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| Giacomo Leopardi Discorso di un italiano intorno alla poesia romantica IntraText - Concordanze (Hapax - parole che occorrono una sola volta) |
grassetto = Testo principale
Capitolo grigio = Testo di commento
3005 III| candida cursus~Luna negat, splendet tremulo sub lumine pontus.~
3006 I | ornamenti, ma nessuna nè splendida nè grande nè antica nè forte
3007 III| dolce non canta.~ ~ Altro splendidissimo esempio di quella immortale
3008 IV | nessun altro ha potuto, si spogli finalmente del regno e s’
3009 II | dall’ufficio suo, volerla spogliare di quel sovrano diletto
3010 IV | artifizio poetico, ma lo spogliava della più miracolosa fra
3011 II | stranezze a marcia forza le spoltroniscono, e comechè sia ce le tirano:
3012 III| come questi effetti sono spontanei, come sgorgano mollemente,
3013 II | roccia stagliata e nuda che sporge al fianco d’una montagna,
3014 III| separazione di Ettore dalla sposa, e il compianto di questa
3015 IV | Tutto è caduto: inferma spossata combattuta pesta lacera
3016 III| scoprendola, e diseppellendo e spostando e nettando dalla mota dell’
3017 II | schiacciamento del cranio e lo sprazzo delle cervella e lo spaccamento
3018 III| rivolge e tasta e fruga e spreme e penetra il cuore, ma come
3019 IV | italiani, considerate se vada sprezzata e rifiutata, vedete se sia
3020 III| naturali, con una divina sprezzatura, ingenuamente, schiettamente
3021 II | conoscerebbe, e conoscendoli gli sprezzerebbe; nè concede facilmente altrui
3022 I | possono astrusa e metafisica e sproporzionata all’intelligenza del volgo.
3023 IV | un popolo tutto fatto di spuma, presso al quale è vanto
3024 II | APERSE ORRENDO~GIOVE, CHE SPUNTA ANCOR CON LE CALCAGNA~DELL’
3025 II | vogliono urtoni e picchiate e spuntonate romantiche per iscuoterle
3026 III| villaneggiata schernita sputacchiata calpestata? Ed è chiaro
3027 III| argomenti di cognizione così squisita e sottile da farci maravigliare,
3028 III| scienza; e così la finezza e squisitezza delle pitture, e le sentenze
3029 I | uso si possono abbattere e sradicare. E come mi terrò lontano
3030 II | ce la immaginiamo sola e staccata, se non quando il pittore
3031 III| lo Schlegel il Lessing la Staël, e di schernire chi cita
3032 IV | l’aurora e il tempo e le stagioni e i mesi e l’ozio e la morte
3033 II | occhiata a una gran roccia stagliata e nuda che sporge al fianco
3034 III| gittarsi a manate, vendersi a staia; persone e libri innumerevoli
3035 III| misera e tenebrosa, quando la stampa era ignota, ignoto il nuovo
3036 IV | ricordare la sazievolezza e la stanchezza massimamente del terribile
3037 II | della muffa, e ghiotta dello stantìo? Ma che valse? Non hanno
3038 I | dipinte sul cielo d’una mia stanza, tali bellezze di vita pastorale
3039 III| scendere di Penelope dalle sue stanze solamente perch’ha udito
3040 | starai
3041 | staranno
3042 IV | vista delle pitture e delle statue, ma l’uso conveniente dei
3043 III| corroborate? come esili come stentate come misere come secche
3044 II | immaginazioni e sui cuori, ch’è stenuato incredibilmente dall’uso;
3045 IV | romanzi quante novelle quanto sterco sentimentale e poetico ci
3046 I | arricchisce la fantasia già sterminatamente ricca per se stessa; ma
3047 II | straordinarie e pellegrine, e le sterminatezze e gli eccessi anche dove
3048 II | cuori e menti d’inferno, stermini subbissi orrori diavolerie
3049 IV | fanciulli: secondariamente come stieno male in bocca d’un maestro
3050 II | o di cacciatori; più lo stile corrotto e cittadinesco
3051 IV | lode una pagina che non sia stillata per lambicco dal cervello
3052 IV | lineette o di punti; perchè stimavano che il vero nella poesia
