1-500 | 501-1000 | 1001-1500 | 1501-2000 | 2001-2500 | 2501-2657
Libro, Capitolo
1 Pre | vero che il romanzo storico era come riuscito in addietro
2 I, I | che contava la Lombardia, era forse quello che portava
3 I, I | lavanda de' piedi. Ma non era povero, quantunque non fosse
4 I, I | grande Parini.~Quel vecchio era là seduto, in mezzo ad alcuni
5 I, I | religiosamente.~Quel vecchio era un tal Giocondo Bruni, benestante,
6 I, I | di eccessivo peculio. - Era piccolo di statura, e magrissimo.
7 I, I | compagnia d'un precettore, s'era trovato in tutte le città
8 I, I | Italia e d'Europa, dove c'era un teatro, dove c'era opera
9 I, I | c'era un teatro, dove c'era opera e ballo. - A Milano,
10 I, I | lasciò mai vivere quieto, era esso la storia universale
11 I, I | Congresso di Teschen. - Era giovane fatto allorchè a
12 I, I | carrozze sfilano in gala, era bello a sentirlo dire: Di
13 I, II | quattro ordini di palchi, era sovraccarico d'ornamenti
14 I, II | tutto il teatro. - Non v'era lumiera che pendesse dal
15 I, II | osservare. Tutta la sala era piena; sui rossi, i verdi,
16 I, II | strato tutto bianco, ed era la polvere di cipro di quelle
17 I, II | ancora stranamente pittorico. Era il tempo in cui le pettinature
18 I, II | passionata?~La passionata era una delle tante denominazioni
19 I, II | professione di fede; la passionata era la mosca che si portava
20 I, II | soprannominato il Buranello, il quale era il compositore della Semiramide
21 I, II | quello sfarzo di vestito che era la caricatura di tutte le
22 I, II | sotto nome di Nino, ed era la virtuosa signora Cassarini,
23 I, II | poco tempo prima; e non era pago gran fatto nè della
24 I, II | rivolse al nuovo sole che era Ircano, ovvero il tenore
25 I, III | da lui soggiogate. Jole era strascinata dai lottatori;
26 I, III | ma perchè nell'arte sua era un'eccezione alla regola,
27 I, III | compositori. - Del resto, se ella era abilissima come danzatrice,
28 I, III | palco scenico abusivamente era invaso dai giovani zerbinotti,
29 I, III | dalla platea; chè veramente era dessa di una perfetta beltà.
30 I, III | comprendere che la Gaudenzi era sudatissima e sentiva il
31 I, III | camerino del tenore. Ma tutto era tornato nella più perfetta
32 I, III | scenico, nel momento che era calato il sipario, dopo
33 I, III | second'ordine. Il palco era vuoto... egli soffregossi
34 I, III | vennero a Poslaghetto. Colà era un'antica osteria, donde
35 I, III | cinta di un gran giardino. Era il giardino del palazzo
36 I, III | palazzo del marchese F... che era morto la mattina di quel
37 I, III | ballerina Gaudenzi, che s'era acconciata là per esser
38 I, III | illuminava un lenzuolo in cui era avvolta la salma patrizia
39 I, IV | IV~La contessa Clelia era sola nella sua stanza da
40 I, IV | in forme d'ornamenti, c'era qualcosa che poteva parlare
41 I, IV | in cui vegliava, ella si era lasciata cadere l'alta acconciatura
42 I, IV | momento prima dalla cameriera, era scomparsa anche la cipria,
43 I, IV | più che non si creda. - Era il barocco applicato all'
44 I, IV | il quale tante volte s'era trovato a Parigi confuso
45 I, IV | intanto ne eran corsi da che era stata fatta sposa all'ex-colonnello
46 I, IV | attestava il suo valor militare. Era serio, era dignitoso, parlava
47 I, IV | valor militare. Era serio, era dignitoso, parlava poco,
48 I, IV | frutto. La giovane contessa era alta, era ben fatta, era
49 I, IV | giovane contessa era alta, era ben fatta, era bella - parliamo
50 I, IV | era alta, era ben fatta, era bella - parliamo d'allora
51 I, IV | uomini e donne: ch'ella era cresciuta in beltà. S'era
52 I, IV | era cresciuta in beltà. S'era fatta più maestosa nel volto,
53 I, IV | più maestosa nel volto, s'era arrotondata ne' contorni
54 I, IV | corpo, soltanto negli occhi era diventata più seria. Del
55 I, IV | facesse dappresso. Ella non era che ammirata quando non
56 I, IV | che ammirata quando non era temuta, ed era temuta quando
57 I, IV | quando non era temuta, ed era temuta quando non era odiata;
58 I, IV | ed era temuta quando non era odiata; chè vi sono tali
59 I, IV | ancora di quello ch'ell'era. Ma come potè adunque un
60 I, IV | brumajo, Bonaparte, che pure era passato imperterrito attraverso
61 I, IV | perchè il tenore Amorevoli era nato a Roma), fece quello
62 I, IV | patrizie di Milano, Amorevoli era pregato, supplicato a intervenire,
63 I, IV | Clelia, come di prammatica, era sempre intervenuta a quelle
