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Carlo Gozzi
L'Augellino belverde

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Scena quarta

 

Renzo fuori di sé

 

RENZO

No, che donna non v'è, che di bellezza

avanzi quella statua, ch'ebbe forza

di tener fin'ad or questi occhi fisi

sempre conversi in lei, nel mio giardino.

Quanta smania mi sento! Or chi direbbe,

che il sprezzator sdegnoso d'ogni donna

caduto fosse in un amor ardente

per una donna da scarpello industre

d'una pietra formata? Ah, tu il dicesti,

Calmon, che debolezza in uman core

è grande troppo, e che fra pochi istanti

io proverei, qual forza abbia una statua.

Vaglian questi tesori. Io da' confini

farò venir del mondo negromanti,

che diano vita al simulacro amato.

L'oro può tutto; disperar non deggio.

 

 

 




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