3053 III| dentro, contuttochè se ne stimi, e sia vago di farne mostra,
3054 III| intese, e di quello che si stimò, sì come io ho veduto effettivamente,
3055 II | siete esortati e incitati e stimolati; tuttavia mi conterrò, nè
3056 I | veduta, come ora si vede, stipata e imprigionata e pressoch’
3057 I | si spegnerà prima della stirpe umana. Ma che vo io cercando
3058 III| adduciamo vigliaccamente e stoltamente in difesa nostra, ma doniamogli,
3059 II | chiama la stranezza furore o stoltizia: profonda miseria d’ogni
3060 III| solamente a pensarne mi fa stomacare.~ Frattanto vadano e insuperbiscano
3061 III| qualche volta arrossiranno e stomacheranno, ardiscono di rammentare
3062 I | memoria de’ primi tempi, e la storia de’ patriarchi e di Abramo
3063 IV | i poeti ma eziandio gli storici e gli altri tali, siamo
3064 II | subbissi orrori diavolerie strabocchevoli, così altre invenzioni da
3065 II | se appena vi tenete di stracciare questa carta dove ho solamente
3066 IV | alberi ch’erano lungo le strade per cui mi menavano, e in
3067 III| questo iniquo soffocamento strage devastazione di cosa veneranda
3068 II | schiena e di ventre orlate di strambelli; da mostrare uomini scelleratissimi,
3069 II | lontani, tuttavia con quelle stranezze a marcia forza le spoltroniscono,
3070 I | immaginazioni di quell’età ci sia straordinariamente cara e dilettevole nel progresso
3071 I | praticare coll’intelletto, e strascinarla dal visibile all’invisibile
3072 II | gli argani, e che pena a strascinarsi lontano una spanna, vogliono
3073 III| piazze; tanta pudicizia strascinata a civettare sulla stessa
3074 II | coll’urto della novità della stravaganza della maraviglia. Questi
3075 III| questo? a che si grida e si strepita? dove sono i nemici? chi
3076 II | quantunque confacevoli e strettissimamente affini al soggetto. Taccio
3077 I | esperienza che l’assedia e la stringe e le oppone al volto la
3078 IV | da un paese romantico uno strumento non dissimile in quanto
3079 I | anzi per lo più mente e si studia di fare inganno, e l’ingannatore
3080 IV | potenti che per l’addietro, studiandosi di viziare e corrompere
3081 IV | venerande, non l’averle noi studiate e venerate da fanciulli,
3082 III| naturalezza, ma scientemente e studiosamente e di proposito, imita con
3083 II | questo? non vedete che sono stufi dei vezzi celesti della
3084 II | Avviene non di rado che taluno stufo del dolce sia più dilettato
3085 I | spettacolo della natura e le sue stupende bellezze furono da principio
3086 II | fantasie degli uomini: io stupirei se succedesse altrimenti.
3087 II | per lunga opera, ottusa? Stupisca o mi opponga l’efficacia
3088 IV | senza interminabile o riso o stupore o compassione della gente
3089 II | menti d’inferno, stermini subbissi orrori diavolerie strabocchevoli,
3090 I | degl’ingegni, e ai pensieri sublimi e profondi, la sublimità
3091 III| ritrosa, pura dolcissima sublimissima, soprumana e fanciullesca,
3092 IV | intollerabile e micidiale? Ora come succede che noi, leggendo i poeti,
3093 II | degli uomini: io stupirei se succedesse altrimenti. Ma che dico
3094 II | avvenimenti che poche volte succedono, e cose tali: in somma,
3095 III| savi si volgeranno contro i successori de’ pedanti che sono i romantici,
3096 II | accostassero la faccia gialla e sudata alla faccia di persona viva,
3097 II | Achillini quando esclamava,~ ~Sudate, o fochi, a preparar metalli,~ ~
3098 II | delle cose primitive, e sudditi alla natura primitiva; non
3099 IV | dai presenti una goccia di sudore, quando assai meno bisognosa
3100 II | tali immagini, lasciando il sugoso e sostanzioso e squisito
3101 | sui
3102 | sull’