64 I, IV | Clelia. - Amorevoli non era uomo di sterminato ingegno -
65 I, IV | fatica a crederlo; - non era troppo forte in letteratura -
66 I, IV | allora solo che parlava, era già musica, e con quegli
67 I, V | non è verosimile. - Non era la prima volta che Amorevoli,
68 I, V | finito il teatro; e non era la prima volta che la contessa,
69 I, V | scienza, quell'orgoglio in cui era venuta, forse perchè la
70 I, V | sviluppata da infinite cure, non era però per natura forte abbastanza
71 I, V | modi e del linguaggio, che era l'espressione e dell'uno
72 I, V | cui per contraccambio ella era riuscita così disgustosa.~
73 I, V | spiegazione dell'acredine ond'era involuta l'indole di quella
74 I, V | eloquenza del tenore Amorevoli era come un ferro tagliente
75 I, VI | ritirata, che la contessa era già uscita, anzi fuggita
76 I, VI | parlato; nella sua testa era un tal cozzo di pensieri,
77 I, VI | quel tristo impiccio non era adoperabile per nessun modo.
78 I, VI | padroni più despoti dell'uomo, era quella di non compromettere
79 I, VI | debole in tutto; in questo era un eroe; non lo sgomentava
80 I, VI | avviarono.~Per una callaja che era aperta nella siepe di divisione
81 I, VI | particolareggiata dell'avvenuto da chi era stato a chiamarlo. Però,
82 I, VI | entrarono in un salotto dove era una gran tavola, sulla quale
83 I, VI | inseguirono l'uomo che era uscito, il quale pareva
84 I, VI | tarda, dalle osterie vicine, era accorsa al rumore e alla
85 I, VI | guardie. - Tra quella frotta c'era Zampino, il servo del palco
86 I, VI | si rivolse, e sentito chi era desso:~- Giacchè sei qui,
87 I, VII | tal puff a capitello che era lo spasimo delle nostre
88 I, VII | marchese, chè in ciò non v'era probabilità di sorta, e
89 I, VII | il quale cento anni fa era il caffè arcavolo degli
90 I, VII | veniva; l'attenzione però era profonda.~- Voi dite - così
91 I, VII | cosa valeva il dire - egli era innocente? - Lo so anch'
92 I, VII | innocenti; che però gli era venuta voglia, passeggiando
93 I, VII | chiaro di luna che mai, gli era venuta, come dicevo, la
94 I, VII | di tutte le sue sostanze era suo fratello, il conte Lodovico?...~-
95 I, VII | al vivo e al morto; chè era di quelli alla cui parlantina
96 I, VII | De-Capitani di Arzago, chè tale era il nome del giudice, giovane
97 I, VII | disse il preposto. - Era anzi mia intenzione di venire
98 I, VII | ammollito, ottenni quel che era nelle vie della giustizia;
99 I, VII | quel testamento infatti era stato scritto dal proprio
100 I, VII | fu nella via, pensò che era più conveniente mandarlo
101 I, VII | dimostrando che col pubblico s'era contratto l'impegno e col
102 I, VII | conceder questo, ma che anzi era suo debito di fare in modo
103 I, VII | Amorevoli mandò a dire che era assai ben disposto a cantar
104 I, VII | pure, in fondo al suo cuore era deposto un cruccio inavvertito
105 I, VII | in più basso scanno, ed era il primo violino di spalla,
106 I, VII | dall'umiltà del suo posto, era destinato a gettar fuoco
107 I, VIII | ridiamo: tanto quella donna era diventata infelice, chè
108 I, VIII | dalle furie della gelosia, era penetrato nel cuor suo per
109 I, VIII | comprendere il motivo per cui egli era stato così festosamente
110 I, VIII | qualche parte. Tale notizia era la pura verità, poichè il
111 I, VIII | che in faccia al mondo era fuori d'ogni dubbio innocente,
112 I, VIII | prodigio della sua dottrina, si era venuta, a così dire, guastando
113 I, VIII | quella notte; ma se Amorevoli era stato arrestato, qualunque
114 I, VIII | relazioni colla Gaudenzi, era pur stato côlto in un momento (
115 I, VIII | d'una donna che a Milano era l'oggetto dell'amore, dell'
116 I, VIII | professione della vita, era stata ed era pur sempre
117 I, VIII | della vita, era stata ed era pur sempre mediatrice pietosa,
118 I, VIII | convento di Santa Radegonda, ne era fuggita per adempiere il
119 I, VIII | effetti d'una violenza che si era voluto farle, spingendola
120 I, IX | nel dominio di Lombardia, era innamorato della Spagna
121 I, IX | del ceto patrizio. Chi non era nobile era una bestia, non
122 I, IX | patrizio. Chi non era nobile era una bestia, non tollerabile
123 I, IX | di quello che primamente era loro stato conferito; e
124 I, IX | dalla stessa bocca di chi era stato testimonio di quel
125 I, IX | quindici o vent'anni fa era studente al ginnasio, al
126 I, IX | tempi fanciulleschi non era rimasto che la ricordanza,
