. (
1323 3, 17| se il signore auditore mi perderà il rispetto...~GIS. Cosa
1324 3, 4| onor semo in procinto de perderlo, se no se demo le man d'
1325 1, 15| quando gli tocca pagare la perdita della consorte.~EUF. Ciascheduna
1326 2, 11| che no posso, che el me perdona... no lo posso recever.~
1327 2, 16| da sé, di lontano)~LUI. Perdonate, signora, se ho ardito stamane
1328 2, 16| ne sono contenta: e voi, perdonatemi, non avete ragione di parlar
1329 2, 19| meno? Oh, questa non gliela perdono mai più. Pazienza il calo
1330 2, 9| Oimè! che ho fatto mai? Perduto ho in un punto tutto il
1331 1, 1| cuore medesimo, in cui il perfido amore ha stampato l'effigie
1332 3, 20| marito la gelosia; vinsero i pericoli ed i rimorsi la sua avarizia.
1333 0, aut| tali pitture inoneste e pericolose sono costantemente nemico,
1334 0, aut| della Commedia può riuscire pericoloso, ma io ho voluto condurre
1335 0, aut| io ho voluto condurre la peripezia di quest'uomo più al morale,
1336 1, 1| passion l'è granda, ma la me permetta che diga. El mal mazor l'
1337 2, 15| fusse qualcoss'altro, no lo permetteria. Dè qua, la metterò via
1338 2, 15| così desidero.~EUF. Non permetterò certamente...~PANT. Via,
1339 2, 13| PANT. Bisognerave che la me permettesse, che ghe ne mettesse un
1340 2, 15| LUI. Sederò anch'io, se mi permettete. (prende una sedia)~PANT. (
1341 3, 4| manca, e le lagrime non mi permettono di far di più. Barbaro!
1342 1, 1| male?~BRIGH. Se la me dasse permission de parlar, me par a mi che
1343 3, 3| colù el me accusa, el me perseguita, el me fa formar un processo.
1344 3, 16| Luigi dovrebbe lasciar di perseguitarmi). (da sé)~ASP. (Che fa don
1345 1, 2| Fortuna indegna, tu mi perseguiti, tu mi vuoi morto.~ASP.
1346 0, pre| lusingato. Dopo la Sposa Persiana, dopo il seguito alla medesima,
1347 2, 8| avete levati ad Eufemia persino i quattro zecchini che le
1348 3, 16| altra, mi convincono che persistendo in amarla sarei un pazzo.
1349 0, per| PERSONAGGI~ ~PANTALONE mercante veneziano,
1350 0, pre| Famiglia, o i di Lei meriti personali, perch'egli, se non lo aggradisce,
1351 2, 13| si convengono.~PANT. Son persuasissimo.~LUI. E questo che vossignoria
1352 3, 16| da sé)~GIS. Siete voi persuaso dalle mie ragioni?~LUI.
1353 2, 10| è altro che interesse. (pesa il bacile)~ ~ ~
1354 2, 10| tel peso. Quando l'averò pesà mi, me saverò regolar. A
1355 1, 8| PANT. Intanto finirò de pesar sti zecchini. Maledetta!
1356 2, 10| vinti onze almanco. Voggio pesarlo. No voggio che i oresi me
1357 1, 6| quattro carlini bisogna suar. Pesemo un poco sti zecchini. Vedemo
1358 1, 11| cattivo, ma quando fosse anche pessimo, voi me l'avete dato, io
1359 3, 6| troppo la gran volontà di pettinarla). (da sé, e parte)~ ~ ~
1360 2, 5| maledetto! se pol dar de pezo?) (da sé, parte)~ ~ ~
1361 2, 6| Povera ragazza! dategliene un pezzolino.~PANT. No ghe voggio dar
1362 3, 6| insolente.~ARG. Se non le piaccio, non mi dia il salario. (
1363 1, 15| pur tristo! Cominciano a piacermi le stravaganze di mio marito,
1364 1, 7| Sior no, perché i parlava pian.~PANT. Furbazzi! el mio
1365 1, 11| mi creperebbe il cuore, piangerei dalla disperazione. (parte)~ ~ ~
1366 2, 9| DOTT. Ah figliuola mia, voi piangete? Qui vi è del male. Avete
1367 0, pre| quando dei frutti secchi. Le piante ancora, dopo un abbondante
1368 3, 18| vostro amor, m'avè fatto pianzer per tenerezza. Eufemia,
1369 2, 18| che lo averebbe venduto in piazza.~ONOF. E poi mi ha gabbato
1370 1, 12| rason.~EUF. Ma questa è una picca senza proposito.~PANT. Basta
1371 1, 13| fosse modo...~ARG. È stato picchiato.~EUF. Guarda chi è.~ARG.