3103 III| meglio disposto che non suole a sentirla qualunque ella
3104 III| ordinari, mentrechè dipinge superbamente, e il suo poema è pieno
3105 I | tra paurosi e vergognosi e superbi, tenendoci al sicuro come
3106 III| resonat cantu, tectisque superbis~Urit odoratam nocturna in
3107 II | discorso, aggiungerne delle superflue, quantunque confacevoli
3108 II | singolarità, la quale sarebbe superfluo a dimostrare quanto smisuratamente
3109 IV | taglia i nervi, nè c’empie di superstizione e codardia, nè del timore
3110 I | fanciullaggini, e accrescergli le superstizioni e gli spauracchi, e corroborargli
3111 II | come abbietta e schiava e superstiziosa, e divota dell’anticaglie,
3112 I | pazze e ridicole e vili e superstiziose opinioni e novelle che si
3113 II | non siete effemminati e superstiziosi nel conservare la dignità
3114 II | nelle immagini e in tutta la suppellettile e il modo e l’elocuzione
3115 IV | essa stessa. Io vi prego e supplico, o Giovani italiani, io
3116 II | quando conosce l’oggetto, supplisce convenientemente le altre
3117 II | parte che non vediamo, e supponendo che non manchi, ci formiamo
3118 II | giacchè allora non possiamo supporre che quello che non vediamo,
3119 II | radicata in Europa quanto ho supposto dinanzi, questo certamente
3120 IV | sarà, e diletta e diletterà supremamente, ma nessun poeta moderno
3121 I | Genesi; e quei moti che ci suscita e quella beatitudine che
3122 IV | e leggere, non bastano a suscitare nella fantasia più che tanto,
3123 I | al vivo nelle scritture e suscitarli tali e quali in altrui.
3124 II | quindi efficace talmente che susciti a maraviglia ne’ Lettori
3125 I | ingannare, tutti i raziocini susseguenti del Cavaliere e dei romantici,
3126 I | di maniera che non può svanire nè scemare, ma per l’opposto
3127 II | antichi, riputiamo e chiamiamo svantaggio e disastro della poesia,
3128 III| nostra, nè dire come sia svantaggioso, quello che tuttavia, così
3129 IV | creature simili a noi, madre di svariatissimi effetti, e non sia veramente
3130 II | adesso perch’è nuovo o raro, sveglia tante immagini e tanti moti,
3131 II | visibili, e mentre non ce la svegliano gli scrittori più accurati
3132 II | romantiche per iscuoterle e svegliarle: gente alla quale i diletti
3133 I | e le passioni indomite e svegliatissime, nè si reprimevano forzatamente
3134 II | ricondurcela avanti, o più tosto svelarcela ancora presente e bella
3135 IV | grande, come in un edifizio svelto un ornato greve, come in
3136 IV | indignazione pensando ch’ella sventuratissima non ottiene dai presenti
3137 III| e da’ sapienti, e quando svergognano il genere umano, chiamate
3138 IV | incredibilmente, laddove prima svergognava i suoi ladroni, svergognerà
3139 IV | svergognava i suoi ladroni, svergognerà noi medesimi, e attesterà
3140 III| agli antichi non furono, ci svezzeremo di tante consuetudini, ci
3141 I | romantici si sforzano di sviare il più che possono la poesia
3142 II | moderno, è lo stesso che sviarla dall’ufficio suo, volerla
3143 III| deboli, o ella più forte, si sviluppò e manifestossi, e alle volte
3144 II | non solamente ponderate ma sviscerate, e fatte norma del loro
3145 II | soldato ubbriaco, sfondato e sviscerato da una palla di cannone;
3146 IV | noterò con poche parole una svista rilevantissima del Cavaliere
3147 I | senza quella formidabile svogliatezza che proviene dal timore
3148 III| sulle diverse sue epoche e svolgendo le diverse sue Epopeie naturali,
3149 IV | se stesso; e questo anche svolto e messo in luce, può nondimeno
3150 | t’