127 I, IX | secolo passato. Quanto più era rigoroso e quasi tirannico
128 I, IX | fanciullesca, quanto minore era il tempo di libertà a loro
129 I, IX | che il nano guardaportone era là tronfio e pettoruto,
130 I, IX | modo nè misura. Ma il nano era solo, e la schiera era giovane
131 I, IX | nano era solo, e la schiera era giovane e fitta e forte
132 I, IX | All'annuncio di quanto era avvenuto, quel senatore,
133 I, IX | non per altro che perchè era il nome di un nobile. Questo
134 I, IX | morte.~Or che indole d'uomo era quel conte Francesco Brunon-Pietra,
135 I, IX | Quel conte Brunon-Pietra era stato assai famigerato in
136 I, IX | l'intero patrimonio, che era di qualche milione di lire
137 I, IX | bene. La fanciulla, che era donna Paola, fu messa educanda,
138 I, IX | fu messa educanda, com'era di consuetudine, in un monastero
139 I, IX | in casa; e siccome egli era naturalmente acuto e vivacissimo,
140 I, IX | tutti, nel sentire quel che era stato scritto al Senato
141 I, IX | fratello infelice, o giacchè era in convento, vi rimanesse
142 I, IX | come in trionfo; e già le era stato toccato di qualche
143 I, IX | virtuosa che fosse - ed era virtuosissima, tanto da
144 I, IX | voce che tutta la famiglia era tornata, ed anche la fanciulla
145 I, IX | volontà ad un atto, a cui era trascinata dall'altrui volere."
146 I, IX | immaginarselo, ben conoscendo che era impresa impossibile il tentarlo
147 I, IX | aveva già esposta, quand'era ancora educanda, all'ammirazione
148 I, IX | Prediani, bolognese, che allora era in Milano, soleva, per così
149 I, IX | qualche composizione squisita, era sollecito di mandarla alla
150 I, IX | L'Ave maris stella di Leo era uscito di fresco in que'
151 I, IX | donna, vestita, come sempre era stata, da uomo, fu condotta
152 I, IX | casa donde poche ore prima era uscita. Dalla rada di Venezia
153 I, IX | scorto che l'equipaggio era sotto l'armi, ed essendo
154 I, IX | abbandonarlo. Donna Paola intanto era stata, per maggior sicurezza,
155 I, IX | che per maggior cautela s'era trattenuto alle spiaggie
156 I, IX | motivo di religione, ella non era in istato nè in volontà
157 I, IX | che bramava donna Paola era di convalidare il suo matrimonio
158 I, IX | personalmente ciò che non s'era potuto ottenere per lettere.~
159 I, IX | regno, il vescovo, a cui era noto il fatto già pubblico
160 I, IX | protezione, il qual cardinale era un Giorgio Spinola di Genova.
161 I, IX | intento, a cui incessantemente era stata fida, più, quasi diremmo,
162 I, IX | di sè medesima, poichè s'era come veduta espressamente
163 I, IX | salvo, e che sempre le si era mantenuto religiosamente
164 I, IX | benefica senza ostentazione, era essa richiesta di consiglio
165 I, IX | lungo le pubbliche vie, era segno agli sguardi di tutti
166 I, IX | il pensiero del domani.~Era dunque stato un felice pensiero
167 I, X | quello che faceva, perch'era irresoluta, e voleva e disvoleva,
168 I, X | rimandò subito. Donna Clelia era più sconcertata che mai,
169 I, X | che donna Paola Pietra era in casa, e che appunto la
170 I, X | quasi senza voce, tanto era oppressa:~- Dirai al carrozziere,
171 I, X | alla porta della casa dov'era l'abitazione di donna Paola
172 I, X | trovavasi colla contessa, era il solo che potesse riuscire
173 I, X | perchè donna Paola, com'era naturale, aspettava che
174 I, X | E dopo tutto questo ell'era venuta là a distruggere
175 I, X | faceva più nessun conto; era venuta là per compire, quasi
176 II, I | Dice che il tenore stanotte era disceso dalla finestra della
177 II, I | fronte corrugata; tanto era completo e ricreante lo
178 II, I | allegrezza. E tale davvero era la Gaudenzi, che, veduta
179 II, I | riusciva pericolosa, quanto più era inconscia degli effetti
180 II, I | fermava negli occhi altrui era imposibile credere che quegli
181 II, I | significazione profonda; ed era impossibile a non sospettare
182 II, I | non ne sapeva nulla, tanto era tranquilla e ingenua!! Ingenua,
183 II, I | essere perfettamente calma, era anche perfettamente buona;
184 II, I | Venezia, per esempio, si era invelenito pensando alla
185 II, I | pensavano al pari di lui. Era insomma un uomo irrequieto,
186 II, II | del sole e dell'aria. Tale era la condizione in cui versava
187 II, II | ne' parlari privati; anzi era codesta massa di uomini
188 II, II | considerar le cose, non era inferiore a quegli ingegni
189 II, II | predestinati all'immortalità, era Lorenzo Bruni, che forse
