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Carlo Goldoni Le morbinose IntraText CT - Lettura del testo |
Ferdinando e Nicolò, poi Lucietta e Bettina.
Lo comandela ella? |
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(Co sta sorte de matti no me n'intrigo più). (Da sé, si ritira in bottega.) |
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Sì, voglio, per conoscerle, seguirle a suo dispetto. Ecco dell'altre maschere con il galano al petto. |
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(Le amighe no se vede. Aspettemo un pochetto). (Piano a Bettina.) |
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(Devertimose un poco semo de carneval). |
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(Sto a véder della scena qual sia la conclusione. Quei nastri maledetti mi han posto in confusione). (Da sé.) |
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Padrona mia. |
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Me capisso ben mi. |
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Dove? |
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Due nomi veramente da muovere alle risa. Brave, signore mie veggo che volentieri Si usa da voi talvolta burlar coi forastieri. Piacemi estremamente nel vostro sesso il brio, Ma però vi avvertisco che so burlare anch'io. |
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La falla, mio patron no se usa in sta città Burlar i forestieri. Xelo mai stà burlà? |
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E come! e in che maniera! Volete voi sentire Se mi han ben corbellato? or ve lo fo capire. Vi leggerò un viglietto, che affé vale un tesoro. (Scoprirò se per sorte l'ha scritto una di loro). Ferdinando adorabile. A me? |
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Io non lo so finora. Ferdinando adorabile. |
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Nol xe gnanca sprezzabile. |
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Grazie dell'opinione che formano di me. (Se lodano il viglietto, qualche sospetto c'è). Un'incognita amante vi ha consacrato il core, |
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Xela una maraveggia? |
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(Quella che ha scritto il foglio, par che in esse vi sia). (Da sé.) |
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Appena vi ha veduto, coi rai del vostro viso Si è sentita colpire da un fulmine improvviso. Questo ha del romanzesco. |
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Perché? no se ne dà De sti amori improvvisi? |
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(Se una di queste due vergato ha questo foglio, Chi sia di lor l'autrice, assicurarmi io voglio). (Da sé.) Sentite, or viene il buono. La vostra innamorata Per un riguardo onesto si tiene ancor celata. Oggi voi la vedrete con mascherato aspetto |
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(Diavolo!) |
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Perché? |
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Certamente. |
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Anca sì che sta lettera xe scritta da Marina?) (Piano a Bettina.) |
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(No scoverzimo gnente). |
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(Vien da loro il viglietto. Si vede apertamente). |
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A mi? |
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Mi non ho scritto certo. |
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(Malignazo!) |
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Mi ha incontrato la vostra amabile beltà. |
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Bettina avrà il suo merito, ma francamente il dico |
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È bella, se vogliamo ma non saprei amarla. E poi quella sua madre non posso tollerarla. |
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Grazie, grazie. (Asenazzo). (Andemo a travestirse. No vôi che el ne cognossa, se el gh'ha idea de chiarirse). (A Bettina.) |
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La signora Marina mi piace e mi diletta. La venero, la stimo, e lusingarmi io voglio, Ch'ella sinceramente mi parli in questo foglio. |
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Quel foggio no xe mio; ghel digo e ghel mantegno. Ste lettere no scrive chi ha un pochetto d'inzegno. |
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Che delle so finezze no ghe pensemo gnente. |