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Carlo Gozzi
L'Augellino belverde

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Scena sesta

 

Brighella, e detta.

 

BRIGHELLA

Fiamme voraci,

che rischiaraste

questa mia mente,

né m'abbruciaste,

io stava meglio

nell'ignoranza.

Ahi, Tartagliona,

che val costanza?

TARTAGLIONA

Che mi vuoi dir, poeta? Io non t'intendo.

BRIGHELLA

Sono vicini i Gemini;

già le mura s'innalzano;

questa è notte terribile,

tu puoi trarti le cottole,

e dalle pulci scuoterle,

che l'ora è di dormir.

Io veglierò, qual nottola,

e ti trarrò la cabala;

tutto farò il possibile

dal destin per difenderti;

ma il capo lavo all'asino,

ma temo di fallir.

TARTAGLIONA

O maledetto strologo!

Io non intendo un diavolo.

Alle minacce orribili

le natiche mi tremano,

so cosa pensar.

BRIGHELLA

Care pupille amabili...

Ah troppo dissi; scusami.

Occhio, che sempre lagrima...

Ah, Maestà, perdonami.

Possenti barambagole,

per voi son temerario...

Ma, oimè, ch'io veggo nella terza sfera

il mio tesoro biscia scodellera!

(A parte) (l'estro m'ha serví pulito. Spero de aver fatto qualche colpo. Se podesse ridurla a far un testamento in mio favor, no saria scontento delle mie amorose attenzioni, e del frutto dei mii poetici sudori) (entra).

 

 

 




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