190 II, II | illuminato, costantemente era stata incaricata di sedere
191 II, II | fanciulletta, quando rimase orfana, era già tanto innanzi nell'arte,
192 II, II | coraggio di promulgarlo.~Era dunque stato in gran parte
193 II, II | professione che, comunemente, era creduta il varco della perdizione.
194 II, II | petto qualche cosa che non era più nè calma di affetto
195 II, II | insomma e inconsapevolmente s'era innamorato della fanciulla;
196 II, II | sinistra, che in un baleno era corsa per tutta la città,
197 II, II | bisognava rispettare per forza, era pur essa iniziata ai misteri
198 II, II | Gaudenzi, il giudice, ch'era giovane e di maniere squisite,
199 II, II | verso il quartiere dove era la casetta della Gaudenzi,
200 II, II | padroni del giardino dov'era stato còlto Amorevoli, e
201 II, II | contessa Clelia, e dire ch'era giovane e bella, egli che
202 II, II | ma Lorenzo, il quale era di fuori, e non era stato
203 II, II | quale era di fuori, e non era stato a Milano che due stagioni,
204 II, III | pazzia della stagione; quasi era per morire dello sforzo
205 II, III | fosse in teatro, quando era alla cadenza, dove azzardava,
206 II, III | tanto meno a quel tempo s'era pensato ad un'opportuna
207 II, III | dei Foghetti, di cui esso era il capitano.~Lorenzo, che
208 II, III | in orchestra.~Chi parlava era il giovane Londonio, la
209 II, III | Ormilìa, un ramo della quale s'era stabilito in Lombardia al
210 II, III | del signor Lorenzo Bruni, era già noto come pittore di
211 II, III | nelle società alte e basse, era la sua amenissima giovialità,
212 II, III | prometteva, onde se egli era un amico carissimo, qualche
213 II, III | amico molesto; ma quanto era temuto, altrettanto era
214 II, III | era temuto, altrettanto era cercato, e si moriva di
215 II, III | tutti quei convegni dov'era solito praticare.~In quel
216 II, III | dei pittori milanesi.~V'era il maestro di lui, Ferdinando
217 II, III | Cerano e del Legnanino; v'era il giovane pittor De Giorgi,
218 II, III | pittor Frasa e del Lucini; v'era Angelo Mariani e Zucchi
219 II, III | di cose d'arte, e che s'era dimezzato tra il Procaccini
220 II, III | di trote e di aragoste. V'era il fanciullo Biondi, che
221 II, III | signor Lorenzo, che non era uno sciocco nè un buontempone,
222 II, IV | IV~Lorenzo dunque era tutto preoccupato del suo
223 II, IV | mettere in pubblico quel che era successo in segreto, di
224 II, IV | passava inutilmente, e che era preziosissimo per la natura
225 II, IV | punto, che a trovar un letto era come trovar un tesoro. Io
226 II, IV | cert'ora, quando l'albergo era tutt'occupato dal primo
227 II, IV | l'oste. Forse perchè io era il più giovane di quanti
228 II, IV | e tondo e grasso qual era colui di Chioggia... non
229 II, IV | di Pulcinella, chè tale era la sua maschera, e si mise
230 II, IV | Domando io dunque, se c'era bisogno di andar altrove
231 II, IV | gl'istrumenti. Il teatro era zeppo, già faceva quel mezzo
232 II, IV | medesima perfezione, si era sovrapposta una velatura
233 II, IV | avvenne tutto quello che era avvenuto la notte addietro.
234 II, IV | lasciava andar in teatro, v'era accompagnato in cocchio
235 II, IV | sperato, quando sentì ch'essa era stata citata a comparire
236 II, IV | rilassatezza del costume, era così eccezionale e strana,
237 II, V | soave e mite creatura, s'era dischiusa con uno squarcio
238 II, V | Bene, a poco a poco, s'era venuta placando, e piangendo
239 II, V | far il suo desiderio e s'era lasciata ornare dalla sollecita
240 II, V | la quale mille volte s'era pentita di non aver tosto
241 II, V | encefalite fulminante. Il conte era della famiglia di quel tale
242 II, V | potevano, passò nella sala dov'era la madre della contessa,
243 II, V | un po' duramente, le si era sempre dimostrato cortese;
244 II, VI | festa da ballo al teatrino era già all'apogeo dello splendore,
245 II, VI | occasione delle feste, e tutto era di conformità con quella
246 II, VI | Ciascuna fila de' palchetti era rigirata da trenta lumiere
247 II, VI | interno del teatro Ducale era di gran lunga superiore
248 II, VI | il lusso e lo splendore era tanto in platea e sul palco,
249 II, VI | divisione che tra ceto e ceto era ancora ben determinata,
250 II, VI | patriziato e borghesia e plebe era mantenuta inesorabilmente
251 II, VI | quelle feste del carnevale. Era una continuazione modificata
252 II, VI | quale, con poche variazioni, era quella che introdusse poi
