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Giuseppe Rovani Cento anni IntraText CT - Lettura del testo |
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XVII Il Suardi si alzò, lo inchinò, e pensando fra sè: Vedo che siamo nel bosco della Merlata, e converrà tenere il pollice sul grilletto uscì anch'esso a lenti passi dal Ridotto e risalì in palco. Il giudice F...,appena partito, si recò nel palco del ministro Luosi a riferirgli il colloquio avuto col Suardi del quale però soppresse tutta l'ultima parte relativa al notajo Macchi ed al notajo Agudio. Lasciato il ministro andò poi subito in traccia dell'avvocato Gambarana, che era in teatro. Trovatolo, lo informò del dialogo avuto col Suardi, ma esponendogli invece esattamente quella parte che aveva taciuto al Luosi. Questo è un contrattempo, disse il Gambarana. Io non credo però che possano essere rimaste delle carte presso il notajo Agudio. Può essere e non essere; in ogni modo converrebbe che noi fossimo i primi a poter esplorare l'archivio del defunto Macchi. A me, non conviene. Con dei denari... Non mi conviene. Dunque?... Dunque tocca all'avvocato Falchi a tentare le indagini colà. Fatto da lui, nella sua qualità di patrocinatore del Baroggi, è un atto giusto e naturale. Domani mattina parlerò all'avvocato. Scambiatisi di fuga tali disegni, il giudice e l'avvocato si lasciarono, entrando l'uno in un palchetto, l'altro in un altro. Il giorno dopo, nelle ore pomeridiane (notiamo questo perchè, se fosse stato di mattina, i fatti avrebbero forse avuto altro avviamento), il Suardi si recò dal notajo Agudio. Si fece annunziare, fu ricevuto, com'è naturale; ma trovò un uomo di un'agrezza quasi villana. Ella mi conoscerà. Non lo conosco niente affatto. Allora le dirò che è il medesimo signor giudice F... che m'ha fatto espressamente venire a Milano, per l'oggetto di cui le parlerò; e che sono qui perchè è già corsa intelligenza con lui. Dica presto, dunque, in che cosa posso servirla, perchè non ho tempo da perdere. So che ella ha conservato tutto il repertorio lasciato dal dottor Macchi. Ho conservato quel che ho conservato. È probabile però, che, avendo il Macchi prestato per molto tempo l'opera sua al marchese F... defunto sessantatrè anni fa, sieno rimaste nelle sue cartelle e lettere e carte e documenti di spettanza di quella casa. Può essere benissimo. Ma io non so, nè ho tempo di far ricerche. D'altra parte, siccome tutto quello che ho acquistato è di mia proprietà, così io non ho nessun obbligo nè di conservare quello che tengo, nè di mostrarlo altrui, nè di cederlo. Non c'è nessuno che voglia venir qui a fare il padrone in casa sua, signor dottore; ma è affare di coscienza, e una sola carta trovata può far saltar fuori quello che si pena a trovare da sessant'anni. La prego, signore, a non pigliarsi briga della mia coscienza, perchè di questa ne sono il custode io. Non voglio farmi padrone nemmeno della sua coscienza, caro il mio signor dottore; ma, siccome non deve costar molta fatica a guardare o a far guardare nelle cartelle che devono portar la data dell'anno, così pregherei la sua gentilezza, che, del resto, verrebbe pagata come si merita e profumatamente, a fare questa ricerca, la quale, in un minuto, potrebbe risolvere tutto, e determinare la sentenza dei tribunali intorno alla causa ch'ella ben conoscerà. La risposta che io ho dato a lei, che in faccia mia non ha veste nessuna nè di giudice, nè d'avvocato, nè di parte interessata, la darei anche all'autorità se venisse qui ad impormi quello che non ha il diritto d'impormi. Il contegno e i detti dell'Agudio parvero, più che strani, inverosimili al Suardi; però, dopo aver taciuto un istante: Dunque, ho capito tutto, signor notajo, proruppe, alzandosi; ho capito tutto. Che cosa ha capito? Che è vero quel che mi fu detto. Sappia adesso ch'io non sono venuto qui che per fare una verificazione. Ora so di che si tratta... Le carte ed i documenti di cui le parlava, ella li ha già cercati e trovati e ceduti stamattina a chi non si doveva... Il notajo Agudio fu scosso da queste parole, e si confuse al punto da farne accorto il Galantino, che rimase sorpreso alla sua volta, perchè avendo slanciata quell'asserzione all'avventata, e soltanto per tentare il terreno, non avrebbe mai creduto di dover cogliere così preciso nel segno. Ma rimase ancor più stupito per l'improvvisa scoperta di un turpe intrigo, di cui gli parve complice anche l'autorità.
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