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Giuseppe Rovani Cento anni IntraText CT - Lettura del testo |
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Passarono sei giorni; rivide la contessa. Se il dottor Broussais non mi avesse ogni dì informato dello stato della tua salute, certo sarei morto di affanno. La contessa, guardando il suo Giunio coll'espressione indefinita di un'anima innamorata che sente la più profonda gratitudine, gli strinse la mano. E come si porta colui? Da qualche giorno sembra un po' ammansato; il dottor Broussais ebbe un lungo dialogo con lui; non so che cosa gli abbia detto, ma mi pare gli abbia messo qualche spavento nell'animo... Ammansato per un giorno o due, ritornerà presto, come di consueto, alle sue demenze omicide. Pur troppo! - Dunque bisogna prendere un partito. Quale? Ed è così che cerchi la via di consolarmi? Piuttosto che vivere d'inutili speranze, è meglio tener l'animo preparato. Se al tuo male non ci fosse un rimedio, avresti ragione di dir così; ma il rimedio c'è; e se tu lo rifiuti, ti fai rea di suicidio. E dunque? Dunque, dimmi se il tuo amore per me è sincero e profondo. Non farmi ridire quello che sai: sentire una affezione è un fatto irresistibile del cuore, che può essere perdonato; esprimerla, spiegarla, riposarvi sopra colle parole è un accrescere la colpa. Non parlare di colpa; e che cosa hai, da rimproverarti? Guarda al modo onde tutti quelli che passano ci guardano. La loro curiosità indiscreta e beffarda ti avvisa, che hanno già compreso quel che passa tra me e te. Pensa a quel che direbbero se sapessero chi sono io, chi sei tu... Spesso tu tenti di fare opposizione alle mie convinzioni religiose... Il mondo vuol le cose a modo suo, ed è più inesorabile dello stesso Iddio che punisce i peccatori coll'inferno. Tutti quelli che entrarono nella mia casa e conoscono il conte, sono convinti che sono stata spietatamente sacrificata; ma non mi risparmierebbero però nessun biasimo se sapessero in che condizione il mio cuore è verso il tuo; ma c'è di più: essi m'insulterebbero, nel loro pensiero almeno, sospettando cose che non avvennero e non avverranno mai. Voi altri increduli l'avete sempre col Dio inesorabile e colla religione di spavento e coi sacerdoti funesti; ma se Dio punisce le sole colpe consumate, il mondo va più innanzi di Lui; esso inventa e punisce le colpe che non furono mai commesse. Dunque non bisogna curarsi del mondo, e non pensare ad altro che ad essere in regola con noi stessi. Il tuo confessore, quando non sia un cretino inferocito, credo non avrà potuto rimproverare la tua condotta. Mi rimprovera la debolezza onde son troppo indulgente col mio cuore; mi rimprovera questa pratica, quantunque non sia mai uscita dalla sfera della più pura simpatia, perchè dice che è un atto d'orgoglio l'affrontare i pericoli, e il tenersi certi di poterli sempre superare... mi riprovera... E non ti ha rimproverato il disprezzo che hai per la tua salute? e non ti ha detto che non a caso Iddio deve averci fatto dono della vita, e che è nostro primo dovere il conservarla con ogni cura, e che è un disprezzar Dio il non tener conto di tutto ciò che ci diede in dono? Io parlo adesso come un prete, e vorrei ben sapere come farebbe il tuo confessore a rispondermi. Ma lasciamo codeste inutili discussioni, e pensa a prendere un partito, e a lasciar la casa di tuo marito. Tra me e te c'è una tale solidarietà di affetto purissimo e fuori affatto d'ogni ordine volgare, che non devono esistere tra noi quei miserabili rispetti umani per cui talvolta si respingono gli ajuti fraterni per un mal inteso orgoglio. Tu avrai dunque da me centomila franchi; nessuno saprà mai da chi li hai avuti. Scegli per tua dimora quella città che ti parrà meglio, fai venir teco i tuoi parenti. Avrai giorni tranquilli, se non giocondi, e il mondo che tanto temi, non avrà mai nulla a dire contro te... Io mi riserberò soltanto il puro diritto di venire a vederti qualche volta, come un amico che non si dimentica degli amici. Nel dir queste cose, gli occhi del Baroggi s'inumidirono, e due lagrime lente gli corsero sulle guancie. Stefania non seppe rispondere che versando altre lagrime uguali. E che risolvi? La tua immensa bontà ti fa prestar fede a cose impossibili. Possibili non solo, ma di facilissima esecuzione. Tutto dipende dal tuo volere; per carità, rispetta e pensa a conservare quella vita da cui dipende la mia. Se tu persisti nel rifiuto, è indizio manifesto che credi di amarmi, ma non è vero. L'amore è imperterrito, e non trova ostacolo in cosa nessuna. Quella proposta di Giunio aveva sollevato nell'anima di Stefania una folla di speranze nuove. Compresa d'una insolita gioja, e parendole d'intravedere un avvenire del quale non aveva mai sospettato nemmen la più lontana possibilità, sentì la tentazione di accettarla e di far pago il generoso desiderio di Giunio; ma assalita da nuove paure, si tacque crollando la testa. E che pensi di fare? Non so che cosa risponderti; la mia testa è confusa. Lasciami tempo a riflettere. Domani uscirò di casa; alle ore due mi troverò nel tempio della Maddalena. E si lasciarono. Il dì dopo venne; ma Stefania era tutta mutata; non vedeva che i pericoli ed occasioni di disonorarsi in faccia al mondo.. Il Baroggi si aperse allora col dottore Broussais, e lo supplicò d'adoperare la sua autorevole parola di medico e di filosofo per indurre quella donna a salvare se stessa. Il dottore parlò, ma con poco frutto; e Stefania trasse innanzi assai tempo, sempre tentennando tra il desiderio ardente di appagare il suo Giunio, e lo sgomento di compromettersi e di fare un passo falso.
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