253 II, VI | subito dopo Cesare Larghi, ch'era segretario soprannumerario
254 II, VI | da ballo, ritornò dove s'era trattenuta la contessa Clelia,
255 II, VI | la verità allo scoperto.~Era da circa mezzo secolo che
256 II, VI | balli alla settimana, si era introdotta la perversa invenzione
257 II, VI | che, rimasta vedova, s'era invaghita d'un giovane cavaliere,
258 II, VI | nel marzo dell'anno 1749 era uscita pure a Milano, in
259 II, VI | che il tenore Amorevoli era in teatro; si propagò la
260 II, VI | si propagò la notizia ch'era venuto per vendicarsi della
261 II, VI | E intanto quella notizia era giunta all'orecchio del
262 II, VI | che il tenore Amorevoli era venuto in teatro, chiamò
263 II, VI | aspettare il tenente ch'era corso al Pretorio, il quale,
264 II, VI | quale, sollecito e ansioso, era salito dal custode delle
265 II, VI | delle prigioni, e con esso era entrato nel camerino dove
266 II, VI | il tenore Amorevoli non era mai uscito dalla sua cella
267 II, VI | delle maschere-ritratti non era che del carnevale passato,
268 II, VI | passato, e l'ordinanza non gli era posteriore che di nove mesi.
269 II, VI | loro padroni. In una parte era uno schiamazzo assordante
270 II, VI | trionfo; e che l'alterco era tra il conte V... e suo
271 II, VI | suo cognato, perchè non s'era più trovata in nessun luogo
272 II, VI | all'idea che la contessa era scomparsa e non si sapeva
273 II, VI | annunzio che l'unico figliuolo era stato trattenuto prigioniero;
274 II, VI | muricciolo saltato... e colui che era stata la cagione prima e
275 II, VI | illustrissimo signor conte era di lire milanesi duecent'
276 II, VII | che l'antico Pretorio non era che l'attuale palazzo dell'
277 II, VII | potè accorgersi, acuto com'era naturalmente e penetrativo
278 II, VII | singolare avversione; perchè non era quella consueta severità
279 II, VII | la sorella del senatore era la moglie del marchese Recalcati,
280 II, VII | questo dottor collegiale era intrinseco del vicario di
281 II, VII | che, dopo tutto quello che era successo, non era ancora
282 II, VII | quello che era successo, non era ancora provato che donna
283 II, VII | perchè dal suo labbro non era uscita confessione nessuna,
284 II, VII | giurisprudenza a quel tempo). Non v'era un codice scritto ben discusso,
285 II, VII | come di un senatore. Ed era da quattro secoli che ciò
286 II, VII | dice Sclopis, manifesta era l'accusa, pubblico l'esame
287 II, VII | per tutte le altre parti era stato così benefico), s'
288 II, VII | prima il processo segreto era invalso soltanto nelle questioni
289 II, VII | assunto o lo contrastava, era dotto, acuto e dialettico,
290 II, VII | pietà coloro dalla cui parte era la ragione. Se poi una tale
291 II, VII | pratica di giurisprudenza era comune a tutt'Italia e a
292 II, VII | criminali di Carlo V; ma v'era un fatto che, quand'anche
293 II, VII | V i migliori possibili, era tale da mettere ogni cosa
294 II, VII | ogni cosa in disordine; ed era che il campo della giurisprudenza
295 II, VII | giurisprudenza giudiziaria era tenuto e padroneggiato con
296 II, VII | Il collegio dei dottori era costituito per la maggior
297 II, VII | Da questo collegio, che era, quasi diremmo, un vivaio
298 II, VII | e casato: ma questo non era già un mezzo di equilibrio,
299 II, VII | che l'auditore, il quale era intento a sfogliar carte,
300 II, VII | gli rivolgesse la parola. Era ansioso di sapere se gli
301 II, VII | precisamente la donna che sola era stata la cagione di trarre
302 II, VII | ma il solo tuttavia che m'era possibile, ho potuto mostrare
303 II, VII | avuto parte nel fatto, non c'era nessuna ragione per cui
304 II, VII | sotto alle cui finestre era succeduto l'arresto del
305 II, VII | che alla mattina com'ella era scomparsa dal teatro e dalla
306 II, VII | da quello del marito, si era determinato di prender lui
307 II, VIII | Eppure, a pensarci bene, era questo il partito più conveniente
308 II, VIII | prima volta che donna Clelia era scomparsa dal teatro, abbiamo
309 II, VIII | Podone. - E il contadino era partito sotto gli occhi
310 II, VIII | altro motivo che perchè era quella la terra più lontana
311 II, VIII | quando la marchesa padrona era già a letto, dopo essersi
312 II, VIII | notizia che la contessa era partita per Ponte san Marco;
313 II, VIII | lettore sa, un uomo della casa era già in viaggio per quella
314 II, VIII | carrozziere di casa Cusani quel ch'era avvenuto, si recò insieme