1372 2, 13| della bozzetta?~LUI. È una piccola cosa; mi onorerà, se si
1373 1, 11| passerà un tanto per le piccole spese. (a donna Eufemia)~
1374 3, 4| vede la franchezza.~EUF. (Piega la lettera)~PANT. Brava:
1375 2, 17| Voggio andarla a toccar colla piera de paragon. (parte)~ ~ ~
1376 3, 18| continuate così, non meritate pietà. Vostra moglie tornerà con
1377 1, 15| Aspasia è una sorellina pietosa). (da sé)~ASP. Qualche volta
1378 3, 2| arzento basso. (lo tocca colla pietra)~SAN. Queste scatole si
1379 1, 4| ONOF. Già lo sapete, chi mi piglia colle buone, mi cava anche
1380 3, 1| ella l'ha accettata, e s'è pigliata la tabacchiera con questo
1381 1, 12| ARG. Oh, questo non me lo pigliate.~PANT. Baroncella! se tol
1382 0, aut| Protagonista, ché di tali pitture inoneste e pericolose sono
1383 | poche
1384 2, 3| El ghe ne spende tanto pochetto.~EUF. Ora con colui cosa
1385 | pochissimo
1386 3, 4| Vu che lo conossè, vu me podè introdur.~EUF. Ditelo piuttosto
1387 3, 19| rason del disinganno, chi poderà disingannarme che l'oro
1388 3, 3| el gera amigo de so pare. Poderia pregar sior Dottor; ma con
1389 2, 8| la saria bella che no ghe podessi dar qualche zecchin.~EUF. (
1390 2, 13| Fava un non so che... no podeva recever un galantomo.~LUI.
1391 0, aut| loro nemiche. L'arte del Poeta può ritrovare in natura
1392 0, aut| hanno trattato i migliori Poeti, ed io pure l'ho adoperato
1393 2, 7| cioccolata?~PANT. L'ho fatto per politica. Perché no se veda quel
1394 2, 18| Bisognosi, ed ecco qui la polizza che parla chiaro. Ieri sera
1395 1, 12| nastri, delle spille, della polve di cipro e simile corbellerie.~
1396 1, 7| spendo, e i altri gode. (va ponendo i denari in borsa) Allocco,
1397 2, 9| vi parlo senza passione. Ponete in quiete l'animo vostro;
1398 1, 6| anno, fra i taggiadori e i pontadori, tra chi venze e chi perde,
1399 1, 8| con nissun. Adesso in sto ponto voggio scazzarlo de casa
1400 1, 11| solo, ricco, senza vizi, pontuale e onorato. Tutti mi hanno
1401 2, 11| consola el naso.~PANT. Gola de porco, va via de qua.~TRACC. Pazenzia!~
1402 1, 8| omo in camera? Chi diavolo porlo esser? No crederave mai,
1403 1, 12| nissun a mia muggier ha da portar ambasciate. Ve serva de
1404 2, 14| torno: varda che sto sior no portasse via qualcossa). (parte)~
1405 1, 3| a vedere; e se ci sono, portatemi li cento scudi.~ONOF. Cento
1406 3, 2| dopo i otto zorni no me portè do zecchini, la scatola
1407 3, 20| cielo, e molte cose accadono portentose nell'ordine istesso della
1408 2, 17| giuro al cielo, voi non la possederete più lungamente.~PANT. Vorla
1409 3, 16| barbaro, che non merita di possederla. Egli, con una gelosia indiscreta,
1410 1, 3| scudi.~LUI. (Il fortunato posseditore di donna Eufemia). (da sé)
1411 1, 1| Ho procurà; ho fatto el possibile, e se la savesse...~LUI.
