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Carlo Gozzi L'Augellino belverde IntraText CT - Lettura del testo |
Scena quarta
Smeraldina, Barbarina, e Pompea.
BARBARINA
Serva, dov'è il fratel?
SMERALDINA
Via, state cheta.
Egli è andato a uccellar l'Augel belverde;
e disse, che osserviate quel pugnale
e, se mai getta sangue, ch'egli è fritto.
BARBARINA
Grazie a' numi del ciel.
POMPEA
Folle, t'affretta,
ferma il fratello. Tuo fratello è morto.
SMERALDINA
Oimè, quel simulacro ha ragionato (suo tremore).
BARBARINA
Che maraviglie? Io sono avvezza a questo.
Morto è il fratel?
(trae il pugnale, che risplende).
Che narri? Eh, stolta, taci.
Terso è il pugnale; mio fratello è in vita.
POMPEA
Indiscreta, superba, adunque aspetti,
cieca da vanità, che sanguinoso
apparisca il pugnal, per poi dolerti
invan della miseria del tuo sangue?
SMERALDINA (tremante)
La statua dice bene; siete matta.
BARBARINA
Dunque dovrò soffrir di non sapere,
chi sieno i genitor? Dovrò soffrire
i rimproveri altrui? Non sarò degna,
per non avere un Augellin belverde,
d'esser sposa al monarca? Ahi, si vuol troppo.
POMPEA
Barbarina, nessun bramar piú deve
di me l'acquisto dell'Augel belverde;
ma il volerlo acquistar troppo è fatale.
Amo il fratello tuo. Piú amar lo devi
tu, che gli sei sorella. In me ti specchia.
Tal mi ridusse vanità, qual vedi.
Temi, che il ciel s'irriti. Non curarti
d'esser sposa al monarca, ed abborrisci
anzi le nozze sue. Di piú non dico.
Ferma il fratello, o invan lo piangerai.
BARBARINA
La voce di costei nel cor mi passa;
tutta mi fa tremar. Ribrezzo estremo
sento per il fratello... estrema voglia
dell'acquisto fatal... son disperata.
Ah si salvi il fratel; dell'altra brama,
forse m'appagherò. Serva, mi segui;
verso al colle dell'orco io movo il piede (entra).
SMERALDINA
E pur è ver. Quando si vuol del bene
a una persona, non si può staccarsi;
e, quantunque sia matta da catena,
sin al colle dell'orco ella si segua.
Sarà per amor proprio; pazienza.