315 II, VIII | sfuggir di bocca quel ch'era seguito, nemmeno colla marchesa,
316 II, VIII | a donna Paola Pietra, ed era quella appunto che la contessa
317 II, VIII | potessi far noto al mondo qual era la mia intenzione, e come
318 II, VIII | conoscere che la mia intenzione era di salvarlo in ogni modo!
319 II, VIII | una lettera il cui tenore era questo:~"Donna tanto infelice
320 II, VIII | essere un testamento; che se era stato commesso un delitto
321 II, IX | scintillava Giove; ma la contessa era ben lontana dal considerarlo
322 II, IX | più grande della terra; ed era ben lontana dal notare,
323 II, IX | antecedente aveva saputo come non era stato esso a trarla in insidia
324 II, IX | una brezzolina crudetta, era perchè da un palazzo vicino,
325 II, IX | molte voci cantanti ve n'era una che, quantunque in minor
326 II, IX | di notte a quel balcone, era inoltre per fare un atto
327 II, X | insieme alla notizia ch'era già corsa dell'arresto di
328 II, X | di esaminare dappresso se era poi tanto bella come si
329 II, X | si diceva, se il tenore era stato di buon gusto, se
330 II, X | la testa della donna che era l'oggetto del discorso universale.
331 II, X | almanaccare. Quella figura era d'un giovane gentiluomo,
332 II, X | fanciulla. Chiesto di chi era il palazzo, a donna Clelia
333 II, X | della famiglia; chiesto chi era la fanciulla, le fu detto
334 II, X | completo della beltà veneziana, era la sorella maggiore di quella
335 II, X | accertarsi se quel giovane era colui veramente ch'ella
336 II, X | Galantino, che a diciasette anni era stato lacchè nella casa
337 II, X | veloce. Quel giovinetto era dunque diventato una specie
338 II, X | del suo ceto, e siccome era di un'avvenenza non comune,
339 II, X | svegliata ma di trista indole, era stato guasto da tante carezze
340 II, X | rissa. Essendo discolo, e ch'era peggio, essendo bello, aveva
341 II, X | un vecchio carrozziere, s'era trovato costretto più d'
342 II, X | gran signore di Napoli, che era venuto allora a stare a
343 II, X | passato a Venezia, non ci era nulla di straordinario,
344 II, X | promuovere di grandi sospetti era quello sfoggio repentino
345 II, X | giuoco, e bizzarro qual era e amante della eleganza
346 II, X | nota la cagione per cui era stato cacciato dalla casa
347 II, X | arcani desiderj del cuore, si era lasciata cogliere da quel
348 II, X | erasi ritirata, il giovane era disceso, e la gondola, movendo
349 II, X | luna, per una divisione che era tra palazzo e palazzo, penetrato
350 II, XI | racconto della maschera di cui era stata la vittima; si era
351 II, XI | era stata la vittima; si era consolata al pensiero che
352 II, XI | al pensiero che Amorevoli era ancora in prigione; che
353 II, XI | nascosta pur nel momento ch'era accorsa all'altrui soccorso.
354 II, XI | egli sapeva come stava, era quell'essere stato sì tosto
355 II, XI | riconosciuto, trasvestito qual era e pur fra l'oscurità; onde
356 II, XI | d'uomo assalito qual egli era, pensò di farsi assalitore,
357 II, XI | che stette in Venezia, si era impadronito d'una buona
358 II, XI | viaggi a Parigi, che allora era il quartier generale della
359 II, XI | generale della moda, e lo era diventato fin dal tempo
360 II, XI | loro precursori; e giacchè era il secolo delle eleganze
361 II, XI | voleva visitare; perchè era di prammatica che il padrone
362 II, XI | gemme). Il servo, il quale era stato indettato dalla padrona
363 II, XI | da quando la contessa le era stata raccomandata, rispose
364 II, XI | alla padrona stessa. Questa era in casa, e disse: - Va dalla
365 II, XI | sconcertata. Il servo, ch'era a parte degli arcani, le
366 II, XI | presentarsi; ma un giovane che era nato da un carrozziere,
367 II, XI | nato da un carrozziere, ed era cresciuto tra le gambe de'
368 II, XII | aprire uno scrigno dove non v'era che della carta scritta,
369 II, XII | di casa V..., donde non era mai uscito o, almeno, non
370 II, XII | uscito o, almeno, non ne era uscito in modo da poter
371 II, XII | insieme col colore che gli era tornato sulle guancie, gli
372 II, XII | taceva, ma nella sua testa era penetrata la convinzione
373 II, XII | quel che aveva sospettato era vero.~Nella bilancia della
374 II, XII | della contessa, fu perchè era tutt'altro che preparato
375 II, XII | credeva almeno, l'uomo che era fuggito in quella notte
376 II, XII | dalla casa F... e da cui era nato tutto il parapiglia. -
377 II, XII | il Galantino e non altri era l'autore del trafugamento;