3151 II | strettissimamente affini al soggetto. Taccio dunque tutto questo, non
3152 IV | ma quasi numi; nè però ci taglia i nervi, nè c’empie di superstizione
3153 II | vendemmia o potagione o tagliatura di legne, o pastura di greggi
3154 III| frutti: non facciamo a noi tant’onore nè tanto aggravio;
3155 III| potendo più nulla, e il tartassargli essendo vano, perchè ad
3156 III| si contempla e rivolge e tasta e fruga e spreme e penetra
3157 II | e appena s’accorgono dei tasti delicatissimi della natura:
3158 III| lucos~Adsiduo resonat cantu, tectisque superbis~Urit odoratam nocturna
3159 II | alle orecchie inglesi e tedesche, straordinaria alle francesi,
3160 IV | fragranza!~ ~ Ci vuole un tedesco a pronunziare quest’ultimo
3161 II | prossima al divino, può tediare senza fallo; del che qualunque
3162 IV | mia, nè ricuserò fatica nè tedio nè stento nè travaglio per
3163 III| tenues percurrens pectine telas.~Hinc exaudiri gemitus iraeque
3164 IV | spiritoso. Certo quelle tele e quei marmi cattivi in
3165 I | e giuochiamo largo, non temendo tanto il nemico che è fuori
3166 I | togliendolo mi mostrerei temerario non coraggioso; ma quanto
3167 I | timore, o Italiani, ch’io non temerò mai scrivendo il vero e
3168 II | paruto notabile, tanto meno temo che questa peste possa prender
3169 IV | amano e odiano e sperano e temono e cose tali; o dovendo dar
3170 IV | e finalmente savissima temperatrice della natura e della ragione;
3171 I | deserti e della vita nelle tende e fra gli armenti, e quasi
3172 III| scienza altro che misera e tenebrosa, quando la stampa era ignota,
3173 I | e vergognosi e superbi, tenendoci al sicuro come dentro a
3174 IV | eccelsa e modesta, dolce e tenera e sensitiva oltre modo,
3175 I | imbaldanziscono e paiono tenere il campo, e noi tra paurosi
3176 IV | confronto la delicatezza la tenerezza la soavità del sentimentale
3177 III| malmenata e soppressata e pesta, tenerissima com’ella è, dove non sia
3178 IV | posso più reprimerli, nè tenermi ch’io non mi rivolga a voi,
3179 II | nè anche del filosofo il tenerne conto. Ma il trionfo della
3180 II | eccellentemente ai sospiri d’un poeta tenero e infelice per una donna
3181 II | irritate con me, se appena vi tenete di stracciare questa carta
3182 I | perchè quasi pare ch’io tenga contro i romantici che la
3183 I | del Breme verrò anche a tentare i fondamenti delle opinioni
3184 III| in lumina cedrum,~Arguto tenues percurrens pectine telas.~
3185 IV | tutto il mondo tiene e ha tenuto il contrario; poichè ragionevolmente
3186 II | corpo, ma l’ha dintornata e terminata in maniera da farla stare
3187 I | sono, dic’egli co’ suoi termini d’arte, compatibili insieme
3188 III| Circaeae raduntur litora terrae,~Dives inaccessos ubi Solis
3189 I | fugata, e scacciata dalle sue terre antiche, e sempre incalzata
3190 II | natura, e cercano vezzi terreni? non vedete che quei diletti
3191 III| oltre al dovere, giudicando terreno in noi quello ch’è celeste.~
3192 IV | presenti, poniamo caso, del Tibet o della Nubia o degli irocchesi
3193 III| che sia sfacciata, ma è timida e poco meno che vergognosa;
3194 IV | che la rosa innamorata si tinga in presenza dell’amante
3195 II | spoltroniscono, e comechè sia ce le tirano: onde quelle immaginazioni
3196 II | diletto ch’è suo proprio, tirarla dalla natura all’incivilimento.
3197 III| così, risplendere questi titoli nelle piazze; tanta pudicizia
3198 IV | certi versi del Byron dove toccando una novella Persiana degli
3199 IV | non tocca mai, ch’essendo toccata agli artefici e scrittori
3200 I | rallegriamoci più tosto che ci sia toccato quello che a’ nostri maggiori
3201 I | credevamo di toccare non si toccava, e se tanti altissimi ingegni,
3202 I | che a’ nostri maggiori non toccò, di conoscere finalmente
3203 IV | il diletto della poesia, togliendole tanta parte di quella varietà
3204 I | disadatto alle mie spalle, ed io togliendolo mi mostrerei temerario non
3205 I | certo hanno per natura di togliere la libertà d’imaginare.
3206 II | quanto l’acciaio: nondimeno tolga Iddio ch’il mio detto sia
3207 I | accorgevano ottimamente che tolta alla poesia già conciata
