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Gli scellerati per vocazione e per arte, i quali di ogni
cosa si fanno un'arme per raggiungere i proprj intenti, spesse volte nella
raccolta dei mezzi somigliano a quella classe speciale d'avari che sono avidi
dell'oro e lo accumulano affannosamente, non perchè amino l'oro in se stesso,
ma perchè temono sempre di essere sorpresi da
improvvisi bisogni, e però non vogliono lasciarsi cogliere sprovvisti. Il
vecchio Suardi, nella sua speciale condizione, assimigliava a questi avari. Nel
dubbio che i suoi disegni incontrassero ostacoli, nel sospetto anche
lontanissimo che un uomo potesse diventare un suo oppositore, subito pensava
agli schermi, alle ritirate, alle armi di difesa e d'offesa, come se il suo
sospetto si fosse già avverato, e se il suo possibile nemico lo avesse già
colpito. Al pari di un feudatario del medio evo, asserragliava il proprio castello
anche allorquando non gli era posto l'assedio da nessuno, ma soltanto nel
timore che ciò potesse succedere. Allorchè, nelle faccende degli appalti per
l'armata repubblicana, si trovò la prima volta a contatto con monsieur Chapier,
comprese che con quell'uomo non avrebbe mai potuto trovarsi d'accordo, e pensò
tosto ai mezzi di potere, all'occorrenza, disfarsi di quel francese. Ne studiò
l'indole e le debolezze; studiò le relazioni in cui trovavasi con altri uomini;
in che grado fosse rispettato, amato, odiato; su queste osservazioni abbozzò i
proprj disegni, che modificò, perfezionò o cangiò addirittura a seconda delle
circostanze sorvenienti.
In principio, appena ebbe fatta la conoscenza del colonnello
Landrieux, pensò se mai fosse stato possibile di far le parti di Creonte tra il
colonnello e l'intendente, per suscitare tra di loro una tale avversione, che
l'uno dei due, o l'uno e l'altro insieme, potessero andar colle gambe in aria;
s'accorse però presto che del Landrieux, per quell'affare speciale, non c'era
da cavare nessun partito; onde se lo tenne buono per qualche altra cosa, e
lasciò andare. In appresso s'avvide che monsieur Chapier, con cui la natura,
per ciò che riguarda l'avvenenza, non era stata cortese, guardava di pessimo
occhio i bei giovinotti, e all'uopo anche ne sparlava e li metteva in dileggio.
A questa scoperta presto ne tenne dietro un'altra; e fu che monsieur Chapier
andava perduto dietro al bel sesso, e, per quanto pareva, con tanto maggior
fervore quanto più era implacabile il loro gelo a suo riguardo; e che durante
il carnevale avea tentato ogni sforzo per rendersi amabile, vale a dire avea
tentato l'impossibile; e che si era in sul serio riscaldata la testa quando
vide quel portento di bellezza che era la contessa A... Indi, da certe
contrazioni di muscoli e da certi sguardi obliqui che l'intendente gittò sul
capitano Baroggi, una sera che nella platea della Scala gli era passato
innanzi, potè indovinare ch'ei lo avrebbe voluto piuttosto morto che vivo. Gli
uomini disgraziati colle donne portano un'avversione singolarissima a quelli
che ne sono la calamita. Su questi dati adunque il signor Andrea Suardi fece i
suoi calcoli, in conseguenza dei quali approfittò dell'amabile invito della
bella contessa per mandarle tosto il capitano, avviare tra loro un amore
qualunque, e farlo luccicare poi sugli occhi dello Chapier, con
quell'insistenza onde il monello persecutore spinge al suicidio l'improvvido
merlo, tormentandolo senza posa coi raggi del sole raccolti nello specchietto.
Il Baroggi fu per ciò messo da lui al posto dove il Landrieux non avrebbe
saputo far nulla; fu da lui messo a quel posto coll'intento onde un piantatore
americano mette il generoso cane di Terra Nuova sul sentiero dov'è la traccia
del leopardo o del giaguaro, per aver tempo di porre sè stesso in salvo, dato
un repentino assalto, e senza pigliarsi gran pensiero del pericolo del cane
fedele.
Il Suardi aveva preso a proteggere il povero figliuolo del
disgraziato Baroggi; lo aveva fatto educare senza risparmi; aveva sentito e
sentiva per lui qualche affezione, che in certi momenti diventava anche
caldissima. Ma egli era avvezzo a sagrificare tutto ai proprj fini; avrebbe
sagrificato anche i figli, se ne avesse avuti; onde non vi poteva essere
un'eccezione nemmeno pel Baroggi. Se non c'era la necessità di adoprarlo, lo
risparmiava ed era contento; ma se la necessità facevasi imperiosa, sentivasi
disposto ad immolarlo freddamente, e addio affezioni. Nella categoria degli
uomini belve il Suardi poteva essere qualificato come il leone messo a
raffronto col tigre: il primo divora per fame; il secondo per rabbia e voluttà
di strage.