378 II, XII | Considerava poi che non era facile a trovare la cagione
379 II, XII | eccesso di questo desiderio era d'impaccio a donna Clelia,
380 III, I | di soddisfare a ciò che era giusto ed onesto in tutti
381 III, I | in privato, e, fin dove era possibile, dell'azione interna
382 III, I | magistrature. Visitata com'era di frequente dalle persone
383 III, I | tutti. Del resto donna Paola era quella precisamente che
384 III, I | per modestia e per bontà era d'indole pieghevolissima,
385 III, I | stava o più in su di lui, od era pari a lui per grado di
386 III, I | qualche sensazione che non era tutta di piacere, chè ben
387 III, I | proponeva un fine, animata qual era dalla convinzione e dall'
388 III, I | quell'ottimo magistrato non era tranquillissima, onde in
389 III, I | procedura, perchè donna Paola era temuta di quel timore il
390 III, II | trasse nella libreria, dov'era un po' di silenzio.~- Caro
391 III, II | caratteristiche del Verri era di non patir quasi d'invidia (
392 III, II | altrui, onde guardare cosa c'era di bello e di nuovo.~- Chi
393 III, II | ventidue anni, pure non era stato in teatro che poche
394 III, II | il costume generalmente era allora così rilasciato,
395 III, II | alla quacchera d'oggidì era ignoto tra genitori e figliuoli,
396 III, II | la bellissima Gaudenzi... Era giovinotto, era vivacissimo.
397 III, II | Gaudenzi... Era giovinotto, era vivacissimo. E la simpatia
398 III, II | male. Nè quella figura gli era uscita di mente, anche dopo
399 III, II | porta, - indizio che non era proprio convinto della necessità
400 III, II | giungere a sapere ch'egli era andato nella casa della
401 III, III | Gaudenzi, e sentito ch'ella non era mai uscita in tutta la giornata,
402 III, III | insieme colla fantesca ch'era corsa a riferire quella
403 III, III | di Spagna. Ma la Gaudenzi era la figliuola schietta della
404 III, III | una donna. - L'ingenuità era pari tanto nel giovine Verri
405 III, III | nella Gaudenzi; ma il primo era timidissimo, mentre la seconda,
406 III, III | virile, che forse, a chi era avvezzo al profumato galateo
407 III, III | trovar le parole, tanto era impacciato dalla sua timidezza.
408 III, III | onore...~Quell'onore non era certamente la parola che
409 III, III | de' conti, che intenzione era la sua? Quella di far vedere
410 III, III | pubblico aveva torto e che io era innocente... Ben è vero
411 III, III | perchè in quel momento non c'era altro mezzo di far cessare
412 III, III | quel ch'egli sospettò, era vero. - Un mese prima, chi
413 III, III | nuovo le avesse chiesto, se era innamorata, di nuovo ella
414 III, III | Oh da moltissimi anni! Io era una ragazzina senza padre
415 III, III | Moisè... Chi mi curava non era allora che questa buona
416 III, III | virtù onde il signor Lorenzo era instancabile a vantaggio
417 III, III | conte Pietro Verri, il quale era là quasi in attitudine di
418 III, III | fanciulla. Ma che mai c'era di tragico in quella campana
419 III, III | senatore conte Gabriele era un uomo di ferro, e guai
420 III, III | saputo che suo figlio non era già rincasato prima della
421 III, IV | animo e l'ingegno del Verri era di quella tempra saldissima,
422 III, IV | gli facea forza, non gli era più possibile, per nessun
423 III, IV | della sua faccia quand'egli era preoccupato di qualche forte
424 III, IV | pensò che il miglior partito era di far la versione di quella
425 III, IV | consisteva in ciò, che suo padre era innamorato della lingua
426 III, IV | a danno di chi veramente era in colpa; venivasi con ciò
427 III, IV | del detto marchese non s'era più trovato il testamento
428 III, IV | raccomandazione del segreto, le era fatta la rivelazione intorno
429 III, IV | sua saviezza pensò che non era a tener conto nessuno di
430 III, V | della storia di Francia, era provato dalla storia di
431 III, V | casi dubbj.~Quel ridotto era zeppo d'illustrissimi della
432 III, V | rimanente nobiltà - che era numerosa, e alla quale in
433 III, V | abuso della ricchezza - dov'era gentilezza d'ingegno, ell'
434 III, V | ma facendola inevitabile.~Era dunque da quasi tre secoli
435 III, V | vita interna di Venezia era una vita continua di godimento,
436 III, V | allegria de' suoi carnevali era divenuta proverbiale in
437 III, V | il banco di sovente; ed era un tagliatore di tanta destrezza
438 III, V | troviamo con questa narrazione, era la terza d'aprile, ed egli
439 III, V | ed egli più del consueto era stato favorito dall'audacia