3208 I | si fa, dopo che quello, torcendosegli fra le mani, se gli fu rotto.
3209 I | scalzarla e pressarla e tormentarla e cavarle di bocca a marcia
3210 II | Italia, ed operarono che si tornasse a leggere e stampare Dante
3211 II | persone di fantasia dura e torpida, per le quali ci vogliono
3212 II | ma nella poesia per un torpore d’immaginazione che a smuoverla
3213 III| monti ed ogni selva~Ed ogni torre; allor che su nell’alto~
3214 IV | assai meno bisognosa ebbe torrenti di sangue dagli antichi
3215 II | sia magagnato e cattiva e torta la via tenuta dalla moltitudine,
3216 II | nessuna o quasi nessuna traccia nella fantasia, letti quattro
3217 IV | Dei neri e camosci, e i Traci d’occhio cilestro e colore
3218 IV | dal Cavaliere secondo la traduzione del Rossi:~ ~ Che là sul
3219 IV | tanto più volentieri le tralascio; e sia pur gloria dei romantici,
3220 III| veleggiamento notturno e tranquillo non lontano dalle rive,
3221 II | immutabili, e questi le transitorie e mutabili, quelli le opere
3222 III| dipingendo la natura umana, trapassasse notabilmente gli antichi.
3223 IV | finalmente ch’i poemi si trascinino dietro le loro note e le
3224 IV | avrete amore nè lode se trascurando avrete si può dire uccisa
3225 III| così franco e bellamente trascurato che appena pare che si serva
3226 I | era nuovo o disusato, nè trascuravamo nessun accidente come ordinario,
3227 IV | e non come gli antichi, trasformando le cose inanimate in persone.
3228 IV | che altro ha fatto se non trasformata la rosa in persona umana?
3229 II | parlo delle similitudini dei traslati delle immagini usuali, del
3230 IV | checchessia tal qual è, non trasmutandolo in persona umana; e che
3231 IV | prima non l’ebbe immaginando trasmutata in persona. E che questo
3232 III| perchè questo discorso non si trasmuti in un libro, lascio poco
3233 II | e un tempo scarsissimo e trasparente; non odono più il poeta
3234 III| molto acconcia e sottile, ma trasparisce la cura e l’artifizio, nè
3235 II | dichiarano in tutti i modi, si trasportano in tutte le lingue in tutti
3236 II | deve coll’arte sua quasi trasportarci in quei primi tempi, e quella
3237 IV | quei tali oggetti quasi trasportati dove non pareva appena che
3238 III| ricoprirlo, e scriviamo trattati in versi, nei quali non
3239 III| che ha mestieri d’essere trattato da altri filosofi, o chiarito
3240 II | sommi poeti sono per lo più tratte dalle cose campestri; ma
3241 I | indizio d’averle intese. Tratterò della poesia romantica non
3242 IV | fatica nè tedio nè stento nè travaglio per lei, sì ch’ella quanto
3243 II | cominciam; CO ’L FULMINE TREMENDO~MANDÒ IN PEZZI DI FLEGRA
3244 III| cursus~Luna negat, splendet tremulo sub lumine pontus.~Proxima
3245 IV | più tosto un Agà che un tribuno, più tosto un Pechinese
3246 II | America e tutto il mondo è tributario de’ versi loro; e poi riprendono
3247 IV | saranno epopee, non canzoni trionfali, non inni non odi non canti
3248 II | il tenerne conto. Ma il trionfo della verità e della natura
3249 III| loda più la Sofonisba del Trissino perch’è modellata secondo
3250 III| naturalezza, parte per quel tristissimo vizio della intemperanza,
3251 III| distinguendolo con ragione dal tristo e lugubre o sia dal malinconico
3252 III| il ritorno de’ Greci da Troia, dicendo com’ella incessantemente
3253 IV | incontrano molto di rado quei troncamenti e quelle interruzioni e
3254 | Troppe
3255 II | abbia da fare un passo per trovargli, e si contentano del piacere
3256 IV | umana, acciocchè l’uomo trovasse in certa maniera per tutto,
3257 IV | altre parti del quadro, trovataci quella vita che desideriamo,
3258 I | portenti che paesi ameni che trovati romanzeschi, quanta materia
3259 II | si snerva, che rimedio ci troverà questo nostro tempo scopritore
3260 II | animali e venti e nuvole, troverete del continuo castelli e
3261 I | sbigottisco, e non so che strada troverò d’esser breve in tanta moltitudine
3262 IV | di quella disciplina dove troviamo ripugnanze di questa sorta?
3263 IV | incestuoso? perchè la donna trucidata? perchè l’amante una cima