Ora, tornando al teatro della Canobbiana, la contessa A...
assaporò a lungo il piacere di sedere in palco dirimpetto al bel capitano; chè
tutte le donne che fanno all'amore per passione e per diporto esultano nel
mostrare al mondo, quasi in atto di trionfo, l'ultima loro conquista: in ciò
non molto dissimili dai fanciulli che con giubilo fanno vedere a tutti l'ultimo
loro giocattolo. Ragion volle però che, uscendo dal palchetto, dove erano
entrati altri aspiranti, lasciasse lo strenuo dragone per farsi accompagnare da
loro in Ridotto dove, di quel tempo, si raccoglieva il fiore della
cittadinanza, e dove, anche dopo finito lo spettacolo teatrale, si prolungavano
sino ad ora tardissima la conversazione e il giuoco.
Il Suardi, colto il momento che il Baroggi fu solo, lo prese
sotto il braccio, e così gli disse:
Caro Geremia, c'è un originale di francese al quale è
necessario che tu dia una lezione piuttosto grave.
È borghese o soldato?
È un anfibio.
Come un anfibio?
Voglio dire che veste la montura, ma quando gli altri si
fanno ammazzare, egli conta i denari e prepara i pacchi per le truppe. È un
intendente.
Ah, ah, monsieur Chapier. Lo conosco benissimo. Al teatro di
S. Martino c'è uno scimiotto vestito da generale che sulla corda va dal palco
scenico alla soffitta, il quale sembra suo
fratello gemello. Ha la debolezza di voler piacere alle donne. Oh... lo conosco
benissimo.
Che tu lo conosca va bene; ma va male che egli sparli di te.
Come fa a sparlare di me, se io non gli ho mai tôrto un
capello?...
Ha sparlato di te e ha sparlato di lei...
Di lei? di chi?
Della contessa, s'intende. Ha detto che la contessa paga gli
amanti, e che ti...
Qui il Baroggi mandò un'esclamazione che si sarebbe
sviluppata in un fremito ferino, se il Suardi non lo avesse frenato.
Che cosa gridi, matto? Lascia gridar chi è sporco. Piuttosto
va a pigliar quel furfante pel collo e...
Il Baroggi, senza rispondere, aveva già saltato tre gradini.
Il Suardi lo trattenne ancora.
Ma dove corri, se non sai nemmeno dov'egli si trova?
Sarà in Ridotto, come al solito. Eppoi, dovunque ei si fosse
cacciato, lo troverò io in ogni modo.
Chi ha fretta va adagio, chi vuol vendicarsi manda giù l'ira
e si arma di sorrisi. Non occorre che a un soldato tuo pari io dia dei
suggerimenti; ma colui non deve sentire dalla tua bocca la cagione del tuo
sdegno. Sopratutto che il nome della contessa sia rispettato col silenzio.
Sorridendo gli si va vicino e lo si guarda, come a dirgli: Mi fai ridere e mi
fai compassione nel tempo stesso; se non s'accorge, si torna da capo; se non
basta, passando vicino alla sedia, gli s'urta dentro; se non basta ancora, gli
si pesta un piede, in guisa da fargli comprendere che non è stato uno sbaglio.
Già quando un cane guarda un gatto, non occorrono raccomandazioni per farli
venire alle prese. Il resto vien da sè.
Quel che il Suardi aveva detto, era il vero. Monsieur
Chapier aveva infatti, momenti prima, sparlato del Baroggi a quel modo che fu
riferito. Il Suardi, che stette in sull'ale tutta la sera per non lasciar
sfuggir nulla, sapute quelle ingiurie, corse a farle fruttare, e fruttarono
infatti più di quello che si sarebbe pensato. Il Baroggi quando salì in
Ridotto, traspirando ira da tutti i pori, non disse nulla; ma, passando vicino
alla sedia dov'era monsieur Chapier, la urtò di tanto, che spostandola un buon
tratto, il Francese sarebbe caduto, se un ufficiale non l'avesse preso tra le
braccia. È inutile il dire che gl'insulti scoppiarono senza farsi aspettare.
Tutto il Ridotto fu sottosopra, e la prova delle armi sarebbesi fatta là
issofatto, se non si fossero intromessi ufficiali e cittadini a metter pace pel
momento, e a trasportar la questione sul terreno del così detto onore.
Le cose erano a tal punto quando la platea sorse tutta
quanta.
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