XIII
Quelle espressioni dei fatalisti, trovate al tempo
dell'astrologia: Egli è nato sotto la cattiva stella. Ella è la vittima degli
astri , e che tanto ripugnano al buon senso ed alla schietta ragione, troppo
spesso par che abbiano la loro riprova nel labirinto delle miserie umane.
Il conte non fu più sopportabile; la contessa in quella casa
fatale si trovò condannata ad una specie di quaresima di Galeazzo applicata
all'ordine delle pene morali. Ciò che il conte ebbe detto per uno scherzo
atroce allorchè domandò alla contessa s'ell'erasi forse recata a far visita al
principe Demidoff, lo replicò sempre e con
tutta l'apparenza di parlar sul serio in tutti i momenti delle sue furiose
escandescenze. Gridava come un ossesso, e in modo da farsi udire da quanti
abitavano nella sua medesima casa, e adoperando l'idioma francese, nell'intento
di passar egli per vittima e di render la contessa dispregevole ed obbrobriosa
in faccia agli altri.
Ella raccontò tutto al Baroggi, il quale rimase costernato e
incertissimo su quel che dovesse consigliarle; tuttavia continuò ad esortarla
perchè si determinasse all'unico partito utile e si staccasse dal marito
carnefice. Ma ella non ebbe mai il coraggio, e sotto al lavoro assiduo di
quell'orribile contrasto, il suo fisico, sempre
sofferente e sempre più indebolito, non resse.
Non potè più uscire di casa; il malore aveva ripresa la sua invasione
devastatrice, ed ella non si alzò più dal letto.
Il dottor Broussais, chiamati a consulta anche i suoi più
riputati colleghi, non omise studio di sorta per vedere di salvare quella
povera e preziosa esistenza.
E noi possiamo immaginarci come il Baroggi disperatamente
traesse la vita in que' lunghi giorni, senza poter veder mai la contessa; e col
solo malinconico conforto delle quotidiane informazioni del dottore, il quale,
mentre desiderava sostenere le di lui speranze, non voleva nel tempo stesso far
sì che, colpito, non preparato, da una estrema sventura, dovesse poi rimaner
vittima di un'angoscia insopportabile.
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