3264 I | panni, e le spelonche e i tuguri in palazzi, e gli eremi
3265 III| che i romantici e l’altra turba sentimentale, non solamente
3266 II | ruggiti d’un assassino per una Turca; e chi non batte palpebra
3267 I | versi loro quante favole turche arabe persiane indiane scandinave
3268 IV | istituto, non di rado ma tuttogiorno? Non vede il Breme che queste
3269 III| quello che mentre abbiamo tuttora presente, non sogliamo vedere,
3270 IV | conosceva gente che non la ubbidisse, non ebbe offesa che non
3271 II | spettacolo d’un soldato ubbriaco, sfondato e sviscerato da
3272 | ubi
3273 II | fossi o di rivi o d’orti, o uccellagione o altra faccenda di agricoltori
3274 I | pensieri; quando si spiano e s’uccellano gli andamenti dell’animo
3275 I | insetti quando il canto degli uccelli quando la chiarezza dei
3276 IV | finalmente del regno e s’uccida essa stessa. Io vi prego
3277 IV | trascurando avrete si può dire uccisa la vostra patria; secondando
3278 III| la natura scopertamente e udendola parlare, non ebbero per
3279 II | agricoltori che una volta l’udiano o più tosto lo vedeano dipingere
3280 IV | vocione a volere che sieno uditi; o si lavorino a posta un’
3281 III| stanze solamente perch’ha udito il canto di Femio, a pregarlo
3282 II | e sguazzano il becco e l’ugne. E viene parimente da esso
3283 III| in Argo; e le lagrime di Ulisse udendo a cantare i suoi
3284 IV | sua propria immaginativa: ultimamente la vanità e stranezza di
3285 III| populea maerens Philomela sub umbra~Amissos queritur foetus,
3286 IV | per la memoria e la fama unica ed eterna del passato, e
3287 IV | solamente rendeva infine troppo uniforme l’artifizio poetico, ma
3288 IV | rispettivamente saranno unisoni? dunque non ci saranno epopee,
3289 III| che non si sopporta negli uomicciattoli; che sieno incoerenti e
3290 III| cantu, tectisque superbis~Urit odoratam nocturna in lumina
3291 II | scelleratissimi, disperati urlanti, che si sbalzassero giù
3292 II | persone. E dove bisognerebbe urlare, risponderò posatamente.
3293 II | vincono col fracasso e coll’urto della novità della stravaganza
3294 II | della natura: ci vogliono urtoni e picchiate e spuntonate
3295 II | conosciuti letti studiati usati maneggiati da tutto quanto
3296 I | e della verità, che non usciamo e non combattiamo? e perchè
3297 I | quello ch’io credo vero. Userò, come ho detto, le ragioni,
3298 IV | amori della rosa e dell’usignuolo, attribuisce alla rosa innamorata
3299 III| poeticissime, notissime a tutti, usitatissime appresso quei poeti che
3300 II | poetica degli antichi è tanto usuale e nota, massimamente fra
3301 II | traslati delle immagini usuali, del linguaggio poetico
3302 III| proprie loro: non dobbiamo usurpare le immaginazioni altrui,
3303 III| alla elocuzione poetica, utilissime alla speditezza e alla nobiltà
3304 III| fa stomacare.~ Frattanto vadano e insuperbiscano della scienza
3305 I | uomini andava liberamente vagando per immensi paesi, a poco
3306 II | disprezzatrici del presente e vaghe del lontano. Solamente dico
3307 II | scrivere, nè anche perciò siete vaghi dell’abbietto nè del vergognoso
3308 I | il mio nome manifestato vaglia a darmi a conoscere, ignotissimo
3309 IV | tutte le età del mondo non vagliano un’acca rispetto a loro;
3310 I | proposito degl’intelligenti, dee valere anche per gl’idioti; sì
3311 II | muggito de’ buoi per le valli; più qualche processione
3312 III| seguiti pure innanzi da valorosa, e beatifichi il mondo,
3313 I | se noi siamo gagliardi e valorosi, e se confidiamo nel favore
3314 II | d’un guerriero giovane e valoroso, è forza che dia segni di
3315 III| stesso, e amante della luce e vanaglorioso e sfacciato; le quali proprietà
3316 I | conosce benissimo ch’ella vaneggia, e onninamente e sempre
3317 I | spiranti che sogni beati che vaneggiamenti ineffabili che magie che
3318 I | può far bene a quella ch’è vaneggiatrice per natura, nè di quelle
3319 III| questi diletti sieno miseri e vani appresso quelli che recano
3320 III| tempo è dovuta prosperare, e vantandosi di questa, disprezzino gli
3321 I | massimamente non proccurerò nè mi vanterò di non intendere, del qual
