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Carlo Goldoni
Il geloso avaro

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SCENA DICIASSETTESIMA

 

Don Luigi e Pantalone.

 

LUI. Giuro al cielo, mi avete fatta un'azione indegna.

PANT. Mi? cossa gh'oio fatto? No l'ho lassà qua con mia muggier? Mi no son zeloso.

LUI. Siete stato ad udirci dietro d'una portiera.

PANT. No xe vero.

LUI. Non è vero? Uomo incivile! Non siete degno d'una moglie di quella sorta; e giuro al cielo, voi non la possederete più lungamente.

PANT. Vorla fursi...

LUI. Voglio farvi vedere chi son io, chi è vostra moglie, e chi siete voi. Sì, io sono un uomo d'onore, vostra moglie è una savissima donna, e voi...

PANT. E mi?

LUI. E voi siete un indegno. (parte)

PANT. Corpo de bacco! le xe cosse che le me fa vegnir rabbia. Se el precipitar no costasse bezzi, vorria far véder chi son. Sento che la collera me soffega. Presto, un poco de sto spirito. Sta bozzetta che la sia d'oro? Voggio andarla a toccar colla piera de paragon. (parte)

 

 




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