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Carlo Gozzi
L'Augellino belverde

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Scena seconda

 

Tartaglia solo.

 

TARTAGLIA

Esagera sulla soggezione dell'esser di monarca, e di dover far forza a se stesso, per dover rinchiudere nel seno le proprie angosce, per non mostrar debolezza, e perché i sudditi lo rispettino. O misera condizione! ec. Si lagna di non aver nessun amico di confidenza da poter isfogare la doglia interna. Un solo amico intrinseco sperava di avere, e piú che fratello, in Truffaldino, cuoco; ma che s'è ingannato. Il perfido dopo tante beneficenze, e l'aver guadagnato de' soldi in corte, divenuto superbo, e ammogliatosi con Smeraldina mora, uscita dalle fiamme bianca, e posta bottega da salsicciaio, aveva avuto cuore di abbandonarlo. Ch'è ben vero quel proverbio:

Tanto è possibil farsi un vero amico,

quanto un braghier si cambi in una rosa.

Che, giacché si vede solo, può lasciare la gravità, sfogare il suo dolore, e far delle pazzie a suo modo. O spirito di Ninetta, dove sei? Gradisci le lagrime delle mie pupille, ricevi il tributo del pianto di questo tuo sposo monarca. Pargli veder l'ombra di Ninetta: in entusiasmo. S'avvede, che s'inganna. Prorompe in ragli asineschi.

 

 

 




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