3322 III| una natura infinitamente varia e doviziosa. L’osservanza
3323 I | spettatori naturali, non variano pel variare de’ riguardanti,
3324 III| che la natura, come non è variata, così nè anche ha perduto
3325 II | nella fama de’ poeti non fo variazione: duri a un di presso quanto
3326 IV | di cera, occhi di vetro, varrebbe assai più che una statua
3327 IV | dell’alfabeto, e seggiole e vaselli e altri arnesi di cento
3328 I | e se agl’ingegni forti e vasti si fosse fatta incontro
3329 I | beatissima, e padrona di vastissimi regni. Non però va creduto,
3330 II | acuta, che non una d’acciaio vecchia e per lunga opera, ottusa?
3331 I | giovanezza nè per maturità nè per vecchiezza non s’allentava mai più
3332 II | figurate dal poeta, le vedano costoro meglio degli altri;
3333 II | l’udiano o più tosto lo vedeano dipingere con tanto amore
3334 II | romantico, crederà subito di vederle. Il poeta ordinariamente
3335 IV | uomo, non essendo altro a vederli che sassi e piante e che
3336 IV | vero, e quasi credendo di vedersi davanti lo stesso oggetto
3337 III| immenso etra si schiude,~E vedesi ogni stella, e ne gioisce~
3338 I | credevamo di vedere non si vedeva, e quello che credevamo
3339 I | quando ciascun oggetto che vedevamo ci pareva che in certo modo
3340 IV | metta fuori di mano in mano vedute e figure di qualsivoglia
3341 IV | durarla sempre con quella veemenza sterminata, che ha per natura
3342 IV | è minore caso che ci si vegga rappresentata qualche statua,
3343 II | immagini, ma converrà che le veggano mal grado loro. Venendo
3344 III| pastor dentro all’alma.~ ~Un veleggiamento notturno e tranquillo non
3345 II | non messe o battitura o vendemmia o potagione o tagliatura
3346 III| nostri, gittarsi a manate, vendersi a staia; persone e libri
3347 IV | non ebbe offesa che non vendicasse, non guerra che non vincesse;
3348 IV | morte; ancora abbiamo nelle vene il sangue di coloro che
3349 III| strage devastazione di cosa veneranda e santissima, conforto di
3350 IV | l’averle noi studiate e venerate da fanciulli, non memoria
3351 III| uno scrittore insigne e venerato da tutto il mondo, che non
3352 | vengano
3353 | venire
3354 II | con parti di schiena e di ventre orlate di strambelli; da
3355 II | conservare la dignità e la venustà degli scritti vostri come
3356 | venuta
3357 | venute
3358 | venuti
3359 | venuto
3360 III| appresso loro qual è il verace e puro sentimentale, spontaneo
3361 III| sentimentale, spontaneo modesto verecondo semplice ignaro di se medesimo:
3362 IV | rifiutata, vedete se sia tale da vergognarsene quando non accatti maniere
3363 IV | gran parte degl’italiani vergognarsi d’essere compatriotti di
3364 IV | tali che ciascuno di noi si vergognerebbe se avesse per madre qualunque
3365 III| che non l’adorarlo; si vergognino d’esser pronti a lodare
3366 II | contraffarlo peggiore. Mi vergogno, o Lettori miei, di scriver
3367 III| è timida e poco meno che vergognosa; tanto non ama la luce,
3368 I | campo, e noi tra paurosi e vergognosi e superbi, tenendoci al
3369 II | vaghi dell’abbietto nè del vergognoso nè dell’infame, nè di sozzurre
3370 IV | occhio cilestro e colore vermiglio, e parimente gli Egizi i
3371 III| spesso attinti dalle paludi verminose degli stranieri: non gli
3372 IV | colora.~ Lontana là dal verno occidentale,~Da freddi venti,
3373 | verrà
3374 | verranno
3375 | verremo
3376 | verrò
3377 III| patetico sia sparso e gittato e versato per tutto, entri o non entri,
3378 II | nome di poeta a chiunque verseggiando non esprimesse i costumi
3379 II | disegniamo in testa del verseggiare e del poetare; questi si
3380 II | poeti e sì della ciurma de’ versificatori (la quale come in Italia
3381 III| piangendo sotto il lembo della veste finattanto ch’il cantore
3382 IV | cercare e trovare alcuni vestigi di sembianza umana, secondoch’
3383 IV | quindi proccurano altresì di vestirle, ed effettivamente le vestono
3384 IV | vestirle, ed effettivamente le vestono di forme umane il meglio
3385 IV | viso di cera, occhi di vetro, varrebbe assai più che
3386 I | computi e formole numerali? La vicendevole fratellanza delle scienze
