VIII
Trattenutisi in questa città parecchi giorni ancora, il
Suardi partì poscia per Londra in compagnia di Giovanni Berchet; e l'avvocato
Montanara tornò a Milano.
I soli intimi amici che rimasero al Baroggi tra i Parigini
erano il dottor Broussais, autore del celebre libro Della Irritazione e della
Pazzia, allora medico in capite e professore all'Ospedale militare, uomo
d'ingegno sterminato, di costumi semplici e di
cuore eccezionalmente buono. Esso era a parte d'ogni segreto del Baroggi
insieme col poeta Musset, giovanissimo allora e di una tale, quasi diremmo,
ammalata squisitezza di sentimento, che accresceva anzichè alleggerire le pene
del nostro Giunio.
Questi, per coloro che si accontentavano di giudicare un
uomo dal di fuori e nella sola stima della condizione fisica e materiale,
pareva invidiabile. Il bel mondo parigino, tra cui qualche volta egli si
mescolava, facea le meraviglie nel vederlo così spesso meditabondo e chiuso, e
talora stravolto. Anche i più leggieri e increduli osservatori dovevano
persuadersi ch'egli soffriva sinceramente, ed era ben lontano dal recitar la
parte dell'infelice, come allora correva la moda tra' giovani, per rendersi più
interessanti ed andare a seconda di quel dolor tragico che allora s'era
accampato nelle produzioni dell'arte, specialmente della musica e della
letteratura.
Allorchè, un mese dopo che l'avvocato Montanara era venuto a
Milano colla procura di conchiudere amichevolmente ogni controversia col
marchese F..., ei ricevette, insieme coll'avviso che tutto era finito, anche le
credenziali per ritirare dal banchiere Aguado le convenute novecentomila lire;
si diede, com'era naturale, a più largo vivere, e si acconciò d'un cavallo da
sella e d'un calessino; ma i suoi conoscenti, i quali avevan sospettato prima
che qualche angustia domestica potesse, fra l'altre cagioni, avere influenza
sull'umor suo, tanto più si meravigliarono, quanto più videro accrescersi la
sua tristezza insieme collo spettacolo di quella nuova ricchezza.
In sul principio, a dir tutto, egli ne aveva provato qualche
soddisfazione e contento; ma fu per poco. Egli si era illuso un istante che con
quella ricchezza avrebbe potuto di punto in bianco cangiar la propria e
l'altrui condizione; ma è anche vero che non sempre
l'oro è onnipotente, perchè con esso non si piegano certe volontà inflessibili,
come non si scongiura la morte.
Trovandosi, qualche volta, insieme colla contessa Stefania,
manifestò a lei con una certa gioja le conclusioni definitive di quella tanto a
lungo disputata lite giuridica; ma la sua gioja derivava solo dalla speranza di
poter finalmente tradurre in atto alcuno almeno di quei tanti castelli in aria
fantasticati durante l'aspettazione di quella ricchezza.
Egli aveva pensato: se la contessa fosse ricca del proprio,
se un'improvvisa eredità, se qualunque altra inattesa fortuna le desse il modo
di svincolarsi dal marito, e di provvedere col proprio denaro al mantenimento
dei proprj genitori, le cui pensioni, per l'arte infesta di un notajo, servo
devoto della ricchezza e nemico naturale dei poveri, erano state vincolate in
modo nel rogito insidioso che tutti, padre, madre e lei, dovessero ripiombare
nella miseria, senza l'adempimento di certi patti; se dunque fosse ricca del
proprio, egli aveva pensato, cesserebbe di tratto ogni cagione di tormento; ora
non potrò io, ripensò poi, quando ricevette le credenziali sulla banca
dell'Aguado, condurre adesso le cose in modo che, salvando tutte le apparenze,
ella raggiunga quell'agiatezza sufficiente per diventar libera e padrona
assoluta della propria volontà? Nel punto però che il Baroggi manifestò alla
contessa l'avvenimento della sua mutata fortuna, sorpreso di colpo da un
pensiero della più scrupolosa delicatezza, e sapendo quanto ella fosse
naturalmente dignitosa e fiera, non osò al primo farle quella proposta, ed
aspettò si presentasse un'occasione, che rendesse l'animo di lei più
accessibile ad accoglierla: e l'occasione venne.
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