1412 1, 11| esser erede di tutto ciò che possiedo, mi sarebbe un dolor troppo
1413 | poter
1414 | potessi
1415 | potrà
1416 | potreste
1417 | potrò
1418 2, 2| Sei una temeraria.~TRACC. Poverazza, no la ghe staga a criar;
1419 1, 12| dito che no lo voggio.~EUF. Poverino! se mi dona qualche cosa,
1420 2, 14| cameriera della patrona; e mi poveromo son restà senza.~LUI. Chi
1421 1, 8| No voggio che mia muggier pratica con nissun. Adesso in sto
1422 3, 4| chi ve sente vu, no avè praticà nissun.~EUF. E chi sente
1423 1, 15| dicerie di codeste persone che praticate, eccedano un poco troppo;
1424 1, 15| EUF. Si dice ch'io non pratico, perché ho il marito geloso;
1425 0, pre| PREAMBOLO~A SUA ECCELLENZA~IL SIGNOR~
1426 0, aut| folla delle cinquanta che la precedono, e di quelle che dopo di
1427 3, 8| pregare.~EUF. Né le sue preci mi hanno indotto a riceverle.~
1428 2, 17| fa vegnir rabbia. Se el precipitar no costasse bezzi, vorria
1429 2, 20| guarderete per un puntiglio precipitarmi.~ASP. Voi che cosa avete
1430 1, 4| ASP. Badate a me. Vi ho pregato di cento.~ONOF. Oh, sentite
1431 3, 4| volete ch'io scriva?~PANT. Preghèlo, se el vol vegnir da vu
1432 3, 4| Se el vegnirà qua, el pregheremo con più libertà. Se se va
1433 2, 15| esperimentato.~EUF. Occorrendo vi pregherò.~PANT. Occorrendo? In ste
1434 2, 21| né catene di ferro; e ci pregiamo qualche volta di chiamare
1435 2, 20| ma se la sua stolidezza pregiudica la famiglia, anche la moglie
1436 3, 8| donna onorata.~ASP. Io non pregiudico il vostro onore.~ ~ ~
1437 2, 16| da voi sprezzate le mie premure.~EUF. Di grazia, don Luigi,
1438 3, 9| Eufemia; dalle vostre mani lo prenderà.~EUF. Signor padre, io sono
1439 2, 9| non avrei voluto ch'egli prendesse il bacile.~DOTT. Perché
1440 1, 15| ricordano; ma non vorrei che si prendessero tanta pena.~ASP. Sapete
1441 1, 15| passata nelle vostre mani. Prendetelo.~EUF. Ma se vi dico di no.~
1442 1, 11| ci è niente per me?~DOTT. Prendi questo ducato: servi con
1443 3, 8| Io poi di queste cose mi prendo spasso. Sono venuta, come
1444 3, 13| bricconata è questa? I sbirri si prendono una simile libertà? Giuro
1445 0, pre| chiarezza della sua mente presagiscono, in Lei ai gradi eminenti
1446 2, 13| Volete che gliel'andiamo a presentare?~PANT. Bisognerave che la
1447 2, 13| Voglio aver io quest'onore di presentarla a madama.~PANT. (Diavolo!
1448 2, 15| mi prenderò l'ardire di presentarvi una sedia.~PANT. (El principia
1449 3, 9| ASP. Venite, don Luigi, presentatelo voi il ventaglio a donna
1450 1, 4| riceverà, se voi glielo presenterete con grazia.~ASP. Io gliel'
1451 2, 9| avete pur detto alla mia presenza.~EUF. (Piange)~DOTT. Ah
1452 2, 18| scorgere questo usuraio. Egli presta col pegno, fa degli scrocchi,
1453 1, 2| vostra amica. Vostro marito prestandomi cento scudi.~ASP. I cento
1454 2, 7| averà mandato per indurvi a prestargli qualche denaro?~PANT. Scuse
1455 1, 3| giorno.~ASP. Vorrei che mi prestaste cento scudi. Me li darete?~
1456 3, 18| la prima volta che voi prestate denari con pegno, o senza
1457 2, 5| domandarme dei bezzi in préstio, ma senza pegno no ghe ne
1458 1, 2| abbandonate per carità.~ASP. Cosa pretendete da donna Eufemia?~LUI. Niente
1459 1, 2| onestissima donna Eufemia; nulla pretendo da lei, che possa offendere
1460 2, 3| sotto?~ARG. Sentite che pretensione ridicola ha colui. Il signor
1461 1, 15| sentirsi di peggio? Sotto pretesto di buona amicizia, viene
1462 3, 16| insidiano l'onor mio, e prevalendosi di qualche debolezza di
1463 3, 4| ironico)~PANT. Le cosse preziose le se custodisse con zelusia.~
1464 2, 13| quella bozzetta con quel prezioso liquor, che per la so testa
1465 3, 18| vi farò marcire in una prigione.~PANT. Se impresto più un
1466 1, 14| Pantalone mi ha preso sulle prime con amore e con tenerezza,
1467 1, 14| sia o per un affetto che i primi giorni gli ho concepito;
1468 1, 4| donna Eufemia, non saranno princìpi tanto cattivi.~ASP. Sperate
1469 1, 2| vi riesca. Animo dunque, principiate a metter mano alla borsa.~
1470 2, 9| è messa a ridere, ed ha principiato a mormorare. Io non sapevo
1471 0, pre| detta da me sinceramente in privato: Se le mie Commedie recitate
1472 3, 9| questa è la casa d'un barbaro privo di umanità. Tutto mi è noto.
1473 3, 4| onore.~PANT. L'onor semo in procinto de perderlo, se no se demo
1474 1, 7| alla camera de mia muggier, procura de sentir; varda, séntime
1475 1, 1| che mi preme?~BRIGH. Ho procurà; ho fatto el possibile,
1476 1, 1| donna Eufemia? Perché non procurare tu stesso questa risposta,
1477 3, 16| che con tanti stenti ho procurato sempre di conservare.~ASP.
1478 0, per| donna Eufemia~Ser AGAPITO procuratore~BRIGHELLA servitore di don
1479 0, pre| ancora, dopo un abbondante prodotto de' loro frutti, in qualche
1480 0, pre| e protestarmi con il più profondo rispetto~ ~Di V. E.~Umiliss.
1481 1, 3| Anzi il medico ve l'ha proibita.~ONOF. Quando?~ASP. Non
1482 1, 15| facessi?~ASP. Voi mi avete a promettere di fare quello che vi dirò.~
1483 3, 18| sì, lo conosso.~GIS. Mi promettete di meglio trattarla per
1484 3, 18| l'avvenire?~PANT. Sì, lo prometto. Eufemia, no se crierà più;
1485 2, 15| generose finezze.~PANT. (Pronta! la responde con spirito
1486 1, 15| ASP. Avete paura che vi proponga una cosa che non vi convenga?
1487 2, 18| Se un galantuomo gli va a proporre un negozio da guadagnar
1488 0, pre| replicare in pubblico una proposizione detta da me sinceramente
1489 | propria
1490 0, aut| puntino il mio geloso e avaro Protagonista, ché di tali pitture inoneste
1491 3, 17| sarà cotanto sciocco di proteggere una donna di tal carattere.
1492 0, pre| Eccellentissima casa, e protestarmi con il più profondo rispetto~ ~
1493 3, 4| andar. Ho bisogno della protezion del sior auditor. Mi no
1494 2, 16| ch'io faccio, è la maggior prova della mia onestà, della
1495 1, 12| Cosse che con tre lire se provede per un anno. Mi ve li impiegherò
1496 3, 2| riscuote più. Dice bene il proverbio: la farina del diavolo va
1497 3, 19| se te devo lassar? Ti ti provvedi a tutti i nostri bisogni:
1498 3, 20| niente è impossibile alla provvidenza del cielo, e molte cose
1499 3, 1| fida di queste donnette, pubblica i fatti suoi. Credono di
1500 2, 18| una gran quantità dalla Puglia.~AGAP. Non è vero niente,