440 III, V | che aspettavano lui; gli era come quando uno si sente
441 III, V | poi, considerato che non c'era a far nulla, mosse difilato,
442 III, VI | di cui egli in quel punto era vittima. Il segretario non
443 III, VI | il giorno e l'ora che si era lasciato pigliare all'amo
444 III, VI | trafugar le carte, tra le quali era il testamento del marchese
445 III, VI | per altri indizj, ciò non era stato che in conseguenza
446 III, VI | lo cruciava veramente si era che aveva con sè molt'oro
447 III, VI | giustizia, la sua venuta era attesa da qualche ora, e
448 III, VI | da qualche ora, e già gli era stato preparato l'alloggio.
449 III, VI | notissimo a tutta Milano, era già corsa per la città,
450 III, VI | lato in tutti gli animi era spontaneamente penetrata
451 III, VI | il lacchè; e dall'altro era universale l'opinione che
452 III, VI | altrui. Ma d'un nuovo fatto era in attesa la città, ed era
453 III, VI | era in attesa la città, ed era la liberazione del tenore
454 III, VI | appena seppe che il lacchè era nelle mani del barigello,
455 III, VI | in carcere, a un tratto era comparso il sereno; per
456 III, VI | diversamente, e tale e tanta era la mala prevenzione della
457 III, VI | donna Paola Pietra di cui era ammiratore sviscerato. Nemico
458 III, VI | cui, convinta del vero, era stata fortissima contro
459 III, VI | persecuzioni, non per tanto s'era comportata di maniera, da
460 III, VI | all'opinione vulgare ed era salita in tanta venerazione,
461 III, VI | casa di donna Paola Pietra era frequentata giornalmente
462 III, VI | persone, e le cose a cui ella era supplicata di provvedere
463 III, VI | raccomandarsi alla S. V.~- Non c'era nessun bisogno, io sono
464 III, VI | Senato, un Morosini, il quale era svizzero (in Senato confluiva
465 III, VII | quella situazione non c'era e non ci poteva essere musica
466 III, VII | Angelo Amorevoli, il quale era stato la sua risorsa durante
467 III, VII | albergo dei Tre Re, dov'egli era alloggiato e dove, pochi
468 III, VII | pigliar aria, chè questa era sempre stata la sua incombenza;
469 III, VII | cominciò la processione, era bello vederlo a togliere
470 III, VII | rosse, azzurre. - Oh com'era felice Zampino di aver ripigliato
471 III, VII | volta, e che, per quanto gli era stato riferito, aveva messa
472 III, VII | all'albergo dei Tre Re, dov'era già preparata una gran tavola
473 III, VII | quaranta posate, la quale era la tassa che Amorevoli doveva
474 III, VII | di benevolenza onde gli era cortese; e finalmente potè
475 III, VII | momento, in cui l'ira gli era stata dimezzata in petto
476 III, VII | tentato per far credere ch'ell'era stata rapita, più volte
477 III, VII | il fatto che l'Amorevoli era in prigione, e trovavasi
478 III, VII | giornata seppe che il tenore era stato messo in libertà;
479 III, VII | affatto), che il tenore era stato scritturato dai messeri
480 III, VII | teatro del Re... Ma egli era ispano-italico. - E questo
481 IV, I | Branda, sostengo che non solo era un grande poeta, ma era
482 IV, I | era un grande poeta, ma era anche un poeta galantuomo,
483 IV, I | compire gli anni ventuno, era Giuseppe Parini. Donna Paola
484 IV, I | Orazio dalla natia Venosa era stato condotto a Roma dal
485 IV, I | padre liberto; così a lui era toccato un padre tanto amoroso,
486 IV, I | autori latini e ad Orazio, era appunto giovata al Parini
487 IV, I | felicità del suo ingegno, era riposto il metodo più sicuro
488 IV, I | caldissima eloquenza, a cui era fomento la nativa severità
489 IV, I | stamattina in casa Marliani... ed era tutta sconcertata... in
490 IV, II | malanno non indifferente, gli era cresciuto in cuore l'affetto;
491 IV, II | altre città. Però, egli era sollecitato da un'altra
492 IV, II | da un cameriere che non era di Venezia, ma parlava l'
493 IV, II | quel cameriere, che non era di Venezia, dicesse la verità,
494 IV, II | verso la Zueca. Il felze era stato levato, e Amorevoli
495 IV, II | secolo passato; tale almeno era l'opinione e l'esperienza
496 IV, II | corpi celesti (chè di ciò era corsa la voce anche là...),
497 IV, II | non tocca a noi a dirlo. Era la prima volta che provava
498 IV, II | tanto intreccio di cose, ell'era salita a quel fastigio che
499 IV, II | sentimento dell'invidia. Ell'era insomma una specie di lord
500 IV, II | come sappiamo, il sole era entrato in gemelli, e verso
1-500 | 501-1000 | 1001-1500 | 1501-2000 | 2001-2500 | 2501-2657 |