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Giuseppe Rovani Cento anni IntraText CT - Lettura del testo |
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VII Quando la fanciulla discese, non la sgridarono, ma tacquero e stettero chiusi come se non avessero sentito nulla. La signora Corali, che, più di tutti quegli uditori, poteva apprezzare quella straordinaria vocazione della fanciulla all'arte del canto, ne parlò un giorno al maestro Brambilla, il quale, per caso, avendola sentita, anche lui, senza aspettar altro, salì in compagnia della Corali a fare una visita ai genitori di Stefania, per proporre loro di farle studiar la musica e il canto; e, a distruggere tutte le objezioni che a quella proposta essi gli fecero, egli stesso si esibì ad istruirla gratuitamente fintanto che fosse stata al punto di salir le scene; chè allora soltanto avrebbe richiesto un compenso delle sue fatiche. Ma nemmeno a questa generosa esibizione i signori Gentili per allora si lasciarono persuadere. Io non comprendo, diceva il maestro Brambilla, maravigliato di tanta ostinazione; non comprendo come si possa dir di no a chi in poche parole vien loro a proporre nientemeno che di diventare ricchissimi. Loro signori saranno contenti del loro stato; ciò va bene; ma se hanno il diritto di far tutto quello che vogliono per sè, non hanno poi quello di rubare alla loro figliuola quella ricchezza che la natura le ha dato. Mi perdonino se, non avendo il bene di essere un loro amico intimo, parlo con tanta franchezza. Ma, ripeto, che è un peccato, un sacrilegio il lasciare che vada perduto un talento così straordinario. Questa ragazza, in un anno di tempo (so quel che dico e non posso ingannarmi, nè voglio ingannar nessuno) può essere in grado di guadagnare venti, trenta, cinquantamila lire all'anno. Mi pare che non sia una bagatella da guardare con occhio indifferente. È vero, rispose il signor Giacomo; ma è quella benedetta carriera teatrale che mi fa paura. Bisogna che sappiate, caro maestro, entrò allora a parlar la Corali, che queste due perle hanno la disgrazia di conoscere un prete, un monsignore del Duomo, che viene spesso a scompigliar loro la testa e a spaventarli con cento scrupoli. Non dica così, che è anche troppo un sant'uomo monsignore, osservò la signora Caterina. Sarà un santo, voglio crederlo; sarà tutto quel che volete, ma meno preti vengono per casa, e meglio si sta. Figuratevi, caro maestro, che un bel giorno m'entrò in casa a farmi la dottrinetta e pretendeva nientemeno che proibissi a' miei dozzinanti di cantar le arie amorose per non scandolezzare il vicinato. Ma è dunque perchè hanno paura di questo monsignore che non sanno risolversi a fare quel che ho proposto? Ma non è possibile che, se loro vuol bene, esso non veda di buon occhio la loro fortuna. E non è poi sempre vero che il teatro sia tanto pericoloso, come generalmente si crede. Quando poi una prima donna diventa di gran cartello, può passeggiar sicura su tutti i trabocchetti. È ben più pericolosa la povertà per una fanciulla, che, come sento dire, è di una bellezza straordinaria. Ebbene, faremo così, rispose allora il signor Giacomo; domani probabilmente monsignore verrà qui; sentiremo lui. E se dicesse di no? Allora bisognerà aver pazienza. Allora gli farò dir di sì io, conchiuse il maestro Brambilla, e partì colla signora Corali.
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