XXI
Il lettore che sia avvezzo al metodo onde generalmente son
fatti i libri come il nostro, si sarà annojato delle digressioni del Baroggí, e
avrà fatto le meraviglie nel trovarsi invitato all'osteria del Monte Tabor per
sentir poi a parlare di letteratura e d'arti, come se si fosse a qualche ateneo
od accademia; ma gli elementi della vita pubblica e privata sono infiniti, e
noi ci siam proposti di tener dietro alla maggior parte di essi ogni qualvolta
ci si presentan spontanei. Nella società, i fatti più disparati succedono
simultaneamente, e senza che l'uno attraversi all'altro. Intanto che un
negoziante rimane atterrito alla notizia di un fallimento, un verseggiatore è
capace di essere infelice perchè non gli vien spontaneo un tronco che gli
chiuda la strofa.
Hai fatto malissimo, diceva il Bichinkommer al Suardi, a
venir qui in compagnia di questo signor segretario.
Fu egli stesso che venne a levarmi dalla mia cella; fu lui
che mi usò tutte le gentilezze di cui può esser capace il più compìto
gentiluomo; fu lui, infine, che si esibì di accompagnarmi fino alla casa del
Baroggi e fin qui.
Di costui non ho sentito che parole di elogio dappertutto e
da tutti. Ma io non posso capire come il mondo trovi giusto che uno oggi
passeggi sotto a braccio del diavolo, domani di Sant'Antonio. Non ti par egli
che, per riuscir gradito tanto al diavolo che al santo, bisogna che di
necessità inganni qualcuno?
Generalmente parlando, sì; ma costui mi sembra
qualche cosa di eccezionale. D'uomini me ne intendo anch'io, e ti assicuro che
io vidi sulla sua faccia i segni più manifesti della soddisfazione e della
contentezza, quando mi lesse la lettera con cui il notajo Agudio domandava la
mia liberazione, ed esponeva il fatto d'aver ceduto al marchese F... i
documenti trovati nell'archivio del dottor Macchi. Ma, a proposito di questo
Agudio, come spieghi tu, ch'egli siasi preso tanta cura di me, mentre io non so
nemmen chi egli sia?
In che modo la lettera venne nelle mani di questo
segretario, mentre fu indirizzata al direttore di polizia?
Il direttore lascia far tutto al consiglier Pagani. E
questi, per certe materie, lascia far tutto al segretario. Ecco spiegata la
cosa.
Costui ha detto un momento fa ch'erasi recato dal marchese
F... per officiarlo a tuo vantaggio.
È così, infatti; e col mostrare la lettera al marchese,
ottenne tutto quello che domandò. Il marchese ne fu spaventato, e si recò
issofatto dal barone Gehausen a levar la querela contro di me, e a intercedere
perchè fossi tosto rimesso in libertà.
Ma che si fece della lettera spedita dal notajo Agudio?
Io non so più niente.
Qui c'è sotto un nuovo imbroglio. Son due giorni che la
lettera venne recapitata al direttore, contemporaneamente ad un'altra che fu
spedita al tribunale civile; ma, ad eccezione della tua liberazione, non vedo
gli effetti che quelle lettere dovevano produrre. Pur troppo il marchese è
onnipotente, e...
Pare che questo segretario voglia avviare un aggiustamento
tra il marchese e il Baroggi...
Che aggiustamento! Se i documenti saltan fuori il Baroggi
deve ottenere tutto il fatto suo, senza bisogno di transazioni.
È vero... e allora posso prepararmi a godere una parte dello
spettacolo tutto a mio beneficio...
Quale?
Lo spettacolo d'un marchese collarone e gesuita che per
combinazione possa aspirare alla berlina. Che cosa vuoi? Io amo il Baroggi, e
desidero che si volti e rivolti in mezzo a zecchini... ma ciò che più esalta la
mia fantasia, e mi mette la smania in corpo è il progresso dell'umanità...
E che c'entra adesso il progresso dell'umanità?
Nel trovare il modo che i titoli, le aderenze, la ricchezza,
non bastino più a coprir le magagne degli uomini e a far chiudere la bocca
anche alla legge.
Il desiderio è bello e buono; ma i titoli e la ricchezza
avran sempre in saccoccia il ventun di
tarocco.
A questo punto i quattro passeggianti salirono fin sulla
rotonda a piattaforma, dove si entrava nella slitta e da cui si poteva dominare
la sua discesa precipitosa. Quella rotonda era quasi sempre
affollata; in quel momento poi era stipatissima di spettatori perchè le Loro
Altezze Imperiali trovavansi là. Ci pare di aver detto come, in una delle
accademie vocali date a Milano, dov'era intervenuta la viceregina, questa aveva
donato a madamigella Gentili un grosso smeraldo, accompagnando il dono con
parole cortesi e carezze senza fine. Ora in quel dopopranzo del 24 settembre, i
coniugi Gentili vollero condurre la loro figliuola a quel divertimento
popolare. Come dicemmo, la notizia dell'intervento delle Loro Altezze aveva
fatto accorrere al Monte Tabor quasi tutta Milano, e la madre di Stefania, a
cui, dopo il fatto dello smeraldo, pareva d'essere diventata un po' parente
della viceregina e sentiva un segreto orgoglio di avere una figlia stata
onorata di tanta distinzione, pregò il docile marito a non lasciar passare
quell'occasione. Il conte Alberico B...i, che aveva saputo la cosa, erasi
trovato là colla carrozza, e nella sua qualità di futuro sposo, quantunque i
parenti, per certi riguardi portati all'esagerazione, lo tenessero alquanto
discosto dalla figliuola, erasi tuttavia accompagnato seco loro. In una parte
della rotonda v'eran delle sedie privilegiate, che si pagavan due lire
austriache l'una; e il conte Alberico, com'è naturale, ne pagò tre, perchè
madamigella potesse sedere tra il papà e la mamma, e godere agiatamente lo
spettacolo.
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