3387 I | poeta se quelle immagini che vidi e quei moti che sentii nella
3388 IV | artefici, e sfornisse le vie le case i tempii gli altari
3389 III| stranieri: non gli adduciamo vigliaccamente e stoltamente in difesa
3390 I | quanta ricchezza quanto vigore quant’efficacia quanta commozione
3391 II | anche per se stessa più vigorosa ed espressiva; e nondimeno
3392 III| rozza e da poco, disprezzata villaneggiata schernita sputacchiata calpestata?
3393 III| sterminata, dove in somma vinca pienamente i fierissimi
3394 I | ultimo a replicare fosse vincere; nè però questo stesso ci
3395 IV | vendicasse, non guerra che non vincesse; non c’è stato imperio nè
3396 III| exaudiri gemitus iraeque leonum~Vincla recusantum et sera sub nocte
3397 II | aggirino continuamente, nè la vincono col fracasso e coll’urto
3398 I | segreti: ma la natura così violentata e scoperta non concede più
3399 I | nostre: non è obbligo nè virtù del poeta lo scegliere assunti
3400 II | anche quella mobilità e vispezza che può stare nelle fantasie
3401 III| ineffabile sensibilità, non visse in un tempo che non c’era
3402 II | un oggetto a chi non l’ha visto mai, o solamente una o due
3403 II | anche dipinta una Giraffa un vitello marino una Diomedea una
3404 I | la gente si guadagnava il vitto cantando per le borgate
3405 II | guadagnare contro di loro altra vittoria che di condurgli a metter
3406 I | guerre di Persia, e lodate le vittorie nostre: ma oggi i lettori
3407 II | alterigia e baldanza di vittoriosi ai nuovi settari, non hanno
3408 IV | demonii che degli uomini, e vituperio nostro l’avere tanto o quanto
3409 III| poema è pieno d’immagini vivacissime, ma figurate con quella
3410 II | parte, ma sta dentro di noi vivente e gridante, possa mai divenire
3411 IV | rassomigliando alle creature viventi, nè anche avrebbe in se
3412 IV | una cosa pensasse e non vivesse, questa cosa non rassomigliando
3413 IV | altrui per maniera come se vivessero, ma eziandio cercare e trovare
3414 IV | desiderio mossa la fantasia vivifica oggetti insensati, come
3415 IV | quando anche l’imitazione sia vivissima, cagionando appresso a poco
3416 II | precedano, e sempre, come corde vivissime, risuonino spiccatamente
3417 III| Diranno che infiniti e vivissimi. Ridomando se per forza
3418 I | sensi, per li quali è nata e vivrà finattantochè sarà poesia,
3419 IV | addietro, studiandosi di viziare e corrompere gl’ingegni
3420 III| ne’ quali dove non sia viziata e corrotta, dove non sia
3421 I | della stirpe umana. Ma che vo io cercando cose o minute
3422 II | senza la novità: quando quel vocabolario di frasi e descrizioni e
3423 III| andar dietro a contare i vocaboli o i modi o le cose pedantesche
3424 III| altri non occorre, o le voci o le risa dei savi si volgeranno
3425 IV | europee, ci bisognerà un bel vocione a volere che sieno uditi;
3426 | vogliate
3427 II | stati cigni e non corvi che volassero alle carogne; ma i romantici
3428 III| cantare i suoi casi, che volendole occultare, si cuopre la
3429 | volerla
3430 I | mantenendosi eternamente quella, a volerne conseguire quel diletto
3431 | volervi
3432 | volesse
3433 II | genere, all’antichità e volgarità della quale non è maraviglia
3434 III| singolari tanto divini, che volgendosi spontaneamente alla natura
3435 III| voci o le risa dei savi si volgeranno contro i successori de’
3436 | volle
3437 I | quando il fuoco quando il volo degl’insetti quando il canto
3438 I | diversi casi del cuore e della volontà umana si prevedono e predicono
3439 I | sostanze allegoriche del Voltaire quanto agli Dei d’Omero,
3440 IV | incredibile. Poichè la maniera voluta dal Breme non solo è nemica
3441 III| sentimentale saputamente e volutamente, e non quasi per ventura
3442 IV | scola giù dalle alpi o c’è vomitato sulle rive dal mare; vedo
3443 | vorranno
3444 | vorrebbe
3445 | vorrei
3446 IV | pittura di paese, la quale s’è vota d’ogni figura d’animale,
3447 II | ci mostrasse soltanto le zampe o le corna di una bestia
3448 IV | gelata brina,~E blandita da Zefiro vitale~ La dei giardin,
3449 IV | consista nel gridare che ne son zeppi, e